giovedì 25 giugno 2015

Rivolta M5S: l’assemblea boccia la responsabile della comunicazione alla Camera

Niente rinnovo del contratto per Ilaria Loquenzi. Il rapporto con i media resta il vero nervo scoperto della creatura politica di Grillo e Casaleggio


L’assemblea dei deputati del M5S ha votato contro il rinnovo del contratto del capo della comunicazione alla Camera, Ilaria Loquenzi. Nonostante durante l’incontro della settimana scorsa Gianroberto Casaleggio avesse ribadito che né la sua posizione né quella di Rocco Casalino, suo omologo al Senato, fossero in discussione, i parlamentari del M5S hanno deciso per la bocciatura. Il punto è semplice: la Casaleggio Associati ha l’ultima parola sulla selezione del personale che si occupa della comunicazione, ma dato che gli stipendi vengono erogati dal gruppo parlamentare è l’assemblea a decidere sui contratti. E stavolta, smentendo Casaleggio, ha deciso per il no. 

Nei minuti immediatamente successivi al risultato il Movimento ha cercato di stendere un cordone sanitario attorno alla notizia. In tempo reale sulla chat dei deputati arriva perentorio l’ordine dell’ufficio della comunicazione: non rilasciare dichiarazioni sul voto appena consumato. Ma la tensione è altissima. Roberta Lombardi, prima capogruppo del Movimento alla Camera, abbandona la conversazione comune. La sua è una delle poche voci a filtrare. «Inutile parlare di Mafia capitale, domani i giornali non parleranno d’altro», ha scritto lasciando la conversazione comune. 

Se ora Ilaria Loquenzi dovesse lasciare l’incarico si tratterebbe del terzo responsabile della comunicazione sostituito dal Movimento in 2 anni di legislatura, dopo gli addii di Caris Vanghetti, che aveva deciso di lasciare l’incarico di sua sponte, e del suo successore, Nicola Biondo,
che era stato sostituito al termine di una lotta intestina con il gruppo della comunicazione del Senato. Sintomo che il rapporto con i media resta il vero nervo scoperto della creatura politica di Grillo e Casaleggio e prova evidente degli spazi sempre maggiori di agibilità politica che i parlamentari del Movimento si stanno ritagliando rispetto ai due fondatori.

@unodelosBuendia  




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