mercoledì 20 marzo 2013

Ashton Kutcher il fruttariano improvvisato che non conosce il fruttarismo 3M ( fruttarismo SOSTENIBILE)



L’attore Ashton Kutcher è finito in ospedale a causa della dieta fruttariana.L’attore che interpreta Steve Jobs in un film che uscirà a breve al cinema stava entrando nei panni del fondatore della Apple e stava improvvisando un’alimentazione fruttariana
.Ashton nell'intervista afferma: «Ero piegato in due dal dolore, i livelli del mio pancreas erano tutti sballati».Può sembrarvi strano, ma tutto ciò non mi stupisce affatto.C’è troppa ignoranza ancora oggi su quale sia l’alimentazione sostenibile per l’uomo, anche quando si parla di fruttarismo. A questa ignoranza dobbiamo rispondere con scientificità se vogliamo aiutare a fare chiarezza su un percorso di benessere che potrebbe cambiare noi stessi e il mondo.Più si va in alto nel percorso alimentare e più gli errori comportano cadute rovinose e dolorose.
Senza scientificità il fruttarismo non è sostenibile.Chiariamo un punto fondamentale: l’essere umano non può considerarsi semplicisticamente fruttariano. Se non si fanno dei distinguo si rischia di cadere nel fruttarismo sconsiderato e superficiale, che oltre ad avere poco a che fare con la specie umana può essere fatale per alcuni.Chiunque ad oggi abbia avuto problemi fisici con il fruttarismo non ha fatto altro che ignorare i parametri fondamentali del corpo umano.
Esistono più di 240000 tipi di frutti sulla Terra, il 99% circa è tossico per l’uomo: ovvero contiene sostanze non adatte alla specie umana, o troppo acide, o troppo glucosio per la fisiologia umana.Oggi come oggi non è solo la sperimentazione a farci comprendere quale sia l’alimentazione dell’uomo, ma vanno considerate anche l’anatomia comparata, la fisiologia comparata, la paleoantropologia moderna, la paleobotanica moderna, la biochimica. Non sono da meno metodi empirici come il calcolo del pH delle urine.
Se un frutto non è adatto alla nostra specie il pH del nostro sangue va incontro a millesimali variazioni che si pagano con alcalosi o acidosi non trascurabili per i tessuti del nostro corpo.Solo rimanendo sul 7,4 si può raggiungere il top della forma.
Con la mela rossa (in particolar modo stark delicious) il pH delle urine si stabilizza sul 7,4 entro 3 giorni (la stabilizzazione su un pH 7,4 non è possibile con nessun altro tipo di cibo sulla Terra).Con la mela, la frutta dolce, la frutta ortaggio e la frutta grassa il pH rimane vicino al 7,4 con lievissime modificazioni, permettendo di rimanere sul percorso fruttariano in piena forma, mantenendo un’alimentazione più variegata.
Il nostro carburante elettivo è il fruttosio
Il fatto stesso che il corpo umano utilizzi come carburante elettivo il fruttosio e non il glucosio è indicativo.
Nella glicolisi il fruttosio entra per via diretta; il glucosio non entra se non per via indiretta (richiedendo al nostro corpo diverse trasformazioni energeticamente svantaggiose).
Non a caso il frutto con maggiore percentuale di fruttosio è la mela rossa (stark delicious), che raggiunge un 92% di fruttosio e 8% di glucosio.
Fruttarismo sostenibile, questo sconosciuto!Da un pò di tempo a questa parte punto molto sul fruttarismo sostenibile, che non vuol dire mangiare frutta a volontà senza nessuna discriminante, bensì abbinare la frutta più adatta alla specie umana, in grado di mantenere il pH stabile a 7,4 al termine della giornata.Le basi del fruttarismo sostenibile sono scientifiche, escludendo qualsiasi tipo di ideologia o fanatismo che invece si rischia di trovare altrove.
Riprendendo gli studi di Armando D’Elia e di altri studiosi, sperimentatori, ricercatori, emerge che tra la frutta più adatta all'uomo dopo la mela rossa (stark delicious), rientrano la frutta dolce (banane, kaki, pera, pesca, melone, mango, ecc), la frutta ortaggio (peperoni, melanzane, pomodori, zucchine, zucca, cetriolo), la frutta grassa (avocado, olive, olio d’oliva).
Bisognerebbe evitare (o ridurre in modo importante) i semi (adatti agli animali semivori) e la frutta acida (quest’ultima ha troppi acidi corrosivi per la specie umana, acido citrico in primis) che solitamente il fruttariano sconsiderato contempla.
La frutta acida non è il frutto adatto alla specie umana: può scatenare una acidosi, o una alcalosi metabolica secondaria causata da una perdita eccessiva di alcali chiamati a compensare la forte acidità dei numerosi acidi che non troviamo ad esempio nella mela.La mela possiede prevalentemente acido malico (90%) che è utile come chelante dell’alluminio.L’acido malico è anche un metabolita del ciclo di Krebs, è quindi fondamentale per la produzione di molecole di energia.Un altro acido importante è l’acido ursolico che agisce come tonificante per i muscoli(aumenta la muscolatura e accelera la digestione dei grassi).L’acido citrico invece è in grado di corrodere il marmo. Finchè un fruttariano mangia un frutto acido una volta al mese le conseguenze non sono così dannose.Un onnivoro che è costantemente in leucocitosi per via del cibo cotto non avverte conseguenze negative con la frutta acida.

La natura è commovente: non fa nulla a caso
Abbiamo già parlato delle capacità extrasensoriali delle piante.Ora parliamo dei cuccioli della pianta. I semi sono rivestiti da metaboliti secondari, che sono veleni che la pianta deposita sul guscio per difendere il proprio cucciolo da eventuali predatori.
Non è un caso il seme della mela (il nostro cibo elettivo) ha al proprio interno proprio il veleno più selettivo nei confronti dell’uomo: l’acido cianidrico, che con l’acqua si trasforma in cianuro.
Difatti il compito dell’uomo è mangiare il frutto e gettare i semi per dare sopravvivenza alla specie vegetale che ha contribuito alla sua nascita ed evoluzione su questa Terra.
Tutti gli altri semi hanno fitotossine di diverso tipo, che servono a preservare la specie vegetale, che evolve grazie ad una specifica specie animale che si nutre del suo frutto.
Il frutto è la parte nutritiva di una pianta; invece il seme, le foglie, il tronco e le radici sono la parte vivente.
Ogni elemento vegetale vivente non ha zampe/zoccoli per scappare o scalciare il predatore, bensì possiede fitotossine velenose per difendersi.
Lo stesso geniale Ehret non ebbe il tempo o il modo per arrivare a parlare di questi chiarimenti fondamentali.
Il grande sperimentatore Ehret era comunque arrivato a comprendere che c’era una sola dieta monofrutto che permetteva di raggiungere il top della salute: la mela.
Armando D’Elia si avvicinò più di tutti a questa comprensione. Non a caso definiva la mela la regina tra tutti i frutti.
Questo è uno dei percorsi più importanti per credere in un mondo migliore, ecco perchè nonostante le cadute la voglia di avanzare, la gioia e l’entusiasmo non fanno che aumentare.
Prima di salutarvi voglio condividere un motto con coloro che vorrebbero intraprendere questo percorso: ”L’importante non è non cadere... ma rialzarsi”




ABC scientifico del fruttarismo sostenibile - convegno eXoterico - Terni


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