LEONARDO SCIASCIA, Il giorno della civetta (1961)
Questo è il brano in cui il padrino mafioso Mariano esprime il suo rispetto per il protagonista del romanzo, il capitano Bellodi:
«Io ho una certa pratica del mondo;
e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie:
gli uomini,
i mezz'uomini,
gli ominicchi,
i (con rispetto parlando) pigliainculo
e i quaquaraquà
Pochissimi gli uomini;
i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini
E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi:
che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi
E ancora più giù:
i pigliainculo, che vanno diventando un esercito
E infine i quaquaraquà:
che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre
Lei,
anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo,
lei è un uomo»
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