venerdì 28 agosto 2015

Lega Nord-Diplomazia USA: i cablo WikiLeaks

Una premessa che ogni tanto ripropongo: non ho nulla contro la Nazione Stati Uniti d’America. Non ho nulla contro il Popolo americano. Diverso è il mio sentimento verso quei settori della politica americana che coltivano il sogno egemone e che per realizzarlo non si fanno scrupolo alcuno a scatenare guerre, a tramare, a rovesciare Governi. Quella politica che classicamente si attribuisce ai “Neocon” e con essi alla politica reaganiana e dei Bush, ma che spesso non è disdegnata dai presidenti “democratici” come Obama.

Ecco, quando con i suoi rapporti con questi ambienti politici americani la politica italiana agevola il “sogno di egemonia”, siamo in presenza di traditori della Patria. Come più volte già visto su questo blog,  WikiLeaks ci offre tutti gli strumenti per individuarli.

Sfogliando come spesso mi accade WikiLeaks, mi sono imbattuto in ben quattro cablo – datati fra aprile e agosto 2009 – che riguardano la Lega Nord e i suoi rappresentanti, anche attuali. Come mia abitudine, di ciascuno fornisco i link a WikiLeaks (nelle note), in modo che ciascuno possa verificare da sé. Come mia abitudine non decontestualizzerò. Riporterò interi pezzi dei cablo accostando la traduzione. Si parla di strategie elettorali per le regionali del 2010 e della successione di Bossi che, per la diplomazia USA, pare essere di importanza strategica.

I rapporti Lega Nord-Diplomazia USA sembrano ben più che amichevoli. La diplomazia USA è a conoscenza delle più recondite aspirazioni della Lega e delle strategie più segrete per realizzarle. Vedremo che tra gli altri possibili successori di Bossi, nel 2009 viene già tracciato il profilo di Matteo Salvini.

I cablo presi in esame sono quattro. Sono quindi costretto a dividere il post in due parti. Poi ci saranno altri post giacché, alla luce di questi cablo, alcune questioni riguardanti la Lega Nord e i suoi rapporti non proprio trasparenti con “enti e associazioni” vanno probabilmente rivisti.

Vediamo il primo1 – Pranzo del Console Generale con Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti:

Calderoli and Giorgetti agreed that European Parliamentary elections in June were of secondary importance to the party. Nonetheless, LN is clearly keeping an eye on those races. Giorgetti noted that polls showed increasing LN strength ahead of the June elections, but that paradoxically LN party leader Umberto Bossi was worried that the party would get too much support. Further gains at the expense of PdL this year could upset the coalition’s balance, he argued, and drive the PdL to seek to openly tarnish LN at every opportunity ahead of the 2010 elections. Giorgetti said the LN strategy in the short term would be to keep Berlusconi in a bear hug, as close as possible. “If Berlusconi says red, we say red. If he says black, black for us too.” Giorgetti sensed Berlusconi was looking to create friction to push LN to be more extreme and improve PdL’s support, but he was clear LN would not fall for it.

Calderoli e Giorgetti concordarono sul fatto che le elezioni europee di Giugno sono di secondaria importanza per il partito. Purtuttavia, la Lega Nord sta chiaramente tenendo d’occhio la competizione. Giorgetti ha fatto notare che i sondaggi mostrano un incremento della forza della Lega, ma paradossalmente il leader della Lega, Umberto Bossi è preoccupato dell’eccessivo successo. Ulteriore guadagno elettorale a scapito del PDL potrebbe sconvolgere l’equilibrio della coalizione e potrebbe indurre il PDL a cercare di screditare la Lega ad ogni occasione prima delle elezioni del 2010. Giorgetti ha detto che la strategia della Lega, nel breve periodo, è tenersi strettamente abbracciati a Berlusconi. “Se Berlusconi dice rosso, noi diciamo rosso. Se dice nero, nero pure per noi”

Come si può notare, il rapporto con il Console è tale da confidargli le strategie, anche quelle che non venivano espresse neppure agli alleati del centro destra. Per quanto riguarda gli obiettivi regionali, Calderoli dice con chiarezza:

When asked which two governorships LN hoped to get, Calderoli explicitly named the Veneto suggesting LN had enough support to win outright there and thus the center right coalition would support a LN candidate to keep the LN from “going it alone.” It was clear that Lombardy was the second target, but Calderoli insinuated that Lombardy was probably too prominent for Berlusconi’s People of Liberty party (PdL) to give up and that LN might be able to give up Lombardy for a guarantee on Veneto and some other concessions.

