Le Isole Faroe sono uno spettacolo magnifico. Una terra pregna di uno storico splendore e ricca di rigide tradizioni culturali. Se ci fosse un modo per descrivere queste sponde sarebbe : mozzafiato.
Se dovessi descrivere come mi sento ora sarebbe semplice. Confuso. È strano dirlo. Non è qualcosa a cui sono abituato. Non credo che i feringi siano persone violente. Ma credo fermamente che la consunta tradizione della grindadráp è, forse, nient'altro che un atto di estrema violenza legale. Non riesco a vederla in altra maniera. E credetemi, ci ho provato.
Fin dal primo giorno del mio arrivo, ho conosciuto soprattutto persone locali molto ospitali e amichevoli. Ho anche incontrato quelli che non si vergognano di dirmi, con un sorriso a denti stretti, che sanno del perché io sono qui e che non dovrei provare a convincere estranei a guardare con più attenzione alle cacce ai cetacei che avvengono qui da secoli. Poi ci sono quelli che mi dicono che non sono il benvenuto qui. Forse è per la mia faccia. Forse è la mia vibrazione. Ma sospetto che in realtà sia per le mie convinzioni e forse per la compagnia che frequento.
Ho conosciuto Sea Shepherd nel 2011 e, un anno dopo, mi sono impegnato attivamente. Il mio primo assaggio di una campagna è avvenuto l'anno scorso e, il 15 giugno 2015, sono nuovamente atterrato su queste stesse isole. In generale sono ancora un principiante, ma ho grandi idee.
Ero preoccupato di come mi sarei trovato su coste straniere e, in qualche modo, ho trovato un modo rispettoso di far ascoltare alla gente quello che avevo da dire sulla tradizione della grindadráp, antica di 500 anni ; cosa veramente dura da fare quando ti trovi di fronte persone del luogo diffidenti e con giustificazioni discutibili. Sea Shepherd è un'organizzazione incredibile. Volontari da tutto il mondo dedicano il loro tempo e mollano salari e casa per salvare la fauna marina che non ha una voce con cui difendersi. L'obiettivo finale è semplice. Salvare centinaia e centinaia di cetacei dai cacciatori delle Isole Faroe.
Complessivamente forse abbiamo esaurito ogni forma di relazione che abbiamo avuto con gli abitanti delle Isole Faroe. Qualcosa che non si può riprendere. Ciò avviene quando due opinioni sono così differenti. Tuttavia, a differenza di alcune pratiche universali, non possiamo vivere nel passato. Dobbiamo andare avanti, quindi l'unico sentimento che provo ora è quello di contrattaccare come sappiamo fare. Ricostruire i proverbiali ponti? Certo. Seguire i criteri della legge?
Quelle leggi che sono state create per tenere le nostre opinioni e considerazioni ben nascoste dietro la tenda chiusa della società che non vuole che la loro grindadráp, orrenda da vedere, venga toccata? Sì. Ma non ce ne andremo. Non smetteremo di proteggere la vita degli oceani che i locali credono sia da mietere sconsideratamente.
Come ho detto, gli abitanti del posto sono gentili, educati e generosi.
Finché non dici loro di essere contrario alla grind.
Oggi mi sono visto con un uomo di nome Hans. Ci eravamo conosciuti durante il mio viaggio dell'anno scorso e ci siamo interrogati a vicenda a lungo evidenziando le nostre credenze in una conversazione botta e risposta. L'abbiamo filmata e la FOX l'ha trasmessa quest'anno. Hans ha circa l'età di mio padre. È padre di famiglia. Un brav'uomo. Un padre, un marito, insegnante in pensione e istruttore di guida. Anche lui caccia i Globicefali e partecipa a ogni grind a cui è chiamato.
Da quando sono arrivato, ho pensato che sarebbe stata una buona idea rivederlo. Abbiamo poche cose in comune. A tutti e due piace il calcio. A entrambi piace il caffè. Entrambi amiamo la vita sulle isole e la natura. L'ho incontrato nel caffè più trendy della città. Ci starebbe bene a casa, a Abbot Kinney sulla Venice Beach di Los Angeles. Caffé in versione speciale, canzoni moderne, ragazze carine che servono al banco.
Come sono arrivato si è alzato per stringermi la mano, io l'ho obbligato ad abbracciarmi. Se devo sedermi e bere qualcosa con qualcuno, preferisco farlo in maniera amichevole. Se quella persona ha altre idee, le chiedo di andarsene. Un abbraccio tra uomini mi avrebbe fatto capire le intenzioni. Amichevole, questa è stata la risposta.
