mercoledì 18 febbraio 2015

Milan, vivaio col metodo Ajax: possesso palla e zero lanci

Cinque comandamenti del settore affidato a Filippo Galli, tra riunioni, difesa a quattro, critiche e pressing alto. 

Il livello di fiducia nelle tue idee si vede nei momenti difficili. Il Milan è uscito dal Torneo di Viareggio dopo un finale da montagne russe con il Palermo. Nei minuti finali, con un gol da segnare in fretta, i difensori facevano girare palla: niente lanci "in the box" per la deviazione degli attaccanti. Memorizzare, tornerà utile.

I dirigenti dei settori giovanili dicono spesso che nei club italiani manca un metodo, un modello di gioco da seguire in tutte le squadre, dai Pulcini alla Primavera. Ajax e Barcellona lo hanno costruito e per questo sono i modelli più considerati. Il Milan negli ultimi anni ha prodotto pochi giocatori di alto livello - tra i nati dal 1990 in poi De Sciglio, Paloschi, Cristante, Verdi e poco altro - ma ci sta provando. Primo mattone a gennaio 2013: tra una riunione e l'altra, il progetto ha preso corpo. Gli Allievi 2013-14 di Brocchi sono stati la squadra pilota, un laboratorio nel laboratorio. Questa stagione è l'anno uno.

Filippo Galli è il responsabile tecnico del settore giovanile, Stefano Baldini il coordinatore tecnico. Hanno strutturato il metodo-Milan con Aldo Dolcetti, che ha lasciato quando ha seguito Allegri alla Juventus. Non ci sono tavole della legge, ma alcuni comandamenti dati agli allenatori sono identificabili. Uno: curerai soprattutto l'attacco. Per dirla con Filippo Galli: "Si difende in base a come si attacca, non il contrario". Due: controllerai il gioco e il possesso palla sarà del Milan. Tre: lanciare scavalcando il centrocampo è più o meno un reato penalmente perseguibile. Quattro: giocheremo con la difesa a quattro. Cinque: attaccheremo gli avversari alti, a costo di concedere contropiede uno contro uno.

Il lunedì tutti lavorano sulla costruzione del gioco dalla difesa, il martedì su gestione e sviluppo del possesso, il mercoledì sulla fase difensiva e via così

I numeri di Panini Digital, che analizza le partite, confermano. La Primavera fa 507 passaggi a partita (la media-campionato è 345), pressa a 58,5 metri (51,3) e gioca l'88% delle azioni dalla difesa (80,7%). Allievi, Berretti e Giovanissimi sono in linea: nei derby hanno vinto o perso, meritato o demeritato ma hanno chiuso in vantaggio nel possesso palla. Mastour, Mastalli, Donnarumma, Crociata, Cutrone nei prossimi 4-5 anni diranno se tutto questo funziona.


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