Alla domanda quali erano le due Regioni che la Lega sperava di conquistare, Calderoli esplicitamente cita il Veneto, aggiungendo che la Lega ha forza sufficiente per vincere a mani basse e quindi la coalizione di centro destra supporterebbe il candidato della Lega per evitare che vada da sola. Era chiaro che il secondo obiettivo era la Lombardia, ma Calderoli la lasciato intendere che la Lombardia era probabilmente troppo importante perché il PDL di Berlusconi la lasciasse e che la Lega potrebbe mollare sulla Lombardia per il Veneto e qualche altra concessione.

Vedremo che queste posizioni si affineranno nei successivi cablo.

Il secondo cablo2 è del luglio 2009. Si erano celebrate le elezioni europee e la Lega aveva avuto un buon risultato. Il timore che Berlusconi cominciasse ad essere insofferente verso chi rosicchiava solo i voti alla sua destra diventa forte. Bossi, quindi, tenta di mostrarsi interessante per l’elettorato di sinistra:

Northern League President Umberto Bossi took advantage of what was supposed to be a appropriations vote for Italy’s overseas missions to launch a broad debate on the utility and future of Italian military participation, particularly in Afghanistan. The bill – which goes to a vote on July 30 or 31 and is expected to pass – simply provides the resources to follow through on the Overseas Mission decree that was unanimously endorsed by the Chamber of Deputies on July 23.

Il Presidente della Lega Nord Umberto Bossi ha approfittato di ciò che doveva essere solo un voto di finanziamento per le missioni all’estero per lanciare un ampio dibattito sulla utilità e sul futuro della partecipazione italiana alle missioni militari. Il progetto di legge – che verrà votato il 30 o il 31 luglio e ci si aspetta venga approvato – fornisce semplicemente le risorse per finanziare il decreto sulle missioni all’estero. Decreto che è stato votato all’unanimità dalla Camera dei Deputati il 23 Luglio.

Ma nel frattempo l’Ambasciatore rassicurava la Segreteria di Stato americana. In chiusura di quel cablo, infatti, scrive:

The timing of Bossi’s outburst has far more to do with domestic political calculation. With the G8 and European elections now over, the Northern League and Berlusconi’s PdL are in open competition for the same voters in the March 2010 regional elections. Coming off a very strong showing in the European Parliament elections, Bossi is both demonstrating his independence from Berlusconi and is also seeking greater leverage within the current coalition. While Afghanistan is a non-issue for Lega’s core supporters, Bossi is actively trying to lure working class voters who have in the past backed the flailing leftist parties across the divide. Taking an anti-militarist stance burnishes his appeal. Most of Italy’s regional president posts are up for election next Spring and Bossi is keen to ensure that Lega Nord has the edge in the competition for the key posts against its PdL coalition partner. Reminding Berlusconi, with whom he works very well, of his growing relative power aids that effort.

La tempistica della sparata di Bossi ha più a che fare con un calcolo politico interno. Con il G8 e le elezioni europee alle spalle, la Lega Nord e il PDL di Berlusconi sono in competizione per agganciare gli stessi elettori per le elezioni regionali di Marzo 2010. A seguito dell’affermazione elettorale alle elezioni europee, Bossi sta dimostrando la sua indipendenza da Berlusconi per ottenere un maggiore peso all’interno della coalizione. Mentre l’Afghanistan è un “non problema”, per il nocciolo duro della Lega, Bossi sta cercando di adescare i voti della classe lavoratrice che, nel passato, in questo ambito ha sostenuto le agitazioni dei partiti di sinistra. Assume la posizione anti-militarista per tirarsi a lucido. La maggior parte dei Presidenti di Regione verranno rinnovati la prossima primavera e Bossi è intenzionato ad assicurarsi che la Lega abbia i margini per avere i posti chiave rispetto ai partner del PDL. Ricordare a Berlusconi, col quale lavora benissimo, il suo crescente potere relativo lo aiuta.

Come dire “Tranquilli tutti: è teatro. Bossi antimilitarista è un bluff”.

E infatti coincidenza vuole che il rifinanziamento sia stato approvato dal Senato esattamente il 30 Luglio. È la Legge 108/2009.

