Madrid
Juan Pablo Monedero è uno dei principali fondatori del partito “Podemos”. Docente dell’università di scienze politiche complutense di Madrid, politologo di professione, è il più anziano di tutti. Classe 1963, statura media e sguardo penetrante, lo incontriamo nella Gran Via, dove ha sede il quotidiano online “Diario Publico” molto affine a Podemos. I volti di Monedero e di Pablo Iglesias, sono tra i più noti e più attaccati del partito. Pochi giorni dopo questa intervista, a sorpresa, ha deciso di tornare alla vita accademica e lasciare ogni incarico interno, pur rimanendo un militante. «Con Pablo Iglesias siamo amici e compagni, se mi allontano in questo momento è per non intaccare i voti di Podemos considerando, che la vittoria in queste elezioni amministrative è in mano agli indecisi». Monedero, una delle menti più brillanti dello spettro politico Spagnolo, ha le idee chiare: più potere ai Circoli, ovvero la base di Podemos, e maggiore discussione interna. In poco meno di un mese, “ciudadanos” il partito indipendente di destra, ha guadagnato, secondo i sondaggi, molti voti e ora rischia di portare via moltissimi voti all’innovativo e giovane partito. Monedero è stato in passato presso di mira dalle destre, per avere lavorato prima della nascita del partito a un progetto del defunto presidente venezolano Hugo Chavez.
Niente d’illecito e pagamento regolarmente dichiarato, ma le destre non mollano e continuano ad attaccarlo indicandolo come un pericoloso sovversivo di sinistra. La stessa sorte sta toccando in queste ore alla candidata a sindaco per la lista civica di Podemos a Madrid. L’ex giudice in pensione Manuela Carmena, secondo i popolari di Rajoy, ha aiutato l’ETA. Attacchi davvero campati in aria, specie se si considera che la giudice, negli anni 2000, è stata uno degli obbiettivi militari del gruppo terrorista, che
, al tempo, aveva assassinato altri giudici.
Monedero ha una solida formazione marxista ed è tra i massimi teorici dell’impossibilità di leggere l’attuale situazioni politica con vecchie logiche di sinistra. Si augura e lotta per un sistema più rappresentativo. Specialmente di tutte quelle realtà escluse socialmente dalla grave crisi economica.È contro la figura dei leader, anche se carismatici, convinto che la politica si costruisce dal basso, non dall’alto. Ci tiene a staccarsi dai paragoni con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo criticando la loro metodologia: «I Grillini non hanno solide origini come noi, che siamo nati dalla militanza, dalle scienze politiche e dal movimento degli Indignados». Racconta Juan Carlos Monedero negli studi televisivi, sempre all’interno di “Diario Publico” da dove va in onda il seguito programma televisivo “la Tuerka” condotto da Pablo Iglesias.
«Non può esistere un partito che dipenda da una sola persona che cambia idea a seconda del momento politico- dice lo spagnolo , aggiungendo che – il M5S è stato fondamentale per destrutturare il sistema politico italiano, ma poi ha fallito nel processo di costruzione di un ideale e di un’azione concreta». Ed eccoci forze alle ragioni che gli hanno, momentaneamente dicono in molti, fatto abbandonare ogni carica di partito. Monedero guarda al futuro, alle prossime elezioni politiche in cui Podemos uscirà allo scoperto correndo da sola. Pur considerando che, alcune parti dell’organizzazione politica che ha aiutato a creare, sono disposte a fare alleanze a sinistra, ma mai con il Partito Socialista Operaio Spagnolo, colpevole secondo Monedero e i principali fondatori del partito, di fare parte di un sistema corrotto che, insieme ai Popolari, che ha condotto la Spagna ad un passo della banca rotta e seminato la disoccupazione. Domenica a tarda notte, si saprà, se Monedero aveva ragione e se Podemos, uscirà a testa alta da queste elezioni, proiettandosi così alle prossime votazioni politiche come la vera alternativa all’attuale sistema.
http://video.corriere.it/alla-prova-voto-ma-noi-non-siamo-come-grillo-lui-punta-solo-distruggere/76b4af94-ffd2-11e4-8e1b-bb088a57f88b
Nessun commento:
Posta un commento