venerdì 24 aprile 2020

Protesta in Israele con 2 metri di distanza e mascherine anti-covid..


Ben distanziati a due metri l'uno dall'altro circa 2mila israeliani hanno manifestato a Piazza Rabin, nel cuore di Tel Aviv, contro la possibile alleanza tra il leader centrista Benny Gantz e l'attuale premier Benyamin Netanyahu, in cui il primo - secondo gli organizzatori - avrebbe ceduto alle pressioni del secondo

 La dimostrazione - la seconda con le stesse modalità dopo quella di alcuni giorni fa in un altra piazza di Tel Aviv - ha visto tutti con le mascherine in faccia secondo le disposizioni del ministero della sanità israeliano

La manifestazione è stata indetta su Facebook dal gruppo che si è definito 'Bandiera Nera' e non a caso molti dei partecipanti erano vestiti di nero
 "Quelli che hanno spaccato il partito Blu bianco - ha denunciato Yair Lapid ex alleato di Gantz - vanno al governo con chi è incriminato per corruzione, si sono arresi a Netanyahu"
I manifestanti con la mascherina hanno preso posto sulle "x" disegnate per terra a distanza di due metri gli uni dagli altri

 La protesta di piazza si fa, ma nel pieno rispetto delle regole imposte dall'epidemia di coronavirus
 È accaduto a Tel Aviv dove centinaia di persone hanno manifestato per denunciare i rischi per la democrazia legati alle trattative fra il primo ministro Banjamin Netanyahu e il suo ex avversario politico Benny Gantz per formare un governo di coalizione
  La convocazione è arrivata via social, con un appello su Facebook del movimento delle "bandiere nere", che dava appuntamento nella piazza dedicata a Yitzhak Rabin per "salvare la democrazia"

 Nel mirino, i colloqui del leader del partito di centro Blu-Bianco con il capo del governo uscente, che guida il partito di destra Likud, incriminato per corruzione

 I manifestanti indossavano mascherine di protezione ed erano vestiti di nero;
 si tenevano a distanza di due metri gli uni dagli altri, rispettando le regole

 In Israele, i contagiati sono 13 mila e le vittime 172
 Le "bandiere nere" rappresentano secondo i promotori le minacce che incombono sulla democrazia israeliana

    Lo scorso 2 marzo gli israeliani sono tornati alle urne  per la terza volta in meno di un anno, per stabilire chi aveva la maggioranza fra Netanyahu e Gantz, ex capo di stato maggiore dell'esercito

 In seguito a un risultato nuovamente ambiguo, il presidente Reuven Rivlin aveva incaricato Gantz di formare un nuovo governo

 In piena pandemia, l'incaricato ha sorpreso tutti aprendo la strada a un governo di "unione ed emergenza" con il primo ministro uscente, assicurando che non avrebbe però condiviso il potere fino a che non avesse risolto i suoi problemi con la giustizia

    Dopo la scadenza del mandato a Gantz, lunedì scorso, il presidente Rivlin ha incaricato il Parlamento di proporre, entro meno di tre settimane, un deputato che possa cercare di formare un governo e mettere fine a oltre un anno di crisi politica

 Ma nel frattempo, i sostenitori di Gantz e Netanyahu proseguono il dialogo per un possibile accordo







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