sabato 30 settembre 2017

REFERENDUM A BARCELLONA: FAMIGLIE, PROFESSORI E STUDENTI OCCUPANO LE SCUOLE DOVE SI VOTA E DI MAIO ZITTO

Catalogna, cresce la tensione. Elettori occupano i seggi: "Se ci bloccate troveremo alternativa"




Continua il braccio di ferro tra i due governi. Madrid chiude lo spazio aereo sopra la città, la app per individuare i seggi e il sito per il voto elettronico del governo catalano
 La Generalitat denuncerà lo stato spagnolo per "abuso di potere". Gli indipendentisti occupano i seggi
MADRID minaccia, ma Barcellona resiste: "Se i seggi verranno bloccati troveremo alternative per far votare i cittadini"

È stato chiaro il vice prensidente della Generalitat Oriol Junqueras, che questa mattina ha confermato la decisione del governo catalano di chiamare i cittadini alle urne per domenica primo ottobre: il referendum si farà, nonostante il blocco deciso dallo stato spagnolo perché "è la gente che vuole votare"

 E infatti gli indipendentisti hanno già occupato alcuni seggi, mentre a migliaia si godono il grande show organizzato dalle forze secessioniste per la chiusura della campagna referendaria

Bloccato l'e-vote. La sfida è stata lanciata e alla provocazione Madrid ha risposto facendo chiudere l'app sviluppata per aiutare i cittadini a individuare i seggi, ma soprattutto il sito per il voto elettronico del "Govern" catalano
 Troppa la paura che possa essere utilizzata come alternativa al voto fisico

Intanto le parti si preparano per il grande giorno: mentre il governo spagnolo decide di chiudere anche lo spazio aereo sopra Barcellona ai voli privati e agli elicotteri fino a lunedì, i comitati di difesa per il referendum, sorti in diverse località della Catalogna, si stanno organizzando per occupare i 6249 seggi dove è prevista la votazione. L'obiettivo è presidiarli per impedirne la chiusura e permettere le operazioni di voto.

Occupazione. Tra i primi luoghi occupati c'è la scuola Collaso i Gil di Barcellona, nella Ciutat Vella. Qui, al grido di "Votarem" (voteremo), genitori, professori e attivisti sono entrati nella struttura scavalcando il cancello con una scala

I trattori e i pompieri
 Proveranno a proteggere i seggi anche migliaia di agricoltori che con i propri trattori hanno raggiunto la capitale catalana. L'obiettivo è ostacolare l'intervento delle forze di polizia creando una barriera intorno a luoghi in cui si dovrebbe votare

 Scopo condiviso con i "bomberos" di Barcellona (i vigili del fuoco) che ieri si sono incontrati davanti al Museo de Historia de Cataluña per esprimere il loro favore al referendum e offrire la loro disponibilità a creare cordoni per consentire il voto

No violenza. Per i Mossos d'Esquadra, incaricati dal governo di bloccare l'accesso ai seggi, l'ordine firmato dal comandante Josep Lluis Trapero è di non usare violenza. "L'uso della forza, anche di fronte a una resistenza passiva - si legge della nota interna e diffusa da La Vanguardia - non potrà andare oltre l'accompagnamento della persona fuori dal seggio". Non solo: se l'uso della forza verrà ritenuto necessario nel caso di aggressioni a terzi o alle forze dell'ordine, prima di deciderlo "si dovranno tenere in considerazione le eventuali conseguenze"

Battaglia sul campo, ma non solo. La lotta è anche a colpi di querele e minacce. Questa mattina il portavoce del governo spagnolo al Consiglio dei ministri, Inigo Mendez de Vigo, ha lanciato un monito: "I responsabili di questa situazione risponderanno davanti ai Tribunali in forma personale e patrimoniale".  E ha poi sottolineato che il comportamento del presidente della Generalitat Carles Puigdemont e del suo vice manifestano una "reiterata disobbedienza e grave slealtà" perché "questo è un processo illegale".

"Realizzare un referendum secondo la legge spagnola non è reato", ha risposto il ministro della giustizia catalano Carles Mundò, che ha annunciato la presentazione di una denuncia penale per "abuso di potere" contro il procuratore dello stato spagnolo a seguito della repressione attuata negli ultimi giorni in Catalogna
 La querela - ha precisato il Ministro - sarà presentata anche davanti alla Corte europea dei diritti umani

Multe per chi lavora ai seggi. Nel mirino dello stato spagnolo sono finiti anche gli scrutatori che domenica lavoreranno ai seggi, minacciati dall'agenzia statale per la Protezione dei dati con multe sino a 600mila perché - si legge in un comunicato dell'organismo - "tratteranno e cederanno dati del censimento elettorale catalano". Il ministro della giustizia catalano Carles Mundò però ha definito la diffida lanciata dall'Agenzia "una menzogna" specificando che l'organismo spagnolo non è competente per la Catalogna

Il caos della giornata non ha impedito alle forze indipendentiste di presenziare al comizio di chiusura della campagna referendaria
 Organizzato nella splendida cornice del Montjuic, "l'ultimo atto" - come lo ha definito il fronte secessionista - è un grande show tra musica e bandiere catalane che ha rapito circa 80mila persone





http://www.repubblica.it/esteri/2017/09/29/news/catalogna_caos_referendum_barcellona_madrid-176866560/#gallery-slider=176897366

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