Giovani, carine e menano come fabbri. Sono le Harpies Milano, le ragazze del Roller Derby, sport praticamente sconosciuto alle nostre latitudini ma che nel Nord Europa e in alcuni stati americani come il Texas, dove la disciplina è nata negli anni Trenta dello scorso secolo, gode di buona popolarità.
Il prossimo fine settimana, sabato 14 e domenica 15, al Centro sportivo Vismara di via dei Missaglia, le Arpie giallo-nere (questi i colori sociali) faranno da padrone di casa nel primo torneo internazionale di Roller Derby che si disputa in Italia. Un campionato europeo che vedrà la partecipazione di squadre che arriveranno da Zurigo, Vienna, Monaco, Porto, Praga e una selezione della contea di Suffolk in Inghilterra. «Non siamo le favorite ma contiamo di fare bella figura», dice Eleonora Luca, quarant’anni, la capitana della squadra. Le Harpies sono nate tre anni fa e per diverso tempo sono state l’unico team di Roller Derby in Italia. Per disputare le partite dovevano obbligatoriamente andare all’estero. «Ora, grazie anche al nostro impegno sono nate altre squadre, a Vicenza le Anguanas, a Bergamo le Crimson Vipers, a Roma le She-Wolves. E poi ancora Pescara, Palermo, Sigonella.
Il movimento è in netta crescita rispetto a quando abbiamo iniziato». Alcune Arpie (la traduzione di Harpies), compresa Eleonora, fanno parte della neonata Nazionale italiana che recentemente è andata negli Usa per delle amichevoli.
Il Roller Derby è una disciplina esclusivamente femminile (gli arbitri invece sono uomini) dove più o meno tutti i colpi proibiti sono ammessi. Si pattina a rotelle, i classici schettini dunque non con le ruote in linea, su una pista circolare. A turno una squadra attacca e l’altra difende come nel baseball. Ogni pattinatrice deve superare il blocco delle avversarie. Se ci riesce, a forza di spinte e colpi bassi (che si prendono e ricevono), segna un punto per la propria squadra. Cinque contro cinque, le partite si chiamano bout , durano un’ora e sono divise in riprese battezzate jam .
Tutte le giocatrici scendono in pista con un soprannome, quello di Eleonora Luca è «Siren Fury», altre si fanno chiamare «Apocalypse Miao» o «Killer Kitten». Ma non si tratta di un vezzo, bensì di una cosa serissima. Perché per potersi fregiare del nickname bisogna superare un test della WFTDA, la federazione internazionale di Roller Derby, e scegliere un alias originale che accompagnerà l’atleta per tutta la sua vita sportiva.
L’attrezzatura base, oltre ai pattini, è composta da casco, gomitiere e ginocchiere eppure gli infortuni più frequenti riguardano naso, polsi e osso sacro.
«Il rischio di farsi male c’è sempre - prosegue Eleonora Luca che fuori dalla pista fa la decoratrice -, ma è sbagliato pensare che il Roller Derby sia uno sport per energumene. Siamo tutte ragazze normali, alcune mie compagne di squadra, in tutto siamo 20, arrivano dal pattinaggio artistico, mentre altre, prima di entrare nelle Harpies, non avevano mai indossato i pattini prima. E poi, in allenamento come in partita, un tocco di femminilità non manca mai. C’è chi si mette le calze parigine, chi una gonnellina o delle culotte...un dettaglio sexy che non guasta». Le Harpies Milano si allenano tre volte alla settimana sul campo di Settimo Milanese. Anche gli orari sono impegnativi, dalle 20.30 alle 23. «È l’unica pista disponibile, ci adattiamo e la passione compensa il sacrificio». La serata del mercoledì è anche quella del reclutamento.
L’allenamento di prova è gratuito, se ci si sente portate per questa disciplina le porte sono aperte. Per chi è interessata, i dettagli sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/HarpiesRollerDerbyMilano/?fref=ts delle Harpies Milano. Per i curiosi, l’appuntamento è la prossima settimana in via dei Missaglia. Comunque vada sarà un evento storico per lo sport milanese.
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