Dopo i saluti, i convenevoli, i recenti risultati di calcio che vedono la nazionale feringia e i suoi tifosi in estasi, siamo giunti a parlare di cose serie. Comincia lui il discorso.
È un cerchio. Queste conversazioni. Lui dice la sua. Io dico la mia. Sono le stesse opinioni. Loro non maltrattano i globicefali e li uccidono il più umanamente possibile. Io rispondo a tono. Si lo fate e no, non lo fate. Loro usano la carne che fa risparmiare loro milioni di Euro di commercio di prodotti dall'Europa. Gli ho dato il benvenuto nel mondo, spiegandogli che tutti dobbiamo prendere prodotti da altri Paesi e stiamo bene. Inoltre, ripeto, non vedo senzatetto o persone che muoiono di fame sull'Isola. Anzi, ovunque guardi, vedo settori in forte crescita.
Se la carne di globicefalo fosse la loro unica scelta per poter sfamare se stessi e le loro famiglie, lo capirei già di più. Lui ha replicato dicendo che "loro hanno fatto tutto questo per centinaia di anni e chi sono io per dire loro cosa fare?" Concordo, dovrebbe essere una loro scelta, ma se continueranno a rifiutarsi di cambiare allora Sea Shepherd continuerà ad essere presente. A quel punto ho continuato, "se scegliessero di porre fine a questa pratica allora potrebbero, con molta probabilità, cambiare qualsiasi cosa al mondo." Questa idea gli è piaciuta.
Ho incalzato, alcune tradizioni sono meravigliose ma altre dovrebbero scomparire. Quelle che non sono più al servizio dell'umanità. A quel punto lui ha continuato chiedendosi com'è possibile che nessuno capisca che la grind è un sistema proficuo e accettato. Così gli ho chiesto di dimostrarmi quanto diceva.
Ora so che tutto questo è l'esatto opposto di ciò che vogliamo fare. Ed è anche l'ultima cosa al mondo a cui avrei voluto assistere. Ma ho voluto farlo per vedere se fosse disposto a lasciare che uno straniero assistesse alla loro pratica oppure se avrebbe cercato di nasconderla al mondo e provato a tenermi il più lontano possibile. Sembra che la seconda possibilità sia quella reale, ma credo che solo il tempo ce lo dirà.
Mi ha chiesto se potesse farmi da guida. Mi ha condotto fino al porto di Tórshavn, indicandomi le tradizionali barche da pesca. Dopodiché ha detto che gli sarebbe piaciuto mostrarmi dove un tempo insegnava ai bambini, alcuni dei quali sono cresciuti e ogni tanto lo fermano e lo salutano. Ci siamo andati. La nostra discussione è proseguita. Uccidere Globicefali è più umano che uccidere mucche, perché i cetacei vivono liberi fino a che non sono spinti dalle barche locali verso una delle 23 spiagge della morte. Non amo questo ragionamento. In realtà non vedo il paragone. Ho spiegato che per me è come dire che un assassinio in prigione è peggiore di uno qualsiasi per la strada. Per me, sono entrambi terribili. Sono d'accordo che la produzione di massa di carne da allevamento sia orribile. Condotto dalla pura avidità, il mondo dell'agricoltura è diventato un commercio dell'orrore. Ma, penso, che tutti noi ne siamo consapevoli. Paragonare la grind a qualcos'altro o difenderla non soddisfa le mie domande, anche se sembra essere un tema comune. Le stesse risposte da tutti.
Camminando nella scuola, dotata di un sorprendente sistema educativo progressista, sono rimasto colpito dalle risorse a disposizione dei bambini. Laboratori di scienza, laboratori per la lavorazione del legno, palestre e un'architettura che potrebbe competere con le migliori scuole statunitensi. Ho conosciuto alcuni dei suoi colleghi insegnanti e, tutti, inizialmente mi hanno accolto con un sorriso che in breve si è trasformato in un sorriso di convenienza o in una smorfia di derisione quando lui ha detto loro il mio nome e chi rappresentavo. Solamente uno mi ha ignorato, gli altri mi hanno guardato con sospetto.
Un'insegnante, che volevo aiutare nel trasporto del vassoio di tazze di caffè che teneva in mano, ha detto in inglese solo una frase, dicendomi che non vedeva l'ora di mangiare la sua quota di globicefalo cacciato durante questa stagione e che non le importava se ci fosse mercurio al suo interno, perché era comunque delizioso. Ha riso. Anche Hans ha riso. Poi mi ha spiegato che le persone vogliono solo prendermi in giro. Che volevano tutti difendere i loro diritti. Ma è la stessa cosa che voglio fare io.
