martedì 21 luglio 2015

INTORTARE X ESISTERE

La fregatura di Informare X Resistere

Un tranello per 800.000
Le 10 strategie di manipolazione e la pagina facebook “Informare x Resistere”

di Andrea Colamedici

Il dato è questo: Informare x Resistere, una delle pagine Facebook più seguite in Italia (quasi ottocentomila follower, ma ne ha persi oltre seimila nelle ultime quattro ore), tra il 19 e il 21 giugno 2015 ha completato il proprio coming out. Da pagina dedita alla divulgazione di notizie “antisistema” si è trasformata in paladino della Chiesa Cattolica e del #difendiamoinostrifigli, la manifestazione tenutasi a San Giovanni «sui Gender nelle scuole e ddl Cirinnà». Dal sito difendiamoinostrifigli.it leggiamo:

″Per promuovere il diritto del bambino a crescere con mamma e papà, vogliamo difendere la famiglia naturale dall′assalto a cui è costantemente sottoposta da questo Parlamento, vogliamo difendere i nostri figli dalla propaganda delle teorie gender che sta avanzando surrettiziamente e in maniera sempre più preoccupante nelle scuole″.

Oggi in molti si sono accorti di essere seguaci di una pagina tremendamente lontana dalla propria visione. Com’è successo? Seguendo passo passo il decalogo (erroneamente attribuito a Chomsky, ma in realtà d’autore ignoto) è possibile riflettere su molti aspetti della questione.

1-La strategia della distrazione. 

«L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione, che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.  (…) Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali».
È esattamente ciò che è accaduto con la pagina gestita da «un gruppetto di cittadini comuni che si sono posti come obiettivo quello di riunire giornalmente, in un’unica pagina, tutta una serie di articoli (rigorosamente reperiti in Rete) che possano essere utili per aiutarci a riflettere sui fatti del giorno».
Riunendo una grandissima mole di articoli – spesso pseudoscientifici o senza fonti
–  non è stato difficile «mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare». In altre parole, un’overdose di informazioni potenti e negative unite a una serie rapsodica di nemici ha permesso di spostare l’attenzione dei lettori su specifici fatti di cronaca, distraendola da altre questioni. Perché fare ciò? Perché, cioé, non dare al lettore il tempo di pensare? È comprensibile attraverso il secondo punto del decalogo.

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.

«Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”(DAVID ICKE n.d.r.). Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare».
Il mondo fa schifo / i politici fanno schifo / il cielo fa schifo / la terra fa schifo? Evviva Gesù!
Sembra semplicistico, ma è esattamente la strategia utilizzata dalla pagina Informare X Resistere. Guarda bene: tutto quello che c’è attorno a te è da buttare. Accogli quindi la nostra proposta! Prima, però, devo convincerti del disastro che ti circonda e del valore della mia offerta. Qualcuno si perderà per strada, ma che problema c’è? Tra i 780.000 seguaci della pagina in questione ci sarà di sicuro qualcuno che andrà via sbraitando: che importa? L’interesse primario non è avere fan, ma creare fedeli. Come? Con il punto 3!

3- La strategia della gradualità. 

«Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta».
Naturalmente questo punto si riferisce a misure applicate da Stati, governi, imprese. Il concetto in questo caso è però il medesimo: spulciando nella cronologia della pagina risulta chiaro quanto i post “anti-gender“, “c’è-solo-una-famiglia“, “anti adozioni omosessuali” e similari fossero inizialmente una percentuale risibile rispetto al resto dei contenuti di “critica sociale”. Nel corso degli ultimi due anni questa percentuale è cresciuta costantemente, fino a raggiungere la pubblicazione quotidiana di post del tipo «Ecco cosa fa la Chiesa per i migranti».

4- La strategia del differire.

«Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento».



5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.

È evidente il tentativo messo in atto dalla foto (e da tutto l’album Mamme e Papà): giocare sui ruoli in maniera apparentemente innocua, stimolando in chi guarda una risata, rimarcando subliminalmente un concetto esposto in altri post: quella è l’unica famiglia normale (e intanto porta qui il tuo mi piace).

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.

«Sfruttare l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti».


Alle 16.45 del 20 giugno 2015 Informare X Resistere pubblica il seguente post:

«Una cosa ci dispiace ma dobbiamo farla notare.
Da una parte ci sono delle persone che tranquillamente manifestano le loro idee, dall’altra ci sono quelli per i “diritti”, per la “democrazia” per la “libertà” che non vedono l’ora di aggredire verbalmente, insultando ferocemente e addirittura chiedendo la possibilità di non far esprimere chi PACIFICAMENTE la pensa diversamente.

Noi continueremo per la nostra strada, a testa alta, senza schierarci a destra, a sinistra, con i grilli o con le ruspe ma solo a favore della verità. Ringraziamo qielli che ci supportano ma ancor di più quelli che ci insultano, siete proprio voi che ci date la forza di andare avanti perché fin ci sarà qualcuno insultato per il suo punto di vista noi ci saremo.
Buona Domenica, in Famiglia».

Quella che sembrerebbe una serie di affermazioni coerenti ed emozionanti, pronunciate da affascinanti figli di Voltaire, nasconde tra le pieghe – grazie proprio all’aspetto emotivo – il lato pericoloso della faccenda. Oggetto occulto del post non è la difesa di un’idea, ma di una verità: è proprio questa la parola utilizzata nella poetica concione. «Voi avete un’idea sbagliata, noi non abbiamo un’idea ma una verità». Ecco l’argomentazione reale, che sfrutta occultamente il fattore emotivo per condizionare il lettore.

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Utile per comprendere la questione è la storiella della rana nel pentolone:

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.

