giovedì 30 marzo 2017

Presidente della Namibia: riprenderci le terre espropriandole ai bianchi

Terre alle etnie locali, espropriate ai bianchi in cambio di una compensazione economica adeguata ai prezzi di mercato. Il presidente della Namibia, Hage Geingob, vuole passare dalla teoria (sarebbe garantito dalla Costituzione) ai fatti

Così i circa 115mila cittadini bianchi dell’ex colonia tedesca, la popolazione totale è intorno ai 2milioni, perderebbero ogni proprietà terriera in una delle regioni meno densamente popolate al mondo

 Il progetto è quello di restituire alla popolazione svantaggiata di etnia locale, principalmente bantu, 15 milioni di ettari di terra coltivabile (il 43% del totale) entro il 2020
 Secondo il sindacato Namibia Agriculture Union, alla fine del 2015, il 27% era stato già ridistribuito. Le dichiarazioni del Presidente Geingob sarebbero frutto della pressione di correnti interne al suo partito, lo Swapo (South West Africa People’s Organisation), che lo accuserebbero di non fare abbastanza per le etnie locali

Non sarebbe il primo caso in Africa australe, dato che 17 anni fa, lo Zimbabwe di Robert Mugabe aveva pionieristicamente intrapreso la stessa direzione espropriando i campi coltivabili, principalmente tabacco e cotone, ai bianchi per ridarli ai neri
 Una mossa voluta dal Presidente Mugabe e promossa alla sua popolazione fin dal 1980, anno della fine della colonizzazione britannica
Questi i risultati: dal 2000 al 2009 l’ex granaio d’Africa ha perso 12 miliardi di dollari di entrate legate all’agricoltura e oggi, anche a causa della siccità che ha colpito il Paese negli ultimi anni, oltre il 30% della popolazione vive grazie agli aiuti alimentari della Fao. Quasi tutti i contadini bianchi hanno lasciato il Paese, circa 300 rispetto ai 1600 del 1980 hanno ancora terre di proprietà. Ma oggi, dopo anni di scarsi raccolti, si sta verificando il fenomeno inverso. I nuovi proprietari neri stanno contrattando gli ex proprietari bianchi per insegnargli a coltivare e rendere fruttuosi i raccolti.

Recentemente in un discorso elettorale anche il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, è tornato sul tema dell’espropriazione terriera nella principale economia africana, sostenendo che bisognerebbe modificare la Costituzione e permetterla anche senza compensazione. Un annuncio che sa di slogan elettorale dato che l’amministrazione locale sa benissimo che le terre sudafricane farebbero la stessa fine del limitrofo Zimbabwe, dato che molti dei nuovi proprietari non avrebbero le capacità di coltivarle



http://www.lastampa.it/2017/03/26/esteri/espropriare-le-terre-ai-bianchi-ecco-il-progetto-del-presidente-della-namibia-uED0sYD22OyFw9yqRJCObN/pagina.html

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