Morto per aver sbagliato strada. Roberto Bardella, 52 anni, veneto, è stato ucciso da uno sparo alla testa a Rio de Janeiro nella favela di Morro dos Prazeres, vicino al quartiere di Santa Teresa, in cui era entrato per errore insieme a un altro amico italiano, che si è invece salvato. Secondo le indagini preliminari Bardella e il connazionale Rino Polato, 59 anni, dopo aver visitato il Cristo Redentor, si sono addentrati per errore nella favela.
Roberto Bardella e l’amico erano partiti dall’aeroporto Marco Polo di Venezia il 29 novembre scorso per un lungo viaggio in moto in Sud America. «Previsti 35.000km», scrivevano sui social network dove hanno testimoniato con alcune foto le prime tappe del loro viaggio. Partiti da Asuncion e passati da Paraguay e Argentina, sono arrivati in Brasile: avevano in programma di continuare il tour attraverso Colombia, Perù, Cile e Bolivia. Questo è il terzo caso di italiani uccisi in Brasile in meno di un mese. Nella notte tra il 17 e il 18 novembre la ragusana Pamela Canzonieri è stata trovata strangolata in casa a Morro de Sao Paulo, un piccolo paradiso nel sud di Bahia. Mentre il 5 dicembre Alberto Baroli, 51enne milanese ma residente a Parigi, è stato accoltellato da un gruppo di malviventi durante una rapina a Beberibe, nello Stato del Cearà.
Secondo quanto riportano i media locali, Bardella è morto sul colpo e il suo corpo è stato trovato in una delle strade della favela, mentre Polato è riuscito a fuggire illeso ed è stato salvato in uno degli ingressi alla zona da parte di agenti dell’unità di peacekeeping della polizia.
Il dipartimento di Rio per gli omicidi riferisce in una nota che indagherà sul caso. La violenza nelle favelas di Rio è aumentata negli ultimi mesi a causa della guerra aperta fra bande per il controllo del narcotraffico e a causa della crisi economica che attraversa lo Stato, che si è tradotta anche in una minore presenza della polizia.
Jesolo piange l’amico
Bardella era proprietario a Jesolo di un’agenzia di affitti e di amministrazione condominiale che gestiva insieme alla moglie. Il loro unico figlio è una promessa del rugby italiano. Tra i suoi amici c’è disperazione e sconcerto: «Non riesco a capire come possano accadere queste cose - dice all’Ansa l’assessore comunale Ennio Valiante, che con Bardella giocava spesso a golf -. Era un bravissimo sportivo, che amava la sua moto». Proprio con la sua due ruota organizzava ogni anno un viaggio diverso, un’abitudine che lo aveva portato a girare tutto il mondo. «Eravamo amici dal ’94 - racconta l’assessore - lo avevo visto proprio il giorno prima della sua partenza. È sconvolgente quello che gli è successo perché era uno sportivo ed un uomo prudente. Ogni anno acquistava il biglietto aereo e poi si organizzava da solo l’intero viaggio».
http://www.lastampa.it/2016/12/08/esteri/turista-italiano-ucciso-a-rio-de-janeiro-dopo-essere-entrato-per-sbaglio-in-una-favela-bSkJQTLXZkI1tDTUE83cUN/pagina.html
Nessun commento:
Posta un commento