Il senso di inettitudine, cresciuto di post in post e di tragedia in tragedia, spinge tra le braccia di un’istituzione millenaria, buona, vessata da grandi critiche ma, in fondo, onesta e retta: la Chiesa. «Sì, i preti pedofili, ma i pastori protestanti sono dieci volte di più rispetto a quelli cattolici» è un dei punti di forza dell’articolo di Massimo Introvigne ripubblicato da informarexresistere.fr. Il punto qui è uno e uno solo: gli scemi esistono in ogni fazione, e le fazioni non sono altro che le migliori opportunità per dare importanza a uno scemo. Vedi sotto.

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.

L’invito è a scendere in piazza per manifestare a favore della famiglia tradizionale al grido di «#‎Roma‬: centinaia di migliaia di persone in piazza, potete pure continuare ad insultarci ma non potrete più ignorarci!».
Peccato che le foto pubblicate per promuovere l’evento siano false e ritraggano il corteo del 2007:

Unico neo è che in quella piazza nessuno sta manifestando per i propri diritti: piuttosto, l’interesse comune consiste nell’impedire ad altri di averne, di diritti, in nome d’una critica a un non meglio specificato “complotto gender”. Tratto fondamentale è l’analisi (meglio, la manipolazione) delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’educazione sessuale nelle scuole (qui un ottimo articolo di Sergio Stagnitta che smonta il volantino visibile qui sotto).

Rendere l’intolleranza sana e bella solo perché “siamo tanti” e «loro vogliono far male ai nostri figli»: così la mediocrità diventa accettabile, fruibile e condivisibile.



9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.

Il tono usuale degli articoli “ospitati” (estratti senza permesso solitamente da riviste online) nel sito di IXR è difatti il seguente:
Loro ci tolgono tutto – Noi lo accettiamo – Non possiamo più uscirne

Fenomenale al riguardo è l’articolo Fabbricano debito e diventano padroni di tutto, che afferma:
Punto 1: la situazione tragica
«Continuiamo a non “vedere” il ruolo decisivo di «una classe che ha la prerogativa di creare soldi dai soldi, producendoli dal nulla come simboli dotati di potere d’acquisto o comunque di potere di scambio sui mercati (cioè del potere di comperare il frutto del lavoro del resto della società), mentre il resto della società, l’economia reale, non lo può fare, e lavora per pagare gli interessi sui debiti».

Punto 2: il benestare della popolazione
«E proprio questo è ciò che avviene nel mondo, grazie al fatto che la popolazione, “nella sua illimitata ignavia collettiva”, sostanzialmente sta al gioco, che non capisce, “perché pensa i simboli finanziari e monetari come valori reali, e li compra, investe in essi, li accetta come garanzia, gioisce quando le quotazioni salgono e patisce quando scendono”».

Punto 3: Non si può fare niente per cambiare
«Il destino del mondo è suggellato, finché il sistema non si rompa da sé, assieme ai suoi sigilli di legalità».

In tutto questo, l’individuo perde ogni senso. È completamente delegittimato, colpevole e inerme.

10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.

Chi oggi gestisce una pagina facebook o ha una qualche esperienza di social media marketing conosce bene l’omogeneità dei flussi di pensiero del pubblico. Sa in anticipo quale articolo funzionerà, quali parole chiave usare, che titolo scegliere, a che ora diffonderlo. La risposta, in termini di commenti e like, è sempre relativamente prevedibile.
Scriveva Tolstoj: «Per cambiare veramente qualcosa, ognuno dovrebbe cominciare col cambiare se stesso, invece di voler ammaestrare o forzare gli altri. Come? Rifiutandosi di prender parte a tutto ciò che tiene in piedi i governi e quindi le leggi e il dominio d’un uomo sull’altro. […] Rifiutandosi di pagare tasse dirette o indirette e rifiutandosi di riscuoterle sotto forma di stipendi o pensioni varie. Rifiutando la protezione offerta dallo stato. Possedendo soltanto ciò che nessun altro rivendica per sé».
Se una sensata rivolta sociale consiste nel non pagare più tasse ingiuste a governatori disonesti, l’unica risposta al progetto informarexresistere (e similari) è accorgersi della strategia messa in piedi da quel gruppetto di cittadini, riconoscere l’efficacia della strategia di propaganda attuata e boicottarla. Del tutto insensato è riempire la pagina di offese, utili soltanto a sentirsi a posto.

L’unica mossa sensata è spegnere ogni tipo di riflettore su quel progetto utilizzando le armi dell’ironia e dell’attenzione (ricordate l'”Epic Fail” dell’Enel con la campagna #Guerrieri?), senza cadere in diatribe sterili che fanno solo il gioco di chi vuole espandere la propria cassa di risonanza.

Chiudo con le fastidiose ma sacrosante parole di Franco Bolelli, filosofo:

«Ma perchè non posso credere all’importanza fondamentale della famiglia e al tempo stesso considerare perfettamente legittime le unioni omosessuali? perchè non posso credere che femminile e maschile siano essenze biologiche molto più che non ruoli sociali e insieme pensare che anche l’omosessualità abbia naturali fondamenta biologiche? perchè non posso pensare che l’ideologia gender – che esiste – sia una solenne idiozia e al tempo stesso che si faccia un tremendo torto alla famiglia se la si rinchiude dentro un muro di intolleranza? no, il mio non è affatto relativismo: si chiama libertà di scelta, si chiama biodiversità, vero assoluto valore vitale. il resto è ideologia, mediocre tentativo di limitare e soffocare l’infinita ricchezza della natura e degli esseri umani».


http://tlon.it/la-fregatura-di-informare-x-resistere/

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