giovedì 7 settembre 2017

1/10/17 La Catalogna fa un VERO REFERENDUM, NON FINTO COME LOMBARDIA E VENETO

Scontro durissimo con Madrid. Il governo: la consultazione del primo ottobre è illegale


Dopo anni di annunci, arriva l’ora dei passi ufficiali. I partiti indipendentisti catalani hanno approvato nel parlamento di Barcellona la legge che istituisce il referendum per la secessione dalla Spagna, fissato per il prossimo primo ottobre


 Hanno votato sì i 77 deputati indipendentisti, astenuti 11 della sigla catalana di Podemos, mentre il resto dell’opposizione è uscito dall’aula. 


È un atto considerato illegittimo dal governo spagnolo
 «La Generalitat è ormai una dittatura» ha detto la vicepresidente Soraya de Santamaría
 Rajoy promette conseguenze penali per i politici indipendentisti

 Il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont e tutti i ministri del governo catalano hanno firmato il decreto di convocazione del referendum sull’indipendenza del 1° ottobre

 Il Rubicone quindi viene varcato, da adesso in poi lo scontro sale di livello 

L’esecutivo di Mariano Rajoy, infatti, è intenzionato a non consentire in nessun caso la votazione sull’indipendenza di uno dei territori più importanti di Spagna, «la costituzione lo vieta», si ripete da anni a Madrid 

Ma il governo catalano, in mano a una coalizione indipendentista che ha la maggioranza dei seggi (ma non quella dei voti) va avanti, dice di aver già acquistato le urne e insiste: se vincerà il sì (non è previsto il quorum) la Catalogna si muoverà da subito come una repubblica indipendente 

L’obiettivo è sfuggire alla certa risposta di Madrid: il Tribunale costituzionale bloccherà immediatamente ogni norma che preveda quel «diritto all’autodeterminazione», reclamato dai catalani

I partiti spagnoli, con l’eccezione di Podemos, si schierano accanto al governo del Partito Popolare, ma i socialisti reclamano una risposta che non sia soltanto repressiva, ma anche politica  

Appuntamento decisivo, nella marcia di avvicinamento al primo ottobre, sarà la manifestazione dell’11 settembre a Barcellona, la prova di forza dell’indipendentismo ormai da 5 anni, che quest’anno assume una valenza molto più centrale 

Intanto la corte dei conti spagnola ha chiesto 5 milioni di euro all’ex presidente della Generalitat Artur Mas e ad altri politici catalani, per pagare le spese della consultazione informale del 9 novembre 2014, un voto non vincolante, ma giudicato comunque illegale dal tribunale costituzionale

 «E’ un salto di qualità nella repressione spagnola», ha dichiarato il presidente catalano Carles Puigdemont







http://www.lastampa.it/2017/09/06/esteri/catalogna-il-parlamento-vota-la-legge-del-referendum-indipendentista-f4JW7hdPvb9rR8f7gJP0jN/pagina.html

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