"Per me l’unico prossimo passo è portare a cena i miei figli. Pizza, Chinotto e insalata (per me)"
Lo scrive su Twitter l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, rispondendo a chi gli chiede se non ci sia un modo per ricompattare il Pd
La famosa cena per ritrovarsi e accordare una strategia di opposizione è infatti saltata
E lui non nasconde l’amarezza per come sono andate le cose
Fino a dire, in diretta a Circo Massimo, su Radio Capital, che ai dirigenti del Pd «non importerà» di perdere le prossime elezioni europee e regionali:
«Quello che importa a loro è il congresso
Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria»
«Sono convinto - osserva l’ex ministro Calenda - che alle prossime europee non ci debba essere il Pd
Serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di parte di classe dirigente locale e nazionale capace ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera»
«Con Gentiloni e Minniti - dice ancora Calenda - parlo continuamente
Nel Pd c’è un’entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e va avanti per conto suo
È una roba un po’ singolare
È stato un presidente del Consiglio che all’inizio aveva veramente voglia di cambiare l’Italia e che ha fatto cose buone. È un grosso peccato»
«L’unica cosa che vuole fare il Pd in questo momento - analizza l’ex ministro - è una resa dei conti fra renziani e antirenziani in vista di un congresso che doveva esserci, per me, settimane fa, e tutto sarà paralizzato in questa cosa di cui al paese non frega nulla
Nel frattempo, l’opposizione si fa in ordine sparso»
Nessun pentimento, però, sull’aver preso la tessera del Pd: «È l’unico modo, finché non ci sarà qualcos’altro, per dare un contributo. Mi sono iscritto, ho fatto proposte, e non è servito a nulla
Non sento il segretario del Pd da due mesi, quando è andato a Taranto non ha fatto neanche un colpo di telefono»
Giachetti: “Sono in sciopero della fame”
Intanto su Twitter,
c’è chi si smarca in modo radicale da tutto questo parlare di cene è Roberto Giachetti che interviene sul dibattito in questo modo:
«Amici cari, visto che voi vi dedicate alle cene e continuate a prendere tempo mentre il Pd scivola sempre più in basso, io smetto di mangiare
Dalla mezzanotte di ieri sciopero della fame per chiedere che sia fissata subito la data del congresso #congressosubito”»
http://www.lastampa.it/2018/09/18/italia/calenda-il-pd-un-partito-da-psichiatria-merita-solo-lestinzione-C0M2w5jsHCm7GAFLsSaAUJ/pagina.html
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