E infatti coincidenza vuole che la Lega ai successivi rifinanziamenti taccia e voti. Qui http://parlamento16.openpolis.it/votazione/senato/finanziamento-missioni-miliari-allestero-afghanistan-ddl-n-1850-votazione-finale/30636 il voto relativo al rifinanziamento della missione in Afghanistan del 2 Dicembre 2009.

http://ilcappellopensatore.it/2015/08/lega-nord-diplomazia-usa-pt-1/

Sui rapporti Lega Nord-diplomazia USA altri due cablo WikiLeaks. Agosto 2009. Si parla ancora di strategie per le elezioni regionali del 2010, dell’importanza strategica del Veneto per gli USA a causa della base Dal Molin di Vicenza e della successione di Bossi.


Per la diplomazia USA le elezioni regionali del 2010 sono importantissime. Ci sono in ballo tre importanti regioni contese fra PDL e Lega Nord. La Lombardia e il Piemonte in quanto centro degli interessi economici e il Veneto perché ospita la base militare di Vicenza.

cablo1

Right now there are two likely LN candidates, and thus successors to Galan. The first is Luca Zaia the popular Minister of Agriculture (though contacts say he currently has no interest in running), and the other Flavio Tosi (the current mayor of Verona). Though Tosi (whose conviction for inciting racial hatred was upheld on appeal in July) is more divisive and a tougher sell for PdL and moderate members of LN, he has proven to be an efficient administrator. He is clearly intent to be governor and is trying to burnish his image by fostering relations with the United States (making himself regularly available to meet with U.S. diplomats and publicizing our trips to the Verona area in the local media) and by bolstering his credentials as a moderate, respected, and influential local figure. Though outwardly and verbally tough on immigration, he also has stated publicly that immigrants who work are a necessary part of the economy. The outcome of the governor’s race in Veneto is particularly important to U.S. interests as the region hosts the Vicenza army base.

Al momento ci sono due possibili candidati della Lega alla successione di Galan (Presidenza della Regione Veneto, n.d.r.). Il primo è Luca Zaia il popolare Ministro dell’Agricoltura (anche se qualcuno ci dice che non è interessato) e l’altro è Flavio Tosi (l’attuale Sindaco di Verona). Anche se Tosi (la cui condanna per aver incitato all’odio razziale è stata confermata in appello a Luglio) crea divisioni ed è difficile da far digerire al PDL e ai membri moderati della Lega, ha provato di essere un amministratore efficiente. È chiaramente intenzionato a diventare governatore e sta provando a tirarsi a lucido favorendo relazioni con gli Stati Uniti (rendendosi egli stesso disponibile a incontrare diplomatici USA e pubblicizzando il nostro viaggio a Verona sui media locali) e rafforzando la sua immagine di figura locale moderata, rispettata e influente. Nonostante sia verbalmente duro sull’immigrazione, ha anche dichiarato pubblicamente che gli immigrati che lavorano sono una parte necessaria dell’economia. L’esito della competizione in Veneto è particolarmente importante per gli interessi USA in quanto la regione ospita la base militare di Vicenza.

Vorrei far notare che come già visto per il MUOS la base è importante per gli interessi USA, non NATO.

Il cablo prosegue valutando gli altri possibili obiettivi della Lega: Piemonte e Lombardia. Dopo aver escluso la Lombardia, il Console propende per una candidatura della Lega in Piemonte.

Lombardy is a sentimental target for LN but a strategic center for PdL. It is the nation’s economic hub and the political and business base of PM Berlusconi. The incumbent regional governor, Roberto Formigoni, is PdL and has an approval rating of over 60%. However, an opening for a LN candidate is possible as Formigoni has aspirations to ascend to national political prominence and contacts tell us that his connections to “Communion and Liberation” (a celibate lay catholic organization) make the PdL brass nervous. There are strong LN candidates in Lombardy, but none as entrenched in local politics as Formigoni. Thus, absent an offer of a better job it is likely he will run again and win.

La Lombardia è un obiettivo sentimentale per la Lega Nord, ma anche un centro strategico per il PDL. È lo snodo economico nazionale e la base politica e affaristica di Berlusconi. L’attuale governatore regionale, Roberto Formigoni, è del PDL e gode di un sostegno stimato oltre il 60%. Tuttavia, una apertura per un candidato della Lega è possibile in quanto Formigoni aspira di scalare la ribalta nazionale e alcuni contatti ci dicono che le sue connessioni con “Comunione e Liberazione” fanno innervosire il PDL. Ci sono candidati della Lega forti, in Lombardia, ma nessuno così radicato nella politica locale come Formigoni. Quindi, in assenza di offerte per un incarico migliore è probabile che correrà di nuovo vincendo.

