Dopo anni di annunci, arriva l’ora dei passi ufficiali. I partiti indipendentisti catalani hanno approvato nel parlamento di Barcellona la legge che istituisce il referendum per la secessione dalla Spagna, fissato per il prossimo primo ottobre
Hanno votato sì i 77 deputati indipendentisti, astenuti 11 della sigla catalana di Podemos, mentre il resto dell’opposizione è uscito dall’aula.
È un atto considerato illegittimo dal governo spagnolo
«La Generalitat è ormai una dittatura» ha detto la vicepresidente Soraya de Santamaría
Rajoy promette conseguenze penali per i politici indipendentisti
Il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont e tutti i ministri del governo catalano hanno firmato il decreto di convocazione del referendum sull’indipendenza del 1° ottobre
Il Rubicone quindi viene varcato, da adesso in poi lo scontro sale di livello
L’esecutivo di Mariano Rajoy, infatti, è intenzionato a non consentire in nessun caso la votazione sull’indipendenza di uno dei territori più importanti di Spagna, «la costituzione lo vieta», si ripete da anni a Madrid
Ma il governo catalano, in mano a una coalizione indipendentista che ha la maggioranza dei seggi (ma non quella dei voti) va avanti, dice di aver già acquistato le urne e insiste: se vincerà il sì (non è previsto il quorum) la Catalogna si muoverà da subito come una repubblica indipendente
L’obiettivo è sfuggire alla certa risposta di Madrid: il Tribunale costituzionale bloccherà immediatamente ogni norma che preveda quel «diritto all’autodeterminazione», reclamato dai catalani
I partiti spagnoli, con l’eccezione di Podemos, si schierano accanto al governo del Partito Popolare, ma i socialisti reclamano una risposta che non sia soltanto repressiva, ma anche politica
Appuntamento decisivo, nella marcia di avvicinamento al primo ottobre, sarà la manifestazione dell’11 settembre a Barcellona, la prova di forza dell’indipendentismo ormai da 5 anni, che quest’anno assume una valenza molto più centrale
Intanto la corte dei conti spagnola ha chiesto 5 milioni di euro all’ex presidente della Generalitat Artur Mas e ad altri politici catalani, per pagare le spese della consultazione informale del 9 novembre 2014, un voto non vincolante, ma giudicato comunque illegale dal tribunale costituzionale
«E’ un salto di qualità nella repressione spagnola», ha dichiarato il presidente catalano Carles Puigdemont
http://www.lastampa.it/2017/09/06/esteri/catalogna-il-parlamento-vota-la-legge-del-referendum-indipendentista-f4JW7hdPvb9rR8f7gJP0jN/pagina.html
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