venerdì 19 ottobre 2018

Militari FRANCESI minacciano in stile mafioso gli italiani in ITALIA: siamo SOVRANI?

Due abitanti di Claviere raccontano i loro incontri con i militari:
 “Ci hanno intimato di stare zitti” La procura ha aperto un fascicolo

«Stavo passeggiando con il mio cane nella frazione di Gimont, sopra Claviere
 Si è allontanato un po’, inoltrandosi in una zona impervia, fiutando qualcosa
 Non vedendolo tornare, sono andato a cercarlo, preoccupato

 Di colpo, dalla boscaglia, sono sbucati quattro militari francesi in mimetica scura e sulla faccia dei passamontagna neri da corpi speciali

 Avevano fucili mitragliatori in mano
 Ho detto loro di abbassarli, perché continuavano a puntarmeli contro

 Mi hanno restituito il cane
 Uno ha cercato di dire qualcosa in italiano stentato, mentre mi prendeva la carta d’identità
Io ho risposto in francese
 A quel punto mi hanno invitato ad andare via e far finta di niente

 Mi hanno detto di stare zitto e di stare attento,
 perché dal mio documento avevano visto dove abito

 Mi sono spaventato
 Da quel giorno non vado più a passeggiare lassù
 E dire che quei boschi sono territorio italiano, non francese» 

È il racconto del signor F. commerciante di Claviere
 È ancora così turbato da quell’episodio che ha chiesto di non svelare il suo nome

 «La prego, non lo scriva
 Non mi sento al sicuro»
Lui è uno dei due cittadini italiani che nei primi giorni dell’agosto scorso hanno denunciato ai carabinieri di Susa «gli incontri ravvicinati» con una pattuglia di militari francesi in territorio italiano
 Due episodi in momenti differenti

 L’altro denunciante è uno studente quindicenne, anche lui di Claviere
 Stava percorrendo i sentieri in moto per raggiungere una località boschiva sopra Claviere

 A più di due chilometri dal confine con la Francia

«Quattro militari armati mi hanno sbarrato la strada
 Erano francesi perché avevano i fucili d’assalto Famas

 Li conosco bene perché sono appassionato di armi»

 Stesso tipo di racconto, il suo
 Quattro militari in mimetica

 I volti dipinti con i colori da «camouflage», per mimetizzarsi nella boscaglia

Anche in questo caso i militari hanno «minacciato» il giovane con frasi d’effetto

Per invitare al silenzio e non fare menzione di quell’incontro
 «Mi hanno detto di stare zitto, perché avevano preso il numero di targa della moto»

I due episodi sono stati resi noti ieri dal procuratore Spataro
 C’è un fascicolo d’indagine
 Al momenti senza indagati e senza ipotesi di reato
 Il due racconti sono netti, precisi
 «Erano militari francesi»

Non avevano mostrine né identificativi
 «Ma erano armati e i fucili erano veri»

 E soprattutto entrambi sono concordi nell’affermare che si trovassero ben lontani dal confine francese
  
Chi conosce bene quelle zone dice che è facile perdere i punti di riferimento, confondendo le linee di confine
 Dove un tempo c’era il filo spinato, oggi si incontra qualche pietra di demarcazione
 A volte distano centinaia di metri l’una dall’altra
 I villeggianti che si avventurano tra i boschi e i prati che in inverno diventano piste da sci a volte non si accorgono di passare oltre il confine

 Ma per militari esperti no
Sapersi orientare è uno dei principali requisiti

E l’estate scorsa c’erano molti militari francesi sulle vette d’Oltrape a presidiare i confini per respingere i migranti




http://www.lastampa.it/2018/10/17/cronaca/fermati-da-soldati-francesi-in-mimetica-e-fucili-dassalto-nei-boschi-italiani-556QT6tUchxsSWrcWCIxaO/pagina.html

1 commento:

  1. Non esiste la vera EU è solo una grande presa per i fondelli ancora non l’aver Capitoe! Guardate cosa accade in famiglie normali in tutto il mondo si scannano tra fratelli. Per le proprietà! Ma vala’!

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