martedì 29 settembre 2015

Coca-Cola finanzia scienziati per spostare la colpa dell’obesità dall'alimentazione allo scarso esercizio fisico

Per combattere obesità e diabete, bisogna prestare più attenzione all’attività fisica che si fa, piuttosto che alla quantità di calorie che si assumono. Per far passare questo messaggio, Coca-Cola ha sostenuto scienziati influenti che diffondono questo concetto sulle riviste mediche, nei convegni e sui social media. Questo sostegno del colosso di Atlanta avviene in sordina e un’inchiesta del New York Times ha svelato come, nel 2014, Coca-Cola abbia finanziato con 1,5 milioni di dollari il Global Energy Balance Network, un’organizzazione no profit molto popolare negli Stati Uniti, il cui vice-presidente, Steven N. Blair, è finito sotto accusa per un video in cui invitava a concentrarsi solo sull’attività fisica.

Dopo le polemiche suscitate dall’articolo del New York Times, lo stesso Blair ha chiesto che il video fosse rimosso dal sito del Global Energy Balance Network, scusandosi e affermando che la sua negazione dell’importanza della dieta per combattere l’obesità ha reso un cattivo servizio all’organizzazione. Dai documenti resi pubblici dal quotidiano statunitense risulta anche che Coca-Cola, dal 2008, ha finanziato con quasi quattro milioni di dollari vari progetti di due membri del Global Energy Balance Network, il cui sito risulta iscritto presso la sede di Coca-Cola, che ne è anche l’amministratore. Fino a poco prima dell’articolo del New York Times, il sito dell’organizzazione, secondo la quale si è trattato di una svista, non menzionava il finanziamento di Coca-Cola.


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