domenica 23 agosto 2015

Livorno: il ristorante vegano che combatte la povertà offrendo i pasti ai disoccupati

Livorno – Un intero pranzo rigorosamente vegano al costo di 5 euro e i disoccupati hanno diritto a un pasto gratis, succede a Livorno, in via dei Mulini 27, al Ristoro popolare “Polpetta”.

L’intera area si presenta semplice e molto accogliente: c’è un bancone, dei tavoli dove i clienti vengono serviti, un’area dedicata ai bambini e una alla lettura e ai giochi in scatola. È il tempio di chi combatte contro la disoccupazione, un luogo dove le persone più in difficoltà vengono degnamente servite come tutti gli altri.

Arianna Sirigatti, volontaria di “Mensa Popolare autogestita” (associazione culturale che gestisce il ristorante dal novembre 2014), afferma al riguardo: “Questo spazio storicamente è sempre stato dedicato alla ristorazione popolare, fino agli anni ’90 la gestione è stata pubblica, poi è passata alla Cooperativa 8 Marzo che ha chiuso il locale nel 2011. Da allora, questo spazio, di proprietà della Spil (Società porto industriale di Livorno, al 61% pubblica) è rimasto abbandonato come il resto della palazzina adiacente, sino alla fine del 2013.”

All’epoca Arianna faceva parte di un gruppo di circa 40 persone precarie e disoccupate. Lei e il suo gruppo hanno deciso di occupare lo spazio e lo hanno restituito alla città. Si è formata, quindi, una vera e propria associazione culturale che contava la presenza iniziale di ben 15 volontari dai 25 ai 43 anni. Dopo aver ottenuto l’Haccp (la certificazione di sicurezza), a un anno dall’occupazione è nata “Polpetta”, nome che richiama il piatto “riciclato” per eccellenza.

Arianna commenta la scelta vegana e “freegana”: “Siamo attenti a pratiche di recupero e riciclo, rifiutando di contribuire alla macchina di mercato capitalistica attraverso il consumo nelle catene di grande distribuzione, che non assicurano la qualità del cibo e spesso neanche una trasparenza nella filiera. Inoltre, un dato che ci colpisce sono gli sprechi alimentari, immensi e del tutto ingiustificati, che spesso nascono non dal naturale fine di un ciclo di vita di un alimento ma da decisioni di mercato per poi tenere i prezzi stabili su un certo livello. Così, abbiamo diffuso la voce tra alcuni esercizi del tessuto livornese e, ad oggi, 6 botteghe ci donano il loro invenduto, che altrimenti diverrebbe rifiuto”.


È proprio in questo modo che l’associazione abbatte i costi in cucina, recuperando cibo non vendibile, ma sano e che viene cucinato nell’arco dello stesso giorno.

È da notare che i clienti del posto, non sono solo le persone in piena difficoltà, ma anche coloro che nonostante un lavoro vogliono rilassarsi in un’area serena e magari mangiare sano, mentre i propri figli giocano nell’aria a loro addebita.

http://www.pupia.tv/2015/04/home/non-lavori-non-paghi-il-ristorante-vegano-che-combatte-la-poverta/293179

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