giovedì 11 luglio 2019

Professor Ponti: 'ToniNelli è come Delrio, FARA' la TAV'


Professor Marco Ponti, su Tav e grandi opere il vento è cambiato anche nel governo?
«Mi sembra evidente
 Il ministro Toninelli ha di fatto deciso che non si blocca più nessun cantiere, compreso quello della Tav»
Si sente tradito?
«No
 Mi dispiace, che è un’altra cosa
 A cominciare da quella sulla Tav, le nostre analisi costi benefici sono state usate per fini politici, ma appare evidente che non saranno mai applicate»
Davvero Toninelli non risponde più alle sue mail?
«È così
 Ma forse non abbiamo molto da dirci
 Il ministro si è rivelato identico al suo predecessore Graziano Delrio»

Detto da lei non sembra un complimento
«Non lo è infatti
 Anche Delrio aveva detto che ogni cantiere sarebbe stato giudicato in base alle analisi costi-benefici
Poi, quando si è trovato di fronte agli interessi costituiti, ha cambiato idea dicendo che nulla doveva essere toccato perché si trattava di opere fondamentali
 Trovate le differenze tra lui e Toninelli
 Non ci sono»

Non le sembra un giudizio severo?

«A me Toninelli diceva che bisognava analizzare da capo tutto, a cominciare dalla Tav
 Ci ha chiamato lui
 Era pronto, mi copriva le spalle
 Poi, appena ci sono stati un minimo di resistenza dei poteri costituiti e un problema di consenso, chi l’ha più visto e sentito

 Come Delrio, come Renzi, come la famosa lavagna di Berlusconi in diretta da Bruno Vespa, piena di grandi opere inutili
 Pagheremo caro, pagheremo tutto, noi contribuenti»

Ehm... non teme di essere cacciato?

«Io e la mia squadra lavoriamo gratis
 L’incarico scade a settembre
 E poi sono già stato messo alla porta da cinque diversi ministri dei Trasporti. Uno più, uno meno, non fa differenza»

E se il problema stesse nel vostro idealismo? 
«Ma non mi faccia ridere. Sempre la solita storia, in questo Paese
 In Italia si scambiano soldi con i voti
 Toninelli ha appena promesso venti miliardi di investimento per le ferrovie del Sud
 In Italia dei denari pubblici non frega niente a nessuno»

L’analisi costi-benefici sulla Tav è stata il punto di rottura?

«La stupirò: no, affatto
 Sono soddisfatto dei risultati di quel lavoro. Noi con la nostra Acb abbiamo sempre voluto aprire un dibattito democratico. E una discussione, in quei giorni incasinati, c’è stata. Io stesso ho partecipato a 18 dibattiti, alcuni non sempre democratici. Ma almeno se n’è parlato»

Per fare il contrario di quel che sostenete voi?

«Sarò anche un idealista, ma non sono scemo. Ho sempre saputo che la decisione non dipendeva da noi, ma dalla politica. C’è stato un buon dibattito, mi basta questo
 Quando il premier Conte ha preso in mano la pratica, nella notte dei lunghi coltelli, ha detto che gli sembrava un lavoro convincente»

L’aumento dei finanziamenti Ue all’opera potrebbe farle cambiare idea?

«La Tav resta un progetto risibile, che si faccia o meno. Se non altro finirà per costare poco. Se l’Europa paga per metà, chissenefrega, il progetto resta irrilevante, ma che la facciano pure. Non è quello lo scandalo»

Qual è allora il suo tasto dolente?
«Abbiamo ultimato l’analisi costi-benefici sulla Tav Brescia-Padova
 Una follia da 8 miliardi di euro
 In confronto la Torino-Lione è una spesuccia
 Toninelli non l’ha pubblicata, anche se ora pare che lo farà

 Ma intanto, ancora prima che consegnassimo il nostro lavoro, aveva già detto che l’opera si sarebbe fatta

 Più o meno lo stesso per la Gronda di Genova
 Che senso ha tutto questo?»

Quando ha capito che qualcosa non andava?
«L’analisi costi-benefici sul Terzo valico è stata l’inizio di tutti i nostri mali
 Per noi era un “no” chiaro e tondo, il ministero ha detto sì, senza neppure parlarne
 Ricordo che ci ballano sopra 7 miliardi, tutti nostri»

Cosa risponde a chi vi accusa di saper dire solo no?

«Noi dovevamo dire se un tal progetto conviene alla comunità. Ad esempio, nonostante il fango che ci è stato tirato addosso, non siamo Si Tav o No Tav, siamo seguaci dei numeri
 Paga l’Europa? Evviva
 Ma il giudizio negativo non dipende da chi paga, dipende solo dai benefici inferiori ai costi Tutto qui»

Credeva che questa volta potesse esser diversa dalle altre?

«Nel film The darkest hour, L’ora più buia, quando il re d’Inghilterra chiede a Winston Churchill perché beve così tanto a mezzogiorno, lui risponde di essere allenato
 Ecco, io sono ben allenato al fatto che le ragioni del consenso elettorale prevalgono sempre sui soldi dei contribuenti
Basta vedere il bilancio dello Stato
 Avanti così, e finiamo presto in Grecia. Ma ad alta velocità, ci mancherebbe altro»






https://www.corriere.it/politica/19_giugno_26/ponti-sulla-tav-toninelli-come-delrio-pd-mia-analisi-mai-applicata-usata-solo-fini-politici-edbc365e-984c-11e9-ab34-56b2d57d687f.shtml

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