giovedì 12 maggio 2016

Frutto a forma di insalata: fagiolo alato, fagiolo quadrangolare

Campofelice di Roccella. Il maestro Gaetano Messina ha iniziato la seconda sperimentazione del fagiolo “Psophocarpus Tetragonolobus” comunemente chiamato fagiolo alato, della Nuova
Guinea. Nella primavera scorsa ha distribuito cinquanta semi agli Acquariani – Teosofi del nord Italia, tra cui al Villaggio Verde, al presidente Sempi della Fondazione B.D.B (undici semi), ad Emilio Bono a cui sono stati inviati tredici semi dei quali solo tre hanno germogliato, le tre piante
hanno dato copiosi frutti i quali sono stati sottoposti alla degustazione di diversi teosofi di Novara, i quali hanno mangiato il fagiolo sia crudo che cotto.



La sperimentazione di Tronzano (No) lavorata da Emilio Bono (un uomo dotato di pollice verde)
ci ha mostrato la rigogliosa vegetazione delle piante che hanno raggiunto quote di 2,50 m di altezza. Sono state raccolte diverse decine  di baccelli carichi di semi. In questi giorni è stato pubblicato su “you tube” un filmato che mostra la piantagione, le corde ricche di foglie, il fiore azzurro violaceo e le foglie a forma di cuore di un colore verde acceso.




Entrambe le  sperimentazioni ci hanno assicurato la visibilità della pianta in terre diverse. Il giornalista Messina ha piantato undici semi ma visto il torrido caldo di quest’anno il risultato non ha avuto buon esito. Invece ad un contadino di Campofelice a cui sono stati affidati una decina di semi, di questi ne sono germogliati tre che non si sono sviluppati e le piante sono rimaste all’altezza di 50 cm.



In primavera prossima partirà la terza sperimentazione dalla quale Gaetano Messina (che materialmente ha trovato i semi) si aspetta la visibilità del tubero anch’esso combustibile
che resta sotto terra, scoperta questa cosa, sappiamo tutto del fagiolo, come aveva anticipato
l’antropologo esoterista pittore Bernardino Del Boca nel libro “La Casa del Tramonto” nel 1979, una pianta particolare, ricca di oli e proteine che non ha bisogno di fertilizzanti, riuscendo a formare noduli in cui viene a fissarsi l’azoto dell’atmosfera.



Complimenti ad Emilio Bono che in quel di Tronzano a saputo riprodurre diversi centinaia di semi con l’augurio che anche nelle terre umide del nord possa avviare la terza sperimentazione. C’è da dire che Gaetano Messina per ricercare i semi ha dovuto condurre una lunga ricerca per corrispondenza con tutti gli orti botanici d’Europa durata trent’anni.



Gaetano Messina scrive:
8 gennaio 2010 alle 22:48
PSOPHOCARPUS TETRAGONOLOBUS
chiamato anche
ASPARAGUS PEA,
TETRAGONOLOBUS PURPUREUS,
FAGIOLO QUADRANGOLARE,
FAGIOLO ALATO



Generalità
Nomi comuni
Inglese: winged bean, asparagus pea, four-angled bean, goa bean, Manila bean,princess pea;
Francese: haricot de Birmanie.
Origine e diffusione
Il centro di origine di questa leguminosa non è stato ancora ben definito ma si sostiene che sia proveniente dalle Mauritius e dal Madagascar. La prima segnalazione di questa leguminosa risale alla prima metà del XVII secolo nell’arcipelago delle Molucche da dove, secondo alcuni autori ne sarebbe originaria e da cui si sarebbe diffusa nelle altre parti del mondo. È estesamente coltivato in India, Birmania, Indonesia e Nuova Guinea mentre, solo recentemente è stato introdotto in Africa.

Spesso il fagiolo alato viene confuso con una specie morfologicamente molto simile (Lotus tetragonolobus L. sin. Tetragonolobus purpureus Moench.) che cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo. Di questa specie si utilizzano occasionalmente i baccelli immaturi o viene utilizzata come verdura

Importanza ed utilizzazione
Il fagiolo alato è principalmnete coltivato per la produzione di baccelli freschi (consumati crudi) e per la sua utilizzazione come verdura cotta. Foglie, germogli e fiori sono utilizzati come componenti di zuppe. La granella secca è utilizzata per la preparazione di un alimento fermentato, il “tampeh”, popolare soprattutto in Indonesia. L’olio estratto dai semi, molto simile a quello di soia, è utilizzato per cucinare, come combustibile per l’illuminazione e per la fabbricazione di sapone. I panelli di sansa sono utilizzati come foraggio.
Nell’Isola di Giava i fiori sono aggiunti in varie pietanze per conferirgli un colore bluastro e per aromatizzare i funghi.

Questa leguminosa rampicante produce foglie, fiori, baccelli, semi verdi e radici tuberose commestibili, tutte con un elevatissimo valore in proteine, superiore al 35 %.
Tutta le parti della pianta sono commestibili, ed essa cresce tanto rapidamente che in poche settimane raggiunge un’altezza di 4-5 metri. Ha un valore nutritivo simile alla soia.
In Indonesia il tempeh e il tofu sono fatti coi semi di fagiolo alato.

Un “latte” di fagiolo alato e farina è utilizzato come trattamento per i bambini che hanno carenza di proteine. Le foglie sono molto utilizzate come foraggio per il bestiame bovino e la pianta è un potentissimo azoto-fissatore, in sostanza e’ capace di fissare l’azoto atmosferico.
Questa pianta migliora la fertilita’ chimica e fisica del terreno .
L’asparagus e’ un vegetale ottimo in cucina e si puo’ usare anche come una concimazione biologica fornendo al terreno azoto ed elementi nutritivi direttamente assimlabili dalle altre piante in coltivazione o che succedono la coltura!

I giovani baccelli teneri e le foglie del fagiolo alato possono essere mangiate crude o possono essere cucinate come vegetali verdi. I semi mezzi-maturi possono essere rimossi dal bacello e possono essere cucinati come piselli o fagioli.

http://olismoruben.altervista.org/?p=32

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