venerdì 25 novembre 2016

Vaccini: Lorenzin vuole pericolosi effetti collaterali in tutte le regioni

All’indomani del varo della legge dell’Emilia Romagna che introduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i bambini che frequentano gli asili nido, anche altre Regioni mostrano l’intenzione di seguire l’esempio emiliano ed il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, afferma che i «i tempi sono maturi» perché ciò accada. Lo stesso premier Matteo Renzi, su twitter, ha lodato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per l’iniziativa.

«I tempi sono maturi perché l’esempio dell’Emilia Romagna sia seguito anche da altre Regioni - ha detto Lorenzin -. Penso che la decisione dell’Emilia sia stata coraggiosa e giusta, a fronte di un calo vaccinale dei dati della Regione molto preoccupante, sia per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie sia quelle facoltative».
Il ministro ha quindi sottolineato i rischi dovuti al ritorno di malattie a causa dei cali delle coperture vaccinali: «Quest’anno, ad esempio - ha avvertito - abbiamo avuto dei bambini morti per pertosse, che pensavamo una malattia debellata, ed abbiamo un’insorgenza preoccupante per il morbillo, con decessi dovuti alle complicanze; abbiamo inoltre un caso sospetto di difterite, una patologia debellata da oltre 30 anni. In altri Paesi ci sono casi di poliomielite, e dobbiamo ricordare che le malattie `viaggiano´». Altro «tema da non sottovalutare - ha aggiunto - è poi quello della meningite»

Anche la presidente della Commissione Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, chiede di reintrodurre l’obbligo delle vaccinazioni con una legge nazionale, mentre il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Mario Melazzini, ribadisce che i vaccini «sono sicuri e oggetto di controlli rigorosi». E dopo l’Emilia-Romagna, pure il Lazio potrebbe presto dotarsi di una legge che permetta solo ai bambini vaccinati di frequentare gli asili nido: «È una legge che proporrò in Consiglio regionale per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei più piccoli. Dopo l’Emilia, facciamo un passo avanti di civiltà anche nel Lazio», annuncia su Facebook il presidente della Regione Nicola Zingaretti. Nella stessa direzione, andrebbero pure Lombardia, Toscana, Marche, Friuli Venezia Giulia, mentre in Umbria il Pd ha rilanciato l’impegno per l’obbligo vaccinale nella Regione.

Critiche all’iniziativa dell’Emilia, che fa da apripista sul territorio nazionale, vengono invece dal Codacons, pronto a salire sulle barricate anche contro l’adozione di una legge regionale analoga da parte della Regione Lazio. Si tratta di «una legge inapplicabile, incostituzionale e contraria alle norme nazionali», afferma il presidente Carlo Rienzi. Sempre nel Lazio, «noi spingeremmo per un sistema di informazione diverso, che andrebbe proprio a superare il concetto di coercizione e obbligatorietà per qualcosa che dovrebbe essere acquisito da una società matura», ha invece commentato la capogruppo M5s in Consiglio regionale, Silvia Blasi.

Dura la posizione del Movimento italiano genitori (Moige): «Il provvedimento dell’i’Emilia Romagna è illiberale, coercitivo e discriminante verso le famiglie. Siamo perplessi della norma regionale dell’Emilia, che crea una inaccettabile coercizione e discriminazione verso i genitori che per il benessere dei figli - afferma l’associazione - preferiscono adottare profilassi preventive differenti».


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