Conte ha concordato la bozza del discorso con lo staff del M5S
E ora dovrebbe portare Casalino con sé a Palazzo Chigi
Quando arriva al Quirinale, Giuseppe Conte ha appuntato su un foglio alcune frasi
«Governo del cambiamento», «contratto», «avvocato del popolo italiano», «interesse nazionale»
Piantate come segnali di orientamento di una mappa ideale, sono le bozze concordate con lo staff della comunicazione del M5S in un appartamento del centro di Roma, dove il professore attende fino al tardo pomeriggio di salire al Colle
Due giorni fa hanno creato la sua pagina Facebook e tra i giornalisti che lo aspettano all’uscita del Quirinale, spunta Nick il Nero, il videomaker di famiglia
Tutto, dunque, è pronto per la consacrazione
Il tocco di Rocco Casalino, demiurgo mediatico di Luigi Di Maio, si nota in quel titolo che battezza Conte «avvocato del popolo italiano», che lui pronuncia lasciando percepire un secondo di pausa come a gustarsi l’effeto che fa sulla platea, la prima della sua neonata carriera di politico
Nella ricomposizione dei ruoli di questo governo figlio di un’alleanza tra diversi, Casalino dovrebbe seguire Conte a Palazzo Chigi con una pattuglia dei suoi uomini più fidati
Perché il terzo uomo è terzo fino a un certo punto, ed è bene non dimenticare che era già il frutto maturo del grillismo proiettato al governo
Anche se, in fondo, e in un certo senso, Conte realizza l’utopia originaria del M5S, del «portavoce», il cittadino comune chiamato a rappresentare un programma
Con quali e quanti spazi di autonomia, è adesso il quesito di tutti
Dal tassista che lo ha accompagnato fino alla soglia del Quirinale ad Angela Merkel
E non poteva che ruotare attorno a questo interrogativo il cuore del colloquio con il presidente Sergio Mattarella, curioso di approfondire la conoscenza dell’uomo che ha accettato di mettersi alla testa di un esperimento storico che finora lui non ha controllato
Un ibrido tra Lega ed M5S che si dovrebbe fondare sui rigidi vincoli di un contratto che lui non ha scritto
Ecco perché nel tentativo difficile di capovolgere l’evidenza non può che dire che a quel contratto invece ha lavorato e contribuito
Davanti alle telecamere ammutolite gli occhi di Conte sono due fessure che sembrano abbagliate dai flash e dal sole che attraversa le grandi finestre del Quirinale
È impacciato e in cerca un punto di riferimento si affida al portavoce del Capo dello Stato
Il suo discorso integrato e definito dopo il colloquio è un puzzle che porta impresso il marchio di Salvini, di Di Maio e di Mattarella.
Con il presidente, racconterà poi Conte, l’intesa è immediata, anche in forza di origini comuni,come si ricordano reciprocamente
«Il Sud, ma soprattutto il cattolicesimo di sinistra...»
Il presidente chiede al premier incaricato rassicurazioni sul fatto che avrà autonomia
Conte gliele dà, garantendo capacità di mediazione che tutti gli riconoscono
«Li farò ragionare, presidente..» dice quando Mattarella elenca i suoi timori sull’Europa, sulla moneta unica, i mercati, l’immigrazione, i rapporti internazionali
Conte arriva al Quirinale che si è già scrollato di dosso l’ansia di doversi difendere sul suo curriculum pompato, su un contenzioso con Equitalia sanato con una multa, sulla simpatia verso il metodo Stamina
Di prima mattina, confessa a chi lo sente al telefono, è certo che ormai il suo incarico è sfumato. Alfonso Bonafede, il deputato che gli ha aperto le porte del Movimento, lo tranquillizza come può ma anche lui sembra scoraggiato: «Non so cosa succederà». Poi arriva la chiamata del Colle. Alle 17.30 è atteso dal presidente. Le telefonate dispiaciute lasciano lo spazio a quelle di una gioia quasi trattenuta
Conte sente i parenti venuti da Foggia, il figlio di 10 anni, l’ex moglie che dal citofono della loro casa in centro lo ha difeso dagli attacchi
Poi si ributta a limare il discorso: «Avvocato del popolo italiano...mi piace»
Il primo premier 5 Stelle nasce così
http://www.lastampa.it/2018/05/24/italia/far-ragionare-salvini-e-di-maio-conte-e-la-promessa-al-capo-dello-stato-YpC4SbeM90YrcTMFnh89RO/pagina.html
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