Di lui si sa soltanto che è nato a Montevarchi il 21 febbraio 1961. Il suo volto è sconosciuto, ma ormai viene identificato dal pubblico con quello di Raoul Bova, l’attore che ha interpretato il ruolo di Capitano Ultimo in una celebre fiction televisiva
Fino al 25 maggio del 2000 è stato un uomo senza volto, senza identità. Quando testimoniava in tribunale si copriva la testa con un cappuccio
Dietro il volto celato di Sergio Di Caprio c’è la storia complicata di un uomo che da Montevarchi è arrivato nel 1993 fin dentro nel covo di Totò Riina
Un carabiniere che da eroe nazionale ha dovuto far
fronte ad una serie lunghissima di polemiche che seguirono l’arresto del capo mafioso, compresa un’accusa di favoreggiamento per presunti ritardi nella perquisizione del covo del boss. Accusa da cui è stato assolto
Insegnante di Tecniche investigative, “Capitano Ultimo” ha pubblicato un manuale destinato alla Scuola di perfezionamento della Polizia
Una copia della prima versione del libro, che circolava in poche librerie, venne trovata nel comodino di Bernardo Provenzano
La sua fama si è talmente diffusa che il suo nome appariva regolarmente durante i primi scrutini dei voti che nell’aprile del 2013 dovevano servire per l’elezione del Presidente della Repubblica
Una candidatura provocatoria visto che lui, il Capitano Ultimo, non ha mai fatto sconti ai politici: nel 2012 guidò la squadra che indagò sui soldi spesi dalla Lega per la famiglia Bossi e sull’attività del tesoriere Francesco Belsito
Nello stesso anno era a capo della perquisizione dell’appartamento e dell’ufficio di Gotti Tedeschi, ex-presidente dello Ior
Nel 2013 arrestò Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica
Insomma, il carabiniere nato a Montevarchi è uno che pesta spesso e volentieri i piedi al potere
Nessuno si è sorpreso più di tanto quando è stato “demansionato” per cui ha dovuto lasciare anche il suo ultimo incarico di responsabilità alla guida Nucleo operativo ecologico dei carabinieri
A difesa del Capitano Ultimo oltre ai suoi colleghi, si è schierata soprattutto Rita Dalla Chiesa, figlia del Generale Carlo Alberto. “Ultimo è un simbolo, è il carabiniere che sta dalla parte dei più deboli, di chi soffre”, ha detto più volte la conduttrice televisiva
Un uomo costretto a non mostrare mai il suo volto, Ultimo ama più la strada che i palazzi del potere. Semplice, pratico ed irrequieto. Pensa ai risultati, non alla burocrazia”
http://www.ilvaldarno.info/lincredibile-vicenda-del-capitano-ultimo-sergio-da-montevarchi-fino-al-covo-di-toto-riina/
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