Altra grande incognita per la diplomazia USA è la successione di Umberto Bossi:

As his health deteriorates, Bossi has been focusing on the short and sentimental game which, for him, means securing a regional presidency in Lombardy. But with the charismatic leader and old war horse failing, the question of who will replace Bossi is a major dilemma facing the party. We will look at some of the likely heirs septel.

Con il deterioramento della sua salute, Bossi si è concentrato sul gioco a breve e sentimentale che, per lui, significa assicurarsi la presidenza regionale della Lombardia. Ma con la caduta del leader carismatico e vecchio cavallo di battaglia la questione di chi rimpiazzerà Bossi è un problema che il partito deve affrontare. Vedremo alcuni dei probabili eredi in un separato cablo.

Ed ecco il separato cablo2:

Though Bossi continues an active and provocative political life, constantly in the media and public eye, judging by appearances and our personal interactions with him he seems decidedly unwell.
Sebbene Bossi conduca una vita politica attiva e provocatoria, costantemente sui media, a giudicare dall’apparenza e da nostre interazioni personali con lui sembra decisamente non star bene

There is a clear first rank of “colonels” in their 50s, including current Ministers Roberto Maroni and Roberto Calderoli and former Minister Roberto Castelli, who will probably stake claims to the party leadership when Bossi goes. However, the longer term picture will depend also on those young LN leaders who are being primed for influential seats at the table. The following cable looks at six of the next generation that we think it wise to keep an eye on.

Chiaramente c’è una prima linea di colonnelli sulla cinquantina, inclusi Maroni. Calderoli e Castelli, che rivendicheranno la leadership quando Bossi andrà via. Tuttavia, il disegno a lungo termine dipenderà anche da quei giovani leader che sono stati idonei per i posti influenti. Questo cablo esamina sei della prossima generazione che pensiamo sia saggio osservare.

E quindi segue una lista di sei “candidati” e relativi profili. Al primo posto Giancarlo Giorgetti che abbiamo già visto seduto a tavola con il Console di Milano insieme a Calderoli. Seguono Flavio Tosi e Luca Zaia, anche se i due vengono esclusi perché in corsa per le amministrative:

Tosi is a front-runner (along with Luca Zaia, see below) to become regional governor of Veneto in elections next March. This is important for the United States since Veneto is one of Italy’s economic powerhouses and hosts Vicenza army base (the headquarters of Africom’s army component and soon to be the home of the re-consolidated 173rd airborne brigade).

Tosi è in prima linea (insieme a Luca Zaia […]) per le elezioni regionali in Veneto nel marzo prossimo. Questo è importante per gli Stati Uniti in quanto il Veneto è uno dei centri economici italiani e ospita la base militare di Vicenza (il quartier generale della componente militare del comando africano degli Stati Uniti e presto sede della ri-consolidata 173^ brigata aerotrasportata)

Ancora una volta: importante per gli Stati Uniti. La NATO non è neppure menzionata.

E poi c’è Matteo Salvini:

Because Salvini’s role to date has largely been mouthpiece and “provocateur,” it is difficult to know for sure his personal positions. Publicly he is always on the radical end of the spectrum, but he has never had to put his policies in action because he has never held local administrative office above city councilmember. Nonetheless, Salvini is a leading light in the core Lombard League and was present at the creation of the Northern League. With some national political experience under his belt, now, Salvini is likely to play a more important policy role within the party.

Siccome il ruolo attribuito a Salvini è stato in massima parte di portavoce e provocatore, è difficile conoscere per certo le sue posizioni personali. Pubblicamente è sempre sulle posizioni più radicali, ma non ha mai messo in pratica le sue politiche perché non ha mai ricoperto ruoli amministrativi oltre che consigliere comunale. Tuttavia è la musa ispiratrice del nucleo della Lega Lombarda ed era presente alla fondazione della Lega Nord. Con un po’ di esperienza politica, ora, è probabile che Salvini possa giocare un ruolo più importante all’interno del partito.

Quindi non pare che Salvini desti particolari preoccupazioni alla diplomazia USA, nonostante la certezza di un prossimo ruolo preminente.

Ora tiriamo le somme.

Come previsto Luca Zaia è presidente della Regione Veneto. Fiero della base Del Molin e dei suoi rapporti con l’Ambasciatore, continua l’abbraccio Lega Nord-diplomazia USA in Veneto.

