giovedì 5 maggio 2016

ATTENZIONE: o mangi FRUTTA o mangi cadaveri

nota di redazione: per frutta SOSTENIBILE non si intende la frutta cancerogena, ovvero agrumi ananas e kiwi e la frutta dolce essiccata




TRATTO DAL FAMOSO TESTO SCIENTIFICO SPECIE UMANA: progetto 3M - nuova edizione



Nella scienza dell’alimentazione moderna la discriminante fondamentale in assoluto (di moltissimo prima del crudo, biologico, stagionalità, ecc.) è la categoria alimentare, cioè la sua posizione esatta nella scala di tossicità dei “cibi“. Proprio per la nostra salute, come differenzazione di gran lunga massima di tossicità biochimica, esistono solo due categorie principali di alimenti: la frutta e i cadaveri (vegetali ed animali).

Di conseguenza, proprio scientificamente, si può essere solo: FRUTTARIANI o CADAVERIANI (cioè vegan-crudisti, vegan, vegetariani, onnariani)

Tutto ciò ricordandoci sempre che, come abbiamo visto, un cadavere, anche vegetale, proprio per proteggere gli altri componenti della sua specie rimasti in vita, cerca sempre disperatamente di ucciderti biochimicamente anche e specialmente dentro di te.

Per questo la primissima regola scientifica, e che non bisogna dimenticare assolutamente mai per la nostra salute, è proprio che esistono solo ed esclusivamente due categorie principali di “cibi“:

la frutta e i cadaveri (vegetali o animali).

Di conseguenza fino a che non si giunge gradualmente all’essere almeno FRUTTARIANI (ovviamente compresi i fruttariani al massimo livello, i melariani, che analizzeremo più avanti), si è inevitabilmente esattamente CADAVERIANI (cioè quello che va sotto il nome di vegan-crudisti, vegan, vegetariani ed onnariani).


Infatti, a livello proprio di sistema materiale biochimico, esistono solo 2 tipologie strutturali fisiologiche che possiamo mettere in bocca per mangiare:

1) UN FRUTTO
[cioè l’ingrossamento dell’ovario di un fiore, che, come abbiamo visto, è l’unica struttura della pianta prodotta dalla pianta stessa proprio solo ed esclusivamente per essere mangiata da un animale (il quale, in questo modo, gettando o defecando poi il seme lontano dalla pianta medesima, le consente la riproduzione, addirittura salvando di fatto la specie della pianta)];

2) UN CADAVERE
(“cadavere“ deriva da “cadere“, e significa “organismo morto“) [CADAVERE VEGETALE O ANIMALE;
cioè, per i vegetali, qualsiasi struttura diversa da frutto (ad esempio, foglia, fusto, radice, seme, ecc.), che, infatti, dall’esatto momento in cui viene separata dal resto della pianta, inizia immediatamente tutta quella complessa procedura biochimica di DECOMPOSIZIONE CADAVERICA, cioè esattamente dalla DECOMPOSIZIONE ANAEROBICA PROTIDICA (detta putrefazione), alla DECOMPOSIZIONE ANAEROBICA GLUCIDICA (detta fermentazione), passando ovviamente anche dalla decomposizione lipidica, vitaminica, ecc.;

PER LE STRUTTURE VEGETALI LA PROCEDURA BIOCHIMICA DELLA DECOMPOSIZIONE CADAVERICA è ASSOLUTAMENTE IDENTICA A QUELLA DEGLI ANIMALI, si tratta principalmente sempre di decomposizione anaerobica, dalla putrefazione proteica fino alla fermentazione glucidica, ancora passando per le altre predette fasi biochimiche (visto anche che, come vedremo meglio più avanti, LA TIPOLOGIA DI BASE DELLE UNITA' STRUTTURALI VEGETALI ED ANIMALI E' ASSOLUTAMENTE IDENTICA);
come vedremo nel capitolo relativo all’ecosistemica, anche i prodotti animali lattei sono indissolubilmente legati ad una situazione cadaverica, che si riflette totalmente sulla completa biochimica dei prodotti lattei, dai neurotrasmettitori catecolaminici (adrenalina, noradrenalina, ecc.), ad innumerevoli altre caratteristiche biofisiche di assolutamente tutte le altre sostanze biochimiche e minerali presenti nel sistema materiale latteo.

