giovedì 23 giugno 2016

Renzi e Boschi hanno vergognosamente mentito sul referendum?

Dopo aver promesso platealmente che se ad ottobre vincerà il No al referendum costituzionale si sarebbe dimesso, seguito a ruota, nell'annuncio, dal Ministro Maria Elena Boschi, che alcune settimane fa ha assunto lo stesso impegno, stando ad indiscrezioni riportate da "Repubblica" e rilanciate da "Il Giornale", lo staff del premier starebbe pensando ad un modo per "smarcarsi" da questa promessa, retrocedendo il referendum da "tappa fondamentale per il paese" allo status di "passaggio importante per il paese".

La notizia esce a pochi giorni dall'esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative, che ha visto passare al M5s la guida di importanti città strappate al Pd, come Roma e Torino. Evidentemente il premier non si sente più tanto sicuro di avere la vittoria del Si in tasca.

Le promesse di Renzi e della Boschi
Il premier, ed in seguito il Ministro Boschi, hanno affermato di essere sicuri che gli italiani approveranno la riforma, e hanno promesso a chiare lettere che se vincerà il No, si faranno da parte. Le affermazioni di Renzi risalgono ad alcuni mesi fa, mentre quelle della Boschi, che si era anche detta sicura che il premier, nel caso, manterrà la parola, risalgono solo a poche settimane fa.
Ma ora le cose potrebbero cambiare.

Il probabile annuncio di Renzi
Renzi potrebbe presto cercare di "spersonalizzare" il referendum, annunciando, forse già in occasione della Direzione PD prevista per Venerdì, che indipendentemente dal risultato resterà al suo posto, come ha fatto il primo ministro inglese, David Cameron, in vista del referendum sulla Brexit. Il suo timore è che l'annuncio possa avere un effetto negativo su coloro che sono intenzionati a votare Si. Di questi temi, Renzi ne avrebbe discusso con lo spin doctor Alec Rossi.

La sconfitta alle amministrative potrebbe aver pesato
Dopo essersi "smarcato" dalle amministrative, rimandando il giudizio sul suo governo al referendum di ottobre, la sconfitta, riconosciuta dal premier, potrebbe averlo indotto a cambiare strategia in vista del referendum Costituzionale. Segnali che evidenziano ansia e debolezza, quelli che giungono dal Palazzo in queste ore, ma per vedere i risvolti, sarà necessario aspettare l'esito della imminente Direzione Pd

http://it.blastingnews.com/politica/2016/06/la-retromarcia-di-renzi-se-perde-il-referendum-non-si-dimette-00979689.html

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