sabato 19 luglio 2014

Operazione anti-pirateria, bloccati anche il nuovo Mega di Kim Dotcom e Mail.ru

di Paolo Ottolina


In una operazione anti-pirateria online dalle dimensioni piuttosto importanti, il Tribunale di Roma ha ordinato di bloccare l’accesso dall’Italia a 24 siti che ospitavano materiale pirata. Tra questi ci sono anche il nuovo Mega (Mega.co.nz) del controverso Kim Dotcom e il portale russo Mail.ru. Il reato contestato, come scrive Fulvio Sarzana, avvocato specializzato in diritto d’autore, è quello all’articolo 171 ter, comma 2 della legge sul diritto d’autore.

Un sequestro disposto in seguito alla segnalazione di un piccolo distributore italiano indipendente, che lamenta la presenza sui portali sequestrati di due film non ancora presenti sul mercato dell’home video, ovvero «The Congress» e «Fruitvale Station».

L’elenco completo dei domini “censurati” nell’«Operazione EyeMoon» (così è stata battezzata) comprende siti piuttosto noti nel mondo dei film (pirati) in streaming: cineblog01.net, cineblog01.tv, ddlstorage.com,  divxstage.eu, easybytez.com, filminstreaming.eu, filmstream.info, firedrive.com, movshare.sx, nowdownload.ag, nowdownload.sx, nowvideo.sx, piratestreaming.net, primeshare.tv, putlocker.com, rapidvideo.tv, sockshare.com, uploadable.ch, uploadinc.com, video.tt, videopremium.me, youwatch.org.

Oltre ai già citati Mail.ru e Mega.co.nz. Ed è su questo punto che il provvedimento lascia quanto meno perplessi. Il nuovo Mega di Kim Dotcom è un servizio di “hard disk” remoto che ha guadagnato rapidamente consensi tra il pubblico. Offre ben 50 Gigabyte di spazio personale gratuito e soprattutto consente una velocità di scaricamento ineguagliata dai concorrenti. Per questo era rapidamente entrato nelle grazie di molti, che lo usano anche per motivi professionali, per caricare file personali e condividerli con colleghi e collaboratori. A differenza del vecchio MegaUpload,
o di Ddlstorage (a sua volta tra i siti inibiti, dopo che era già entrato alcune settimane fa nel mirino della giustizia italiana) il nuovo progetto di Kim Dotcom non è un “cyberlocker” che promette remunerazioni a chi carica sui suoi server file che generano molto traffico. Non c’è una sorta di “vocazione strutturale alla pirateria”. Sicuramente, vista anche la velocità di download, ospita materiale pirata. Ma non diversamente da quanto può accadere (e accade) con Google Drive, OneDrive Microsoft, Dropbox, Box.com e tutti gli altri servizi di hard disk remoto.
Forse meno significativo per il pubblico italiano ma ancora più  bizzarro è il “ban” per Mail.ru, che è il sito più visitato in Russia e la più grande “digital company” del mondo russofono. Di Mail.ru per altro è co-proprietario l’oligarca Alisher Usmanov, uomo considerato assai vicino a Vladimir Putin. Un po’ come se dalla Russia bloccassero l’accesso a Virgilio o a Libero.it.

Sull’operazione, rivelata per primo dall’Osservatorio Censura curato da Marco d’Itri, scrive ancora Sarzana:

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