sabato 3 marzo 2018

Elezioni: 7% sceglie la domenica e il 5% cambia idea in cabina elettorale

I sondaggisti: campagna elettorale triste, senza temi appassionanti 



Il freddo siberiano potrebbe causare un notevole calo di affluenza

È una campagna elettorale «brutta», «triste», che non sembra appassionare gli elettori, ma gli ultimi giorni saranno comunque cruciali perché i collegi uninominali in bilico sono diversi e gli indecisi ancora parecchi

A poco dal voto, alcuni dei principali sondaggisti tracciano un bilancio di queste settimane di comizi e interviste tv dei leader politici e il giudizio, mediamente, non è lusinghiero per le forze politiche 

I numeri, i «pesi» dei vari partiti, non possono essere pubblicati, ma gli esperti di rilevazioni continuano a monitorare l’umore degli elettori e perlopiù bocciano la comunicazione elettorale dei vari protagonisti

La vera incognita sembra essere l’affluenza, e alla fine a decidere il risultato in qualche collegio potrebbe essere il freddo siberiano di questi giorni, il vento gelido e la neve che potrebbero tenere a casa diverse persone

«Sono le peggiori elezioni che abbia mai visto», sentenzia Roberto Weber di Ixè

Una campagna elettorale senza più le ideologie «ma poco fattuale, basata su programmi che non sembrano sostenibili»

Inoltre, «è una campagna “povera”, priva di soldi», perché i partiti non hanno più il finanziamento pubblico

Non si sono visti i manifesti. Ancora la scorsa settimana solo il 30% degli elettori conosceva i candidati del proprio collegio»

Per Weber «la campagna elettorale sembra non avere inciso, si poteva anche non fare»

Ci sono spostamenti, spiega, ma sono soprattutto «tra partiti della stessa coalizione»

La vera incognita, conclude, è «l’affluenza, ma è difficile fare previsioni su questo»

Anche Antonio Noto, di «Noto sondaggi», è drastico: «Secondo me la campagna elettorale non sta funzionando
Oltre alla tv non c’è molto altro. Anche i social network sono utilizzati poco e male: si ricorre allo stesso linguaggio usato per i manifesti in strada, ma non dovrebbe essere così»

Insomma, «è una campagna un po’ triste, non c’è nulla di nuovo, mancano i grandi argomenti che creano un legame sentimentale con l’elettore», i programmi dei partiti «sembrano più che altro liste della spesa»

Anche le proposte ad effetto sono ormai inflazionate: «Prima i partiti si giocavano l’asso vincente negli ultimi giorni. Adesso gli assi sono diventati mille, hanno perso valore»

Ma gli ultimi giorni possono essere decisivi: «Nel 2013 il 7% scelse tra il sabato e la domenica e il 5% addirittura cambiò idea in cabina elettorale»

Tanto più che, come spiega Nicola Piepoli, ci sono tanti collegi uninominali in bilico: «Stiamo studiando i collegi marginali: non sono pochi, sono una cinquantina quelli in cui i primi due candidati sono a distanza di uno-due punti percentuali. Molti sono al sud e si decideranno con pochi voti»

Anche lui, però, boccia la comunicazione dei partiti: «È una campagna orrenda, non poteva essere peggiore: insulti, aggressioni in strada»

L’affluenza, invece, dipenderà molto dal meteo, secondo Piepoli: «Io penso che la partecipazione sarà buona, a patto che non torni “Burian”, che spingerebbe soprattutto gli anziani a stare a casa»

Uno scenario che, ovviamente, preoccupa soprattutto i partiti che hanno un elettorato meno giovane

Fabrizio Masia, Emg, teme invece «un’astensione più forte di cinque anni fa, anche se tutto sommato a livelli accettabili»

Anche in questo caso, il giudizio sulla campagna elettorale è negativo: «Sono scomparsi i confronti tv tra i leader. Negli ultimi tempi c’erano anche per le primarie, qui abbiamo una sequenza di monologhi

Ci sono le domande dei giornalisti, certo. Ma il giornalista tende ad avere un atteggiamento neutrale, manca l’antagonista come può esserlo un avversario politico»

Anche Masia ritiene cruciali gli ultimi giorni: «Sono ancora tanti gli indecisi e nei collegi uninominali uno spostamento verso l’alto o il basso di 2-3 punti percentuali può cambiare totalmente la partita, soprattutto al sud»

Il pronostico è da Totocalcio: «Allo stato dico che potremmo ritrovarci di fronte alla vittoria di qualcuno o davanti a un triplice pareggio»

Per i partiti, ancora qualche ora per andare a caccia degli indecisi, con un occhio alla carta del meteo




http://www.lastampa.it/2018/02/28/italia/speciali/elezioni/2018/politiche/i-partiti-a-caccia-di-indecisi-con-lincubo-del-gelo-sul-voto-RuLZhgO1mt6QoxLIwcMLTL/pagina.html

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