Nel solco delle relazioni Lega Nord-diplomazia USA anche le attuali posizioni di Matteo Salvini.

Dice all’Huffington Post a proposito del suo “tour” autunnale:

Vedrà anche il premier Netanyahu?
“Non ambisco a tanto. Mi interessa portare in questi Paesi le nostre proposte di governo, spiegarle di persona, perché penso che nel 2016 la Lega possa andare al governo in Italia”.
Per sbarcare in Israele c’è però il problema del suo rapporto con Casa Pound, su posizioni molto anti-israeliane…
“I problemi di Israele sono ben altri, dall’Iran alla Turchia che fa poco contro l’Isis. Casa Pound è l’ultimo dei problemi. Io vado come segretario della Lega. Punto. E non incontrerò certo i filopalestinesi…”.
Il suo viaggio americano che obiettivi ha?
“Per noi la reaganomics resta un riferimento fondamentale sui temi delle tasse, della concorrenza. Il nostro riferimento è chi pensa a una economia di questo tipo. I miei incontri saranno con esponenti del partito repubblicano”.
Nella migliore tradizione berlusconiana quindi, si fanno affari con la Russia, ma si governa con USA (con la reaganomics e i neocon repubblicani come riferimento) e Israele.

E poi c’è di nuovo Giorgetti che abbiamo visto a pranzo con il Console:

Come sono i suoi rapporti con i colonnelli, a partire da Giancarlo Giorgetti?
“Quando torneremo al governo lui sarà una delle colonne portanti”.
Eppure Giorgetti è noto per il suo filo atlantismo. Mentre lei insegue Putin..
“Meglio così, ci sono sensibilità diverse. Io sono l’amico dello zar, se c’è qualcuno amico degli altri tanto di guadagnato…”
Sull’ultima affermazione … daje a ride, ma chi è la “colonna portante” Giorgetti? Da Wikipedia:

Cugino del banchiere Massimo Ponzellini e laureato in economia all’Università Bocconi di Milano, commercialista professionista e revisore contabile, è parlamentare alla Camera dei deputati fin dal 1996, sempre con la Lega Nord Padania. Consigliere di Credieuronord..
“Cugino del banchiere Massimo Ponzellini“. Per metterlo nella sua biografia deve essere una persona importante per lui.

Ponzellini nel 1981 diventa Direttore Generale della società di studi Nomisma per passare poi nel 1983 all’IRI, dove rimane fino al 1990 occupandosi soprattutto dello sviluppo economico dell’Italia meridionale.
A metà del 1990 partecipa alla costituzione della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, presso cui ha ricoperto l’incarico di Direttore.
Nel 1994 entra alla Banca Europea degli Investimenti come Vicepresidente e Amministratore Delegato e dove rimane fino al 2003.
Dal 2002 al 2007 guida alcune società dello Stato italiano diventando Vicepresidente e Amministratore Delegato della Patrimonio dello Stato S.p.A. e Amministratore Delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Nel maggio 2007 assume la presidenza della società di costruzioni Impregilo a cui ha affiancato nel 2009 la presidenza della Banca Popolare di Milano, risultando eletto dall’assemblea dei soci che si è tenuta alla Fieramilanocity il 25 aprile 2009, con 5.294 voti su un totale di 10.024 soci partecipanti (di cui 6.232 in proprio e 3.792 per delega).
Ricopre inoltre le cariche di consigliere e membro del comitato esecutivo dell’Istituto Europeo di Oncologia, vicepresidente di INA Assitalia e consigliere e membro del comitato di gestione del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
Nomisma e IRI. Non torna anche a voi l’incubo Romano Prodi? E tutte quelle “banche europee”… Toh, anche Impregilo. E la Banca Popolare di Milano (ex Rasini) attraverso cui transitavano tutte le transazioni non proprio limpide di Berlusconi.

Quello che

Secondo le intercettazioni telefoniche Massimo Ponzellini minacciava sfracelli con i suoi se non sistemavano la roba della Brambilla

Ma poi, avete sentito Matteo Salvini o qualche esponente della Lega esprimersi sul MUOS o sugli F-35? Sugli F-35 hanno addirittura sottoscritto il documento Zanda.

E su TISA, TTIP, TTP? No, eh? E quel poco che dicono è fuorviante:





http://ilcappellopensatore.it/2015/08/lega-nord-diplomazia-usa-pt-2/

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