giovedì 3 settembre 2015

Piloti russi combattono Isis in Siria?

I piloti russi partecipano ai raid aerei contro Isis e ribelli in Siria? La notizia gira da qualche giorno e martedì foto diffuse via Twitter dai qaedisti di al Nusra mostrano nuovi velivoli nei cieli di Idlib. Aerei da combattimento Su 27, Su 34, Mig 29 e droni Pchela 1 T.

Le indiscrezioni
Le prime indiscrezioni sono arrivate da Israele. Il giornale Yedioth Ahronoth ha scritto che era in arrivo un contingente di piloti russi, militari pronti a sostenere il regime di Assad in una campagna contro gli insorti. Inoltre altre fonti non hanno escluso che Mosca sia pronta ad aprire una base a Jablah, cittadina costiera ad una ventina di chilometri a sud di Latakia. Movimenti accompagnati dalle segnalazioni sull’invio di nuovi armamenti russi per puntellare l’apparato siriano. Sono state ancora le fonti aperte a fornire dettagli interessanti. Navi della flotta del Mar Nero hanno spostato veicoli, munizioni ed equipaggiamento subito lanciati nella battaglia. Blogger che tengono d’occhio il passaggio lungo il Bosforo le hanno avvistate, sottolineando la presenza in coperta di blindati BRT 80. Mezzi di questo tipo sono poi comparsi in un video diffuso dal sito Oryx Blog: il filmato li mostra in uno scontro a fuoco a Latakia e si sentono persone parlare in russo. Sono soldati o contractors?

I tracciati radar
Su Flightradar24 sono emersi i tracciati di numerosi IL 76, codice radio Manny6, in volo nel settore di Damasco. Forse si tratta di aerei impegnati nel trasferimenti di uomini e materiale per conto di Mosca. Va peraltro ricordato che i russi dispongono in Siria di una base logistica a Tartus e hanno alcune “stazioni” per la guerra elettronica-spionaggio. Postazioni con un triplo interesse: Israele, gli insorti siriani e la coalizione alleata. Una di queste installazioni, nota come Center S e situata a al Hara (sud della Siria), è stata abbondata mesi fa e in tutta fretta dopo che i ribelli avevano piegato la resistenza del contingente siriano schierato a sua difesa. A farla funzionare, insieme a truppe locali, c’erano gli specialisti del GRU, il servizio segreto militare russo.


informazione completa qui

Nessun commento:

Posta un commento