L’aguzzino aveva scontato sei anni di reclusione per gli atti di pedofilia sulla piccola, dopodiché aveva ottenuto la libertà, e aveva avvisato della sua liberazione persino la vittima, in segno di scherno. La quindicenne quando ha saputo della sua liberazione, si è recata a casa dell’uomo, e lo ha colpito con diversi fendenti all’addome e uno fatale alla gola.
Il giudice che ha esaminato la vicenda ha ritenuto di non condannare al carcere la 15enne per l’omicidio del pedofilo, preferendo destinarla per un periodo di due anni ad un centro per minori.
Secondo il giudice, l’omicidio sarebbe stato provocato dall’indulgenza con la quale la magistratura inglese aveva trattato il pedofilo, condannandolo a soli sei anni. Anche la vittima, a cui il pedofilo ha rovinato la vita, avrebbe agito perché riteneva troppo blanda la condanna ricevuta dall’uomo per averla abusata. Il giudice inoltre, si è offerto anche di pagare le spese processuali alla quindicenne.
La sentenza ha creato grande sconcerto, attirando la stampa inglese e quella internazionale. L’opinione pubblica è divisa tra chi sostiene la decisione del giudice e chi la ritiene inopportuna, in quanto non condannare l’omicidio, incentiverebbe la giustizia sommaria. Per quanto possa essere deprecabile il reato di pedofilia, l’uomo era stato regolarmente processato e condannato, e aveva scontato la sua condanna.
E voi cosa ne pensate? Il giudice ha fatto bene ad agire così, o avrebbe dovuto condannare la ragazzina, pur tenendo conto delle circostanze?
Diario di Tenerife
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