sabato 26 settembre 2015

SUCKS: NUOVO DOMINIO 'FA SCHIFO' E PAURA ALLE MULTINAZIONALI

"SUCKS" ovvero, "fa schifo". Tra poco questa parola non sarà solo un'espressione di disgusto. Tra poco ".sucks" sarà un nuovo dominio internet. Immaginatevi i nuovi siti: Microsoft.sucks (che sta per Microsoft.faschifo), Android.sucks, Bradpitt.sucks o Vascorossi.sucks. Di certo non un bel biglietto da visita per aziende e personaggi del mondo dello spettacolo. Per questo qualcuno è già corso ai ripari. Lo ha fatto la cantante Taylor Swift, per esempio, che si è già aggiudicata il suo indirizzo con estensione ".sucks" per evitare che qualche detrattore le facesse uno scherzo di cattivo gusto. E secondo diversi media americani, Microsoft, Facebook, Google e altre grandi aziende avrebbero acquistato l'estensione, esercitando un diritto di priorità piuttosto oneroso, per evitare futuri incidenti.

Il gruppo che possiede la gestione del dominio, infatti, è una società canadese, la Vox Populi. Questa società pare averci visto lungo e starebbe chiedendo 2.500 dollari a ogni persona o azienda che voglia comprare il dominio con diritto di prelazione entro il primo giugno. Un prezzo decisamente fuori mercato visto che normalmente un'estensione costa tra i 10 e i 25 dollari annui. Prendere o lasciare, però. Perché dopo il primo giugno, chiunque potrà comprare un indirizzo ".sucks" a prezzi molto più bassi. E lo stesso acquirente dell'ultimo momento potrebbe decidere di rivendere il proprio indirizzo, a prezzi ancora più alti, a chi si era fatto sfuggire "l'occasione" offerta da Vox Populi.

L'Intellectual Pproperty Constituency - un gruppo di consiglieri dell'Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), ente che si occupa di regolare i domini e gli indirizzi ip - sostiene che lo schema messo in piedi da Vox Populi sia un metodo per garantirsi enormi introiti economici. Ma la società si difende sottolineando che il dominio "è progettato per aiutare i consumatori a esprimersi e permette alle aziende di trovare valore nella critica".

La stessa Icann, che aveva approvato inizialmente il dominio insieme ad altre centinaia di nuove estensioni che andranno ad aggiungersi alle comuni ".com", ".org" o ".net", si è mossa per cercare di fermare la Vox Populi dopo che un gruppo di aziende formato, tra le altre, da Microsoft, Verizon e eBay aveva espresso il suo totale disappunto per la faccenda. Icann, quindi, ha spedito una lettera alla U.S. Federal Trade Commission e al Canada's Office of Consumer Affairs per chiedere di verificare dal punto di vista legale le azioni della società canadese. Ma John Berard, Ceo di Vox Populi, non pare allarmato e ha affermato che il business della sua azienda "si muove all'interno delle regole segnate dall'Icann e della legge".


Chi la spunterà ancora non si sa. Ma si conoscono alcuni dei nomi che già sono stati acquistati. Tra questi, Youtube.sucks, Visa.sucks, Yahoo.sucks. E qualcuno, chissà, potrà anche essere d'accordo con questi nuovi indirizzi...


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