Quindi,
PROPRIO DAL PUNTO DI VISTA ESSENZIALE DELLA NOSTRA SALUTE, cioè quello biochimico e dunque fisiologico (fisico e mentale),
NON C'E' ASSOLUTAMENTE NESSUNA DIFFERENZA DI BASE TRA IL MANGIARE UN CADAVERE VEGETALE O UN CADAVERE ANIMALE.

Entrambi sono, infatti, costituiti dalle stesse identiche
7 tipologie di unità strutturali,
a finalità biologica vitale
e non nutrizionale (quest'ultima, come abbiamo visto, la possiede solo ed esclusivamente la frutta):
acidi nucleici, proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali e acqua. In entrambi i casi,
SIA IL CADAVERE VEGETALE (SEME O VERDURA) SIA IL CADAVERE ANIMALE, AVANZANO NELLA, DECOMPOSIZIONE BIOCHIMICA CADAVERICA SIA FUORI CHE SPECIALMENTE DENTRO DI NOI.

Infatti, la specie umana, non essendo entrata in devianza H, non ha assolutamente le strutture digerenti tipiche di erbivori, granivori o carnivoriche consentono a questi ultimi proprio di bloccare (o quasi, visto che nemmeno loro, in devianza H, ci riescono completamente) la decomposizione anaerobica cadaverica vegetale o animale, subendo noi umani, quindi, ogni volta che le ingeriamo, un letterale massacro fisiologico da parte di tutti gli innumerevoli prodotti massimamente tossici delle decomposizioni cadaveriche (come ammoniaca, putrescina, cadaverina, ecc.), che entrando nel nostro sangue, e quindi in tutti i delicatissimi tessuti del nostro organismo, lo uccidono letteralmente giorno dopo giorno,
facendoci gradualmente assumere proprio tutte le caratteristiche biochimiche della morte:
pelle rugosa, aspetto gradualmente sempre più orrendo, malattie sempre più profonde e dolorose, tristezza sempre più intima (dovuta proprio alla produzione cerebrale di neurotrasmettitori catecolaminici determinati dal metabolismo cadaverico, invece di neurotrasmettitori indolaminici, tipici di un cervello allegro e del metabolismo di un frutto, specie a metabolismo del fruttosio come la mela).

Ecco perché, PROPRIO SCIENTIFICAMENTE, si dice esattamente che: CIO' CHE UCCIDI TI UCCIDE (a sua volta).

Proprio perché
NUTRENDOSI“ DELLA MORTE SI ACQUISTANO, giorno dopo giorno,
TUTTE LE CARATTERISTICHE DELLA MORTE: malattia, sofferenza, tristezza, morte precoce, ecc.

Invece, del tutto al contrario, come vedremo meglio anche nel capitolo relativo all’ecosistemica, la struttura di un frutto non solo è esattamente l’opposto (sono molecole che rimangono biochimicamente assolutamente inalterate, e quindi perfettamente “vive“, sia fuori che specialmente dentro di noi, anche perché sono state progettate dalla natura solo ed esclusivamente proprio per nutrire),
ma addirittura il frutto è assolutamente l’unico sistema materiale organico macroscopico mai inventato dalla natura stessa, persino in tutta l’intera storia della vita su questo pianeta (oltre 4 miliardi di anni), che non prevede l’uccisione di un sistema materiale esterno in fase trofica (nutrizionale).

Infatti il frutto è nato, circa 60 milioni di anni fa, proprio esattamente per questo:
la pianta, proprio per evitare di essere massimamente dannegiata da animali che le strappavano continuamente proprio le sue parti più vitali (ad esempio le foglie sono esattamente i polmoni della pianta, le radici sono esattamente la loro bocca, ecc.), si è gradualmente evoluta, ovviamente anche per selezione naturale, in spermatofita angiosperma dicotiledone a frutto polposo, cioè una struttura in grado di appendere letteralmente il cibo per gli animali fuori della sua struttura vegetale, in un sacchetto che noi chiamiamo frutto, così che gli animali stessi possano mangiarne non solo liberamente ma addirittura con molto più gusto, finalmente senza mai più uccidere nessuna struttura della pianta stessa.

Gli animali coevolutisi completamente con quelle piante, da tutti questi ultimi 60 milioni di anni, sono proprio i primati, di cui l’ultimo modello più biochimicamente perfezionato in assoluto di tutta la serie è proprio la specie umana [in particolare, come abbiamo visto nel capitolo relativo alla paleoantropologia moderna, in coevoluzione biochimico-fisiologica ed anatomica con la specie vegetale appartenente alle rosacee, del Malus Communis (ovviamente suoi progenitori vegetali), che noi conosciamo come melo].

