Stanotte (1:35) in strada il veterano Pertile e il campione d’Europa Meucci. Uno fa da guida, l’altro scalpita. Davanti c’è l’Africa: «Ma ci siamo anche noi»
di Giulia Zonca
File di denti bianchi nel buio del Kenya alle 5 del mattino. E’ così che Ruggero Pertile ha ritrovato le motivazioni per un’altra 42 km, a 41 anni. I conti tra la strada e l’età sono quasi in pari «e sarebbe ora forse di pensare a smettere ma ho ritrovato una condizione ideale che mi permette di non fare programmi, soprattutto non prima di questa prova».
Pertile torna a Pechino sette anni dopo l’Olimpiade, «non è stata una grande maratona per me, però erano scoppiati in parecchi e spero succeda anche qui. Anzi potrebbe essere più dura perché allora cercarono di pulire l’aria, chiusero il traffico mesi prima. Stavolta è Pechino allo stato puro, magari non purissimo». Allora Pertile correva nella scia di Stefano Baldini, oggi fa da tutor a Daniele Meucci, 29 anni, che ha già vinto un oro europeo e ha voglia di confrontarsi con i grandi: «Doveva essere una stagione diversa, un vero test per Rio invece arrivo dopo una preparazione raffazzonata e molto rivista a causa di un infortunio al piede che mi ha condizionato non poco però ci sono. Magari sono al 95 per cento ma non mi nascondo».
Dallo sguardo che i due atleti si scambiano è chiaro che Pertile abbia spinto Meucci a provarci: «Diciamo che mi ha trascinato e ne sono felice, un po’ di esperienza è quel che mi serve».
I due si allenano insieme sotto la guida di Massimo Magnani che è anche il direttore tecnico della nazionale, Pertile ricorda quando proprio a Pechino «ho realizzato che la squadra azzurra di maratona si stava sfaldando, si ritirava tutta la vecchia guardia. Mi sono sentito solo e lì ho scoperto il Kenya perché può essere banale fin che si vuole ma in quel posto vivono di corsa, respirano chilometri e sono felice di esserci andato con un po’ di maturità sulle spalle perché se sei giovane e ti fai tirar dentro rischi di spremerti prima ancora di gareggiare». Altro sguardo carico di sottintesi, anche questo tema è stato affrontato nei lunghi ritiri, nei frequenti periodi di preparazione lontano da casa: «Più di 100 giorni fuori e più di 190 km a settimana».
Meucci vorrebbe sentirsi più vicino all’Africa «Ma li vedo belli lontani, almeno a guardare i tempi. Non bisogna però lasciare che il loro talento ci tolga la voglia di provarci. Tanti non sono tatticamente irresistibili, se si vuole sperare di cogliere magari l’unica occasione in cui sbagliano bisogna esserci. Quando correvo i 10.000 metri a un certo punto il mio tecnico mi ha detto: più avanti non si va. Se ho cambiato distanza è perché credo che qui i margini ci siano».
Per Pertile la ricetta è un’altra: «Per raggiungere gli africani servono quattro o cinque Meucci perché questo sport chiede molto e prepararsi da soli è impossibile. Con un movimento invece l’Italia può di nuovo alzare la testa. A lui manca solo un po’ di resistenza, ma è giovane e ha i numeri giusti». Per ora il suo compagno e sostegno si chiama Pertile, viaggia oltre i 40 e ritrova energie nelle albe keniane. Solo che tra qualche ora il Kenya se lo ritrova tutto in strada e sa bene quanto «quelli possono tirare, se lo fanno qualcuno si fa prendere dalla competizione e salta. Sono fatti così, ma uno alla fine ci arriva». In realtà vorrebbero tutto il podio sotto una sola bandiera. Qualcuno si deve infilare per rovinare la festa, la concorrenza è quasi impossibile.
LE STELLE IN GARA
Dennis Kimetto, Kenya, personale 2h02’57: record del mondo in carica con poche esperienze nelle maratone senza lepri.
Stephen Kiprotich, Uganda, personale 2’06”33: campione del mondo e campione olimpico.
Wilson Kipsang, Kenya, personale 2h03’23: ex record del mondo superato da Kimetto nel 2014.
Lelisa Desisa, Etiopia, personale 2h04’45, argento nel 2013. Ha vinto a Boston quest’anno
GLI AZZURRI SULLE STRADE DI PECHINO
Ruggero Pertile, personale 2h09’53, ottavo ai Mondiali 2011, 10° ai Giochi di Londra, secondo europeo al traguardo. Ha vinto la maratona di Roma nel 2004 e nel 2006 e quella di Torino nel 2010.
Daniele Meucci, personale 2h11”08, bronzo agli Europei 2010 nei 10.000. E’ passato alla maratona, dopo qualche esperimento, nel 2013. Ha vinto l’oro agli Europei 2014.
IL NUMERO
502.35
Le maratone consecutive che servirebbero per coprire la lunghezza della grande Muraglia
PREVISIONI
Scrosci di pioggia, 30 gradi, 85 per cento di umidità
http://www.lastampa.it/2015/08/21/sport/atletica/al-via-i-mondiali-di-atletica-si-parte-con-la-maratona-tra-sogni-e-smog-yoBbT2vvzBvkJIzpkrADzH/pagina.html
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