La sportiva aveva un tumore contro cui ha combattuto per sei anni: lascia tre figli
Giornata di lutto per l’atletica italiana e la marcia in particolare. E’ morta poco dopo le 13 di giovedì Annarita Sidoti, la marciatrice siciliana campionessa europea e mondiale, arresasi, a soli 45 anni, a quel male che la tormentava già dal 2009. Lo rende noto la Fidal in una nota. Madre di tre bambini tra i 6 e i 13 anni, Annarita ha combattuto come una leonessa per tutto questo tempo trovando infine anche la forza di raccontare pubblicamente la sua vicenda http://dicorsa.corriere.it/2013/12/01/annarita-marcia-contro-il-tumore/ . È morta a Gioiosa marea, suo paese natale.
I successi
La Sidoti è stata una delle più grandi campionesse dell’atletica italiana, una delle più vincenti in assoluto: campionessa europea a Spalato 1990, quando aveva solo 21 anni, centrò il bis continentale otto anni dopo, a Budapest 1998 (argento di Erika Alfridi), non prima però di essere riuscita a vincere anche l’oro mondiale, sulla pista di Atene, nel 1997. È stata letteralmente una colonna della marcia in Italia (47 presenze in azzurro, tre partecipazioni olimpiche, sei mondiali). Allenata sempre da Salvatorino Coletta, Sidoti era molto conosciuta e apprezzata per la sua grinta e il suo carattere sempre positivo. Con le compagne d’allenamento e di nazionale Elisabetta Perrone ed Erika Alfridi, poi anche con una giovanissima Elisa Rigaudo, compose un gruppo di valore fantastico,
in quello che con ogni probabilità è stato il momento di maggior competitività della marcia italiana al femminile. Aveva anche girato un film («Le complici») con la regista Emanuela Piovano. «Al marito Pietro, ai piccoli Federico, Edoardo e Alberto, ai familiari, va l’abbraccio sentito e la vicinanza di tutta l’atletica italiana. Che piange, riunita e con sincero dolore, per la scomparsa di una campionessa e di una donna a dir poco straordinaria», recita il comunicato della Federazione.
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