Tradizione. Cultura. Fonte di carne a buon mercato. Rito generazionale di passaggio. Un dono di Dio. Tutte risposte che, personalmente, non mi piacciono. Stupro e saccheggio una volta erano tradizione. Ci siamo svegliati, abbiamo visto la luce, e non lo facciamo più nelle società civilizzate. Ci sono negozi di alimentari in ogni paese, pienamente riforniti di qualsiasi cosa io possa trovare nel mio supermercato locale. Cibo fresco, buoni prezzi.
Tutto ciò che si può comprare in un supermercato a Londra, a Copenhagen e a Parigi, può essere comprato anche alle Isole Faroe. Anzi, i feringi hanno il salario pro capite più alto in Europa e uno degli standard di vita più alti. I miei avi rubavano pecore, vendevano barche, bollivano haggis (piatto tipico scozzese n.d.t.). Cose che ancora vivono nella memoria, come lo resteranno alcuni vestiti di seconda mano della nostra generazione. Dio provvederà, sì. Ma si occupa anche di me, giusto? Mi fornisce l'oceano così come lo dà a tutti gli altri. Quindi io devo fare ciò che è in mio potere per salvare l'oceano e chi ci vive. Credo che tutte le risposte, le giustificazioni, non siano altro che scuse.
Ho visto la grind. Ho conosciuto gli uomini che piantano le lance retrattili nelle schiene dei Globicefali. Ho sentito difendere la loro pratica ancora e ancora, ma ora mi è sempre più chiaro che non si tratta altro che di un atto di violenza. Un attacco aggressivo che è permesso giustificare. Ho conosciuto persone del posto che dicono di non mangiare la carne ma non si vergognano a dirmi che trovano meraviglioso guardare. Meraviglioso. Sangue che sgorga. I mammiferi che strillano per la paura. Gli schizzi delle armi e delle pinne. La pura carneficina di intere generazioni di Globicefali che vengono brutalmente uccisi l'uno di fronte all'altro.
Vedete, in un certo senso è un circo. Intrattenimento che porta i locali in una spiaggia piena di frenesia, che ora è macchiata di sangue. I Globicefali sono creature curiose. Non hanno paura degli esseri umani e inizio a credere che sia la loro più grande rovina. I cacciatori sanno che questi cetacei sono di un bersaglio gentile. Facili da prendere. Ora, ritengo ironico che usino queste uccisioni per mettere in mostra la loro virilità. Credo sappiate quanto sono grandi, i globicefali, ma se così non fosse, immaginate le dimensioni della vostra auto. Nella maggior parte dei casi sono più grandi. Immaginate 150-200 di loro tormentati e spinti fino alla costa, fatti spiaggiare e poi arpionati negli sfiatatoi, pugnalati, in profondità dietro alla testa per spaccar loro la spina dorsale, poi tagliati tutto attorno al collo per finire il lavoro, prima di essere trascinati fuori sulla spiaggia affinché i locali possano godersi i festeggiamenti.
Non sbagliatevi. La caccia ai Globicefali è brutale. I cetacei soffrono tremendamente. È grottescamente fuorviante sostenere che muoiono in uno o due secondi. Chiunque visioni i filmati può vederlo da sé. È una furia omicida indiscriminata. Sono venuto qui per dare una mano. Dare una voce. Dare una faccia. Ho conosciuto persone che vogliono fare più che un articolo sulla loro pagina Facebook e che sono venuti qui da coste straniere per fare la differenza. Se tutto va bene potremmo ringraziarli quando questo sanguinario sport antiquato avrà una fine.
Sinceramente ho osservato, ho ascoltato, ho permesso alla gente di dire la propria. Un'alta percentuale dice di essere indifferente alla grind. Bene se continua, bene se finisce. Ma, per i devoti sostenitori, alla fine la questione è che questo è qualcosa che piace ai cacciatori di cetacei e ai locali. Qualcosa che fa da catarsi all'aggressività. Qualcosa che sembra siano terrorizzati a mollare.
Forse è tempo che depongano le armi di questa pratica antiquata e che lascino vivere i Globicefali e i gli altri cetacei.
Traduzione a cura di Giorgia Doglioni
http://www.seashepherd.it/news-and-media/giorno-7-alle-isole-faroe.html
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