martedì 1 agosto 2017

Tribunale dà ragione a Fedez: “I diritti d’autore non vanno alla Siae”

Il rapper si è affidato alla concorrente Soundreef, ma gli organizzatori degli eventi versano ancora alla Società degli autori che si difende: «Abbiamo l’obbligo di riscuotere»

Mentre l’Italia rischia di ricevere una procedura di infrazione dalla Commissione Ue, sul tema della gestione dei diritti d’autore interviene anche il Tribunale di Milano. Il motivo del contendere è semplice. In Italia il monopolio Siae non è stato superato e la Società degli autori continua essere l’unico interlocutore per gli organizzatori di eventi e concerti. Ma nel frattempo molti artisti (come Fedez e Rovazzi, per esempio) hanno scelto di farsi rappresentare da altre società. Morale: a chi devono essere versati i proventi degli show? Per il tribunale di Milano, che si è espresso attraverso un decreto ingiuntivo, vanno versati a entrambi

Questa decisione è la prima nel suo genere e potrebbe rappresentare una svolta nel panorama musicale italiano. L’intervento del tribunale è scattato in seguito a una segnalazione di Soundreef, la principale concorrente di Siae nonché la società a cui Fedez ha affidato i diritti. Il casus belli una tappa del tour del rapper in cui gli organizzatori, Show Bees, in linea con quanto prevede la normativa, avevano scelto di pagare Siae e non Soundreef


Il decreto stabilisce che ci saranno 40 giorni di tempo per saldare quanto dovuto a Soundreef che nel frattempo parla di «un importante precedente che contribuisce a far chiarezza: chi utilizza i diritti d’autore di un artista o di un editore è tenuto a pagare direttamente i titolari dei diritti o chi abbia ricevuto da questi ultimi il mandato alla gestione dei diritti e non può pagare sempre e comunque la Siae anche in relazione a diritti estranei al repertorio dei propri mandanti e associati». 

Siae replica spiegando di non conoscere il provvedimento: «Prendiamo atto che la stessa Soundreef lo definisce sommario e cioè emesso sulla base della sola rappresentazione dei fatti da parte di Soundreef». E aggiunge: «Riteniamo utile segnalare che a oggi la normativa sul diritto d’autore in Italia non è in alcun modo cambiata e che Siae ha il dovere di incassare per tutte le opere che ha in tutela, a protezione di quel diritto d’autore che si cerca di scardinare e quindi a salvaguardia di tutto il mondo degli autori ed editori. L’esclusiva di Siae è a oggi saldissima e col tempo si chiarirà ogni equivoco, o peggio strumentalizzazione, attorno ad essa»

Negli ultimi mesi la gestione dei diritti d’autore è stata un terreno di scontri verbali e battaglie legali perché la riforma, approvata a marzo dal governo, pur aprendo il mercato a soggetti diversi da Siae, conferma l’esclusiva per la raccolta di tali diritti alla Società degli autori ed editori. Questa contraddizione ha generato problemi di gestione (non era chiaro chi dovesse pagare chi), scatenato le critiche di molti artisti e messo il governo italiano nel mirino della Commissione Ue che è pronta a intervenire con un provvedimento a settembre





http://www.lastampa.it/2017/07/24/italia/cronache/il-tribunale-d-ragione-a-fedez-i-suoi-diritti-dautore-non-possono-andare-alla-siae-Gq1dOWJBrQEq6gRZFQPc6N/pagina.html

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