lunedì 13 aprile 2015

A Barcellona è la fine della movida: la Riforma degli orari è in Parlamento

Per la Catalogna sarà un cambio epocale che dovrebbe renderla meno spagnola e più europea

 Una commissione di studio, nominata dal Parlamento catalano, si propone così di combattere l'abbandono scolastico e conciliare vita lavorativa e familiare. In Catalogna tornerebbe all'orario solare - quello delle isole Canarie - che corrisponde al meridiano di Greenwich (fu il dittatore Franco nel 1942 a spostarlo su quello degli «alleati» Roma e Berlino, perché fino ad allora gli orari spagnoli erano simili a quelli del resto d'Europa. Poi, nel Dopoguerra, gli altri Paesi tornarono a spostare le lancette, la Spagna no). Oggi, a sud dei Pirenei si continua a pranzare fra le 14:30 e le 16:00, a cenare dopo le 21:30 e l'orario di massima audience in tv si protrae fino a dopo mezzanotte, con la conseguenza che studenti e lavoratori non dormono a sufficienza. Al plurimpiego forzato negli anni del franchismo si deve anche l'abitudine della "siesta" di due ore al giorno o la pausa pranzo di tre ore. Meglio evitare, e, piuttosto, accorciarla e rendere più flessibile l'orario di lavoro: attualmente i negozi sono aperti in orario 10-14; 17-21. Una chiusura anticipata, con l'orario continuato, non solo avrebbe benefici sulla salute dei commercianti, ma favorirebbe in inverno un notevole risparmio di energia.

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