martedì 16 ottobre 2018

I Jordi PRIGIONIERI POLITICI dei FRANCHISTI nel cuore dell'EUROPA senza un processo..


Detenuti da un anno
 Il 16 ottobre 2017 venivano arrestati Jordi Cuixart e Jordi Sànchez con l’accusa di ribellione violenta
Un anno di carcere senza ancora un processo
Jordi Cuixart e Jordi Sànchez, per tutti semplicemente «i Jordi», gli attivisti delle associazioni indipendentiste catalane, festeggiano in cella un triste compleanno, accusati dal Tribunale supremo spagnolo di aver guidato una ribellione violenta

 I due leader sono i primi ad essere stati arrestati nelle inchieste sul secessionismo catalano,
 che hanno portato in prigione successivamente anche gran parte dei componenti del governo della Generalitat guidato da Carles Puigdemont

Una condizione,
 quella dei Jordi,
 che viene criticata aspramente da Amnesty International: «Devono essere rilasciati immediatamente
 - dichiara il direttore per l’Europa, Fotis Filippou - 
non c’è nessuna giustificazione per la detenzione preventiva,
 che rappresenta una sproporzionata limitazione ai loro diritti di parola e di manifestazione pacifica»

Cosa è successo  
Il riferimento alle manifestazioni è decisivo,
 i Jordi sono stati arrestati infatti proprio a seguito di un sit-in di protesta organizzato i 20 settembre del 2017,
 dopo il blitz della Guardia civil spagnola nelle sedi del governo catalano con l’intenzione di impedire l’organizzazione del referendum, giudicato illegale dalle autorità di Madrid

In quella occasione decine di migliaia di persone si radunarono intorno alla sede dell’assessorato all’economia di Barcellona, alle spalle di piazza Catalunya 

La manifestazione si svolse in un clima pacifico
 e persino festoso
 (si improvvisarono concerti) per molte ore
 Ma c’era un problema: all’interno della sede della Generalitat era in corso una lunga perquisizione e il palazzo di fatto era ormai circondato

Solo a tarda notte, con l’aiuto della polizia catalana, gli agenti spagnoli riuscirono a uscire dall’edificio
Cosa successe in quelle ore?  

I leader della protesta, i due Jordi, per tutto il giorno furono garanti del carattere pacifico della manifestazione (non affatto scontato) e salendo sul tetto della macchina della Guardia Civil parcheggiata fuori dalla sede perquisita, invitarono i più esagitati a tornare a casa 

L’incolumità a rischio  
Questa è la cronaca,
 ma per la Procura generale
 e per il giudice istruttore
 i Jordi hanno messo in pericolo l’incolumità dei poliziotti

 C’è di più:
 quelle mobilitazioni costituiscono,
 è la tesi, un vero atto di ribellione violenta alla legalità

Accuse gravissime,
 le pene per questi reati arrivano fino ai 30 anni di carcere, che saranno dibattute in un processo che dovrebbe cominciare nella prossima primavera

Nel frattempo il volto dei Jordi riempie le strade della Catalogna




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