Abbiamo, quindi, il grandissimo onore e l’immenso privilegio di essere non solo una delle pochissime specie animali, sull’intero pianeta, strutturate dalla natura finalmente per non essere costretta ad uccidere nè vegetali nè animali per vivere, ma addirittura proprio esattamente quella più sofisticamente e biochimicamente specializzata in questa perfetta dinamica trofica (nutrizionale).

La natura, in fondo, non ha fatto altro che seguire l’unico principio assolutamente fondamentale della fisica, e quindi della biofisica, il principio della minima energia, riproducendo il ciclo H in forma pluricellulare.

Così come l’elettrone deve assolutamente stare sempre nel livello più basso di energia attorno al proprio nucleo atomico, questo principio vale assolutamente per qualsiasi altra unità strutturale dell’intero universo, dall’onda elettromagnetica, alla materia non barionica, al protone, al neutrone, agli atomi, alle molecole, alle cellule, ai tessuti, agli organi, agli apparati, insomma all’intero nostro organismo, fino alla sua più minimale ed infinitesima componente interna.

Di conseguenza,
siccome non possiamo combattere contro le leggi della fisica,
una persona che non mette in pratica questa dinamica nutrizionale fruttivora, ha semplicemente deciso di suicidarsi,
proprio nel modo peggiore possibile,
cioè lentamente, giorno dopo giorno,
ogni volta che si mette in bocca
un minimo pezzo di cadavere (vegetale o animale).

Per le semplici leggi della biofisica,
il pezzo di cadavere ingerito innalzerà immediatamente tutti i livelli di energia strutturale della persona, e, proprio in quell’esatto momento, egli comincerà a morire.

Se c'è una cosa che la natura non può assolutamente permettere è, infatti, proprio che qualsiasi sistema materiale che la componga (quindi compreso l’uomo) innalzi anche di pochissimo i livelli elettromagnetici di energia strutturale, e, di conseguenza, anche se a farlo è un sistema materiale chiamato uomo, la natura ha immediatamente il compito di eliminarlo dalla faccia della terra il prima possibile, letteralmente sgretolandolo elettromagneticamente fino alla malattia e poi alla morte precoce.

Ecco perché la differenziazione tra le varie categorie “alimentari“ (della predetta scala di tossicità), e massimamente la più importante in assoluto, quella tra la frutta e tutto il resto, è la discriminante fondamentale in tutta la scienza dell’alimentazione moderna, proprio perché, se esci anche di un solo millimetro fuori della categoria della frutta, entri immediatamente nei cadaveri (vegetali e animali), situazione elettromagnetica che dà il massimo di innalzamento energetico strutturale (uscita istantanea dal ciclo H), e, di conseguenza, l’innesco immediato della velocità massima verso la morte.

Non conviene, quindi, mettersi contro le leggi fisiche dell’intero universo, anche perché, in termini macroscopici, questo si traduce nel semplice dato scientifico di fatto che:
SE TI NUTRI DELLA MORTE, ACQUISTERAI TUTTE LE CARATTERISTICHE DELLA MORTE (malattia, sofferenza, tristezza, morte precoce, ecc.), SE TI NUTRI DELLA VITA (molecole progettate solo ed esclusivamente per la vita, e quindi anche lasciando in vita tutte le strutture), ACQUISTERAI TUTTE LE CARATTERISTICHE DELLA VITA (salute, felicità, allegria, longevità assoluta, ecc.).

(La longevità, addirittura potenzialmente indefinita, come vedremo meglio nel capitolo relativo alla gerontologia moderna).

Leggi http://specieumanaprogetto3m-nuovaedizione.blogspot.it/

Per scaricare il LIBRO INTERO cliccare qui

Come si accennava, questo testo ha un unico scopo: fornire gli “strumenti“ (naturali) per raggiungere la cosa più importante in assoluto nell’intera vita di ognuno di noi, la felicità. Ovviamente, come abbiamo visto, essa consiste sempre in: 1) armonia con se stessi, 2) con gli altri 3) e con la natura.
Per questo motivo, in sintesi, sono sufficienti 3 “passi“ per arrivarci: i 3 passi “magici“ della felicità, sintetizzabili pure simpaticamente con la formula della felicità: F=3M (cioè felicità = naturalizzazione 3M).

Disclaimer: le informazioni scientifiche o di qualsiasi altro tipo contenute in questo articolo sono a puro titolo informativo e non sostituiscono in alcun modo l’attività del medico che ha letto compreso e sperimentato 3M

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