sabato 9 gennaio 2016

Avere più tempo libero rende più felici dell’avere più soldi

Indagine su 4.600 persone di diverse età: la maggior parte di loro, soprattutto quelli non più giovanissimi, ha dato la priorità alle attività piacevoli e non ai soldi

È più felice chi riesce a dedicarsi ad attività piacevoli (magari senza essere ricco) o chi invece ha tanti soldi e magari poco tempo libero perché passa l’intera giornata a lavorare (magari per guadagnare di più)? La risposta potrebbe sembrare scontata, ma un gruppo di ricercatori americani ha voluto mettere il dato nero su bianco con un’ampia indagine, il cui risultato è stato pubblicato online su Social Psychological and Personality Science http://spp.sagepub.com/ . In sei studi, con un totale di oltre 4.600 partecipanti, è stata appunto formulata la richiesta di scegliere una priorità fra tempo a disposizione e buona quantità di denaro posseduto. Una percentuale più alta (soprattutto di persone non più giovanissime) di persone che hanno optato per la disponibilità di tempo. I ricercatori hanno notato che nei partecipanti la scelta dell’una o altra opzione era costante, sia che riguardasse le normali attività e interazioni quotidiane, sia che toccasse i grandi eventi della vita come famiglia, figli, lavoro.

Soldi o tempo libero?
«Sembra che le persone abbiano una preferenza stabile verso una delle due possibilità, valorizzare al meglio il proprio tempo o cercare di avere più denaro possibile, e dal nostro studio emerge che chi sceglie la prima opzione è più felice» spiega Ashley Whillans, studentessa di dottorato in Psicologia sociale all’Università della British Columbia e prima autrice dello studio.

Sono stati dunque arruolati studenti dell’Università della British Columbia e visitatori adulti di un museo della scienza a Vancouver. In alcuni casi ai partecipanti è stato chiesto di scegliere tra due ipotesi concrete, come per esempio vivere in un appartamento più costoso ma con un tragitto casa-lavoro breve o in un appartamento meno caro ma parecchio distante dall’ufficio e dunque che comportava la necessità di pendolarismo quotidiano. Un’altra possibilità di scelta era tra un corso di laurea che sarebbe sfociato in un lavoro che impegnava molte ore e con un alto stipendio iniziale o un corso che avrebbe permesso di accedere a un lavoro con impegno orario e stipendio minori.

«Dritte» per sentirsi più felici
In conclusione, gli autori spiegano che per valorizzare di più il proprio tempo non c’è bisogno di stravolgere la propria vita, ma potrebbe bastare anche qualche piccolo accorgimento, come lavorare qualche ora in meno (ammesso che ciò sia possibile), pagare qualcuno perché svolga attività che non ci piacciono (per esempio le pulizie in casa) e usare un po’ del proprio tempo per attività costruttive, come il volontariato. È chiaro che il discorso rimane un po’ teorico e che non tutti possono concedersi questi “lussi”.

 Ma Ashley Whillans e colleghi non hanno dubbi: «Avere più tempo libero rende più felici dell’avere più soldi, basta rinunciare a qualche ora di lavoro per dedicarsi ad attività diverse, non necessariamente remunerative dal punto di vista economico, per sentirsi meglio».



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