sabato 17 marzo 2018

Consiglieri di Pomezia scaricano il SINDACO TRADITORE DEI PRINCIPI M5S: chi vuole fare il terzo mandato è fuori dal M5S

Il gruppo di maggioranza annuncia le dimissioni e sancisce la rottura totale sul divieto di terzo mandato. La prima città conquistata dai Cinque stelle nel Lazio, spesso citata come modello dallo stesso Beppe Grillo, sarà dunque accompagnata al voto di maggio da un commissario prefettizio



Da incorruttibile a nemico pubblico numero uno, da campione dell'universo pentastellato da esibire in ogni occasione a contestatore da abbattere

Triste parabola quella di Fabio Fucci all'interno del Movimento 5 Stelle

Il sindaco di Pomezia, il primo che è riuscito a issare una bandiera del M5s su un municipio del Lazio, appare destinato anche ad essere il primo in Italia a finire a casa per dimissioni di massa da parte della sua maggioranza.

Una decisione ufficializzata al termine del consiglio comunale nella città del litorale romano, dai consiglieri pentastellati ormai in rotta di collisione con il primo cittadino che si è ribellato alla regola dei due mandati e per ricandidarsi ha deciso di farlo con una civica

Dopo una consiliatura passata sui banchi dell'opposizione, quando la città fondata da Mussolini era retta dal centrosinistra, Fucci venne eletto sindaco il 10 giugno 2013

Pomezia divenne il primo centro del Lazio conquistato dal Movimento 5 Stelle

E i risultati ottenuti dal primo cittadino entusiasmarono Beppe Grillo e i big del M5S

Non c'era incontro importante in cui non venisse fatto salire Fucci sul palco e in cui non venisse sbandierato il "sistema Pomezia"

 Popolarità che raggiunse l'acme quando, nelle intercettazioni compiute dagli investigatori impegnati nell'inchiesta Mafia Capitale, emerse una conversazione in cui Salvatore Buzzi, ras delle coop, definì il sindaco di Pomezia un incorruttibile
Ecco dunque che con Virginia Raggi sindaca di Roma e sindaca della Città Metropolitana, la ex Provincia, a Palazzo Valentini quest'ultima chiamò come suo vice proprio Fucci.

Lo scorso anno l'idillio è finito

 Fucci ha iniziato a dire che il limite dei due mandati imposto dal M5s ai suoi amministratori va superato, che non si possono equiparare i mandati da consigliere d'opposizione e da sindaco, e che lui voleva terminare il lavoro avviato

 Parole a cui è seguita la decisione di ricandidarsi a maggio con una lista civica e dunque contro il nuovo candidato scelto dai pentastellati

Abbastanza per far tuonare contro Fucci lo stesso Luigi Di Maio e farlo mettere alla porta dalla Città Metropolitana.

L'accordo, come fu nel caso di Federico Pizzarotti a Parma, era però quello di ultimare la consiliatura

Ma non ha retto
Al termine del consiglio comunale, dopo l'approvazione del bilancio, i consiglieri di maggioranza hanno annunciato di volersi dimettere in blocco e affidare così, fino alle elezioni, l'ente locale a un commissario prefettizio

"Si tratta di un gesto irresponsabile, significa mettere le beghe di partito davanti alla crescita di Pomezia ed al benessere dei cittadini", ha commentato Fucci

"Non possiamo più sostenere un sindaco e una giunta palesemente in contrasto con la forza politica a cui apparteniamo", hanno replicato gli ortodossi consiglieri a 5 stelle


ecco uno dei commenti su fb 

“Fabio, con il rispetto della nostra amicizia mi permetto di intervenire – scrive Mario D’Alterio – Leggere che tu “continui a credere nei principi che hanno spinto alla nascita del M5S” lascia molto perplessi sulla corrispondenza con i fatti

Il tuo pensiero iniziale stride con il resto della tua dichiarazione, per dei semplici motivi: 
1. La regola dei due mandati era ed è tuttora legata proprio dall’impedire a chiunque di fare della politica una professione;
2. tutti i candidati, all’atto della sottoscrizione del documento di accettazione alla candidatura nel M5s, dichiarano di non aver svolto più di un mandato, a qualsiasi livello (e non viene minimamente menzionata la durata dello stesso);
3. un altro principio fondante dei due mandati era ed è di garantire nel tempo un costante ricambio degli eletti (questo consente anche di impedire “strani” legami che si possono intrecciare anche a livello comunale); nel frattempo, chi svolgeva una carica elettiva doveva formare chi era all’esterno e facilitarne il successivo ingresso

Tutto questo tu lo sapevi e sono convinto che lo sai ancora.
Pertanto, non ci sono appigli su cui si può giustificare la tua scelta, che – ripeto – è strettamente personale, finanche legittima.
Ma è doveroso e opportuno rammentare che il tuo gesto va contro ogni logica e principio del M5S.
Inoltre, non meno importante, la tua decisione crea un danno non indifferente a tutto il M5S. E su questo credo che ne sei consapevole anche tu

Concludo con un appello ai cittadini di Pomezia (mia città di origine e con cui sarò sempre legato): se volete proseguire nel percorso iniziato nel 2013, che fatto rinascere la città, se volte continuare a sostenere un progetto per il bene della comunità e del territorio, dovete confermare la fiducia nel gruppo di persone (eccezionali!) che in questi anni si è sacrificata e ha lavorato alacremente, con dedizione e passione, affinché si realizzasse un sogno, oggi realtà. 
“Sono le idee che devono andare avanti, non le persone”

Inserire il limite temporale alla regola dei due mandati è, di fatto, improponibile. La ragione è questa: se nei due mandati si fanno ad esempio 6 anni (3+3 o 5+1), il terzo, per stare nei 10 anni, deve essere di 4 anni, e quindi significa dimettersi prima del 5° anno”


http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/03/16/news/pomezia_m5s_scarica_sindaco_ribelle_i_consiglieri_si_dimettono_fucci_irresponsabili-191493303/


https://www.ilcorrieredellacitta.com/news/pomezia-fucci-sui-due-mandati-m5s-verso-nessuna-meritocrazia-resto-del-gruppo-lo-distrugge-facebook.html

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