mercoledì 29 maggio 2019

Perfino Renzi si dimise: con 6 milioni di voti persi cosa aspetta Di Maio ad andarsene?


È ufficiale: 
Luigi Di Maio, dopo la disfatta elettorale alle europee [ndr: solo 6 milioni di voti lasciati per strada..], ha deciso [ndr: decide sempre lui..] che si sottoporrà sulla piattaforma Rousseau al voto degli iscritti 
[ndr: dimettersi direttamente e irrevocabilmente era troppo difficile?
 Persino Renzi ce l'ha fatta..
Di Maio ha meno coraggio di Renzi???]
 Che dovranno decretare se riconoscono ancora in lui o meno il capo politico del M5S 
[ndr: l'ossimoro della democrazia diretta col 'capo' politico.. un conto è essere influencer, un altro è dire che una struttura gerarchica DECISIONALE ultrapiramidale è la democrazia diretta.. la democrazia diretta è in Svizzera, non certo nei 5 stelle con Di Maio CAPO POLITICO della democrazia diretta.. ma per favore..]
 L'annuncio è sul Blog delle Stelle
  "Prima di ogni altra decisione, oggi però ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato [ndr: ma rob de matt.. cosa vuoi che pensino dopo che hai distrutto il movimento 5 stelle??? ]
Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa

 Quindi a voi la parola",
 scrive Di Maio

"Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico- aggiunge- perché è giusto che siate voi ad esprimervi
 Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato [ndr: invece ai 6 milioni di persone che non votano più M5S non devi rendere conto?? ]"

"La domanda a cui rispondere spiega è:
 confermi Luigi Di Maio come capo politico del movimento 5 stelle?
 Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di domani giovedi 30 maggio"

La piattaforma Rousseau, lo ricordiamo, è stata multata dal garante della Privacy in quanto giudicata "inaffidabile e manipolabile"

 Il garante Antonello Soro ha ricordato che "l'Associazione Rousseau ha pagato la sanzione che gli era stata comminata, riconoscendo la fondatezza dei rilievi visto che  non vi è stata impugnazione"


LA CRONOSTORIA DEI GIORNI PRECEDENTI

Roma, 27 maggio 2019 
 Il primo a uscire dal bunker è stato quello che meno ci si aspettava, ovvero Beppe Grillo

 Lui che cinque anni fa parlava di Maalox, ieri, dopo i risultati delle elezioni europee 2019, l’ha buttata su "Radio Maria e Canti Gregoriani", ma poi di nuovo è tornato sotto traccia
 "Luigi" gli [NDR: ha telefonato a Beppe Grillo, che è un privato cittadino..] ha telefonato, come ha fatto con tutte le anime del Movimento, da Casaleggio [ndr: un altro privato cittadino..] ad Alessandro Di Battista [l'ennesimo privato cittadino..], passando per Roberto Fico [parlamentare M5S, ma che nel movimento 5 stelle conta meno di un privato cittadino]

 Solo per sincerarsi che nessuno avesse in mente di chiedere le sue dimissioni [ndr: ha chiamato 4 persone coraggiose.. si vede che gli piace vincere facile..]
 Nonostante il tracollo...

"Serve – si diceva ieri al tavolo del Mise, dove Di Maio ha convocato tutto il Gotha grillino, da Di Battista a Bugani, passando per Bonafede e Fraccaro, Paola Taverna, Buffagni, Paragone, Patuanelli, Carelli, Sibilia, e Spadafora – un recupero dell’identità perduta" attraverso la riorganizzazione della struttura del Movimento

Il voto ha messo in evidenza "un pesante travaso di consensi in favore della Lega", di cui Di Maio è il responsabile

 Di Battista lo punzecchia:
 "È la più grande scoppola presa dal M5s"

 La sconfitta brucia
 E domani, all’assemblea dei gruppi, il leader cercherà di evitare il processo

Così tanto che sul blog del M5s ieri mattina non c’era nessun commento ufficiale al voto di ieri, mentre emergevano, in bella vista, 800 commenti di attivisti imbufaliti e anche Di Maio è stato preso di mira

 Giovanna alle 9.33:
 "Un esame di coscienza e meno boria. Affacciarsi dal balcone e dire di aver abolito la povertà è stata una grande ca…, per non parlare di aver fatto un reddito di cittadinanza ben diverso da quello promesso, le prese in giro si pagano"

È allarmato Mauro, che alle 10.13 scrive: "Se Di Maio continua a fare il finto tonto e non fa un passo indietro scompariamo del tutto"

 Paolo Brescancin, ore 10.23, attacca: "L’astensionismo, Calenda, il Pd, il mancato collegamento con l’associazionismo locale, la Merkel, l’euro… insomma è sempre colpa di qualcun altro. No, caro Di Maio. Lei è come tanti, troppi italiani che non sono mai responsabili dei propri errori. Si dimetta, si laurei, si trovi un lavoro"


 Franc alle 9,29 scrive: "Ora che abbiamo abolito la povertà aboliamo anche la stupidità politica che caratterizza il Movimento. Avanti tutta"









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