di Maria Cristina Spano
Ciò che succede all’interno dei laboratori sperimentali della falsa scienza,
sia che questa operi per conto privato o pubblico, è fondamentalmente ignorato
da gran parte della popolazione, perché?
Sicuramente il motivo principale è
l’occultamento delle gravissime dinamiche che hanno luogo all’interno degli
spazi adibiti a tali pratiche di tortura: i media, collusi col sistema tiranno,
fatto di industrie della carne e farmaceutiche, ma non solo, seguono politiche
ben precise nel non parlare di questi
argomenti, ed il motivo è solo uno: la
massa non deve sapere, non deve pensare, perché se pensa potrebbe capire e ribellarsi.
Già.. La massa non deve
sapere che le sostanze chimiche dei medicinali (che il sistema ci offre per
farci ammalare ancora di più) sono tutte “testate” sulla pelle degli animali,
sui loro occhi, sui loro organi interni, sulla loro psiche. Inutile ribadire
che è eticamente ingiustificabile, ma..
Etica a parte, il loro sacrificio è
scientificamente utile? Testare sugli animali è utile per l’uomo?
Risposta: no,
il loro sacrificio è utile solo a chi beneficia dell’enorme giro di denaro che deriva
da tanta sofferenza.
Veniamo al dunque: di chi è la colpa? La colpa è di
chiunque vada al supermercato o in farmacia.. Se è vero che è difficile, ma non
impossibile (posso dirlo per esperienza personale), fare a meno delle medicine,
è un po’ meno complicato optare per una spesa etica. Ogni singolo prodotto per
la cura della persona (shampoo, sapone, ecc), o della casa, è testato sulla
pelle dei nostri amici a quattro zampe di ogni specie: a titolo d’esempio, cito
i conigli per i test sui cosmetici e, sempre a titolo d’esempio, cito alcune
famose marche assassine che conducono esperimenti di vivisezione: L’Oreal, Max
Factor, Neutromed, Leocrema, Gillette, Tampax, Colgate,Elvive, Lancaster,
Johnson,... La lista nera è davvero troppo lunga per citarle tutte, ma è fondamentale
informarsi circa le marche che, invece, non ricorrono a tali torture. Sempre a
titolo d’esempio, cito l’Erbolario, Lush, Provenzali, ecc..
Sopra ho affermato che testare sugli animali è
inutile per l’uomo, perché? Perché le specie animali sono tutte differenti fra
loro: ciò che risulta dannoso per l’essere umano, può non esserlo per un altro
animale, o esserlo per concentrazioni diverse della stessa sostanza. Il ratto
ed il topo manifestano effetti tossici della stessa sostanza chimica a
differente concentrazione; ad esempio, la nicotina è dannosa per il ratto ad
una concentrazione di 50 mg/kg, mentre è dannosa per il topo ad una
concentrazione di 3 mg/kg, e tali differenze nella manifestazione degli effetti
a diversa concentrazione nel ratto e nel topo si presentano anche per altre sostanze
come il paracetamolo, l’ossalato di sodio, la thioridazina HCl, e moltre altre
sostanze ancora!
Vien da sé la conclusione che, se è vero che ratto e topo
reagiscono a concentrazioni così differenti alle stesse sostanze (per molte
altre sostanze c’è assoluta discrepanza nelle reazioni riguardanti il ratto ed
il topo), possiamo ben immaginare quanto un ratto e/o un topo costituiscano dei
modelli del tutto incompatibili col modello “uomo”: l’utilizzo di animali non
umani come modelli dell’uomo significa condurre indagini per tentativi, senza alcuna cognizione delle dinamiche che
si susseguono. La vera ragione all'utilizzo degli animali nella
sperimentazione “scientifica” è la possibilità di confondere i dati, il potersi
avvalere della giustificazione del limite di tolleranza di errore che comunque
è accettato, perché considerato minimo (ma nella realtà non è affatto minimo).
Questo giro di dinamiche studiato ad hoc non fa altro che incrementare il ciclo di ricerche atte -secondo i vivisettori
assassini - a migliorare i risultati ottenuti precedentemente..
Ed ecco che
aumentano anche i soldi che vengono stanziati per massacrare e uccidere proprio
coloro che non meritano questa sorte.
I test che usualmente vengono condotti sono di irritazione oculare e cutanea,cancerogenesi,
tossicità cronica, a dose ripetuta, acuta, cutanea, prolungata, mutagenesi, e
moltissime altre ancora. Costituendo la vivisezione un enorme fonte di profitto
per molti, non risulta immediata la sua totale eliminazione, ma di fatto i metodi
alternativi esistono, e sto parlando delle colture di cellule e di tessuti,
della ricerca clinica su materiale biologico (scarti da interventi chirurgici),
degli studi epidemiologici, della bioinformatica (modelli QSAR e reti neurali),
e delle nuove tecnologie
come microcircuiti cellulari e chip al DNA, nonché simulatori, plastici e
manichini.
Il mio accorato messaggio è uno: informatevi e boicottate le marche
assassine!
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