martedì 6 agosto 2013

Fabbisogni indotti e carenze nutrizionali





Corollario dei miti alimentari

“Non puoi fare a meno della carne! E il ferro??”
“Ma non mangi nemmeno le uova?”
“Non bevi il latte? E il calcio ??”
“La frutta non ha abbastanza proteine!”
“Il pesce non può mancare! Ha gli omega3!”

Quante volte avrete sentito queste perle di saggezza!

La teoria dei fabbisogni indotti

Oggi parleremo della teoria dei fabbisogni indotti,
che deve essere ancora validata scientificamente dagli studiosi.

Ciò che molti ignorano è che a seconda del tipo di alimentazione che si segue i fabbisogni indotti dei nutrienti sembrano variare.
Al di fuori del fruttarismo salutare (seguendo l’esperienza personale e il ragionamento scientifico su carta) il corpo umano può subire una acidificazione ematica, che genera una più rapida usura di grassi, vitamine, acqua, proteine, calorie.
Tutto ciò genera un aumento dei fabbisogni indotti per l’appunto di tutti questi elementi.

6444229-una-donna-che-indossa-guanti-di-gomma-tenendo-un-pesce-crudo-isolato-su-uno-sfondo-biancoIl pesce ha gli Omega 3, è vero… distrutti in gran parte dalla cottura, come per tutti gli altri elementi nutritivi.
Non mi dite che preferite mangiarlo crudo!
Inoltre essendo un cibo acidificante genera un aumento dell’usura proteica, quindi è ridicolo ogni tentativo di farlo apparire indispensabile per il corpo umano a causa della presenza di proteine.

Abbiamo già analizzato la questione proteica per la specie umana e sembra emergere che l’uomo è l’animale col fabbisogno proteico più basso in assoluto.

“Ma l’uomo non può fare a meno degli Omega 3” ci si sentirà dire.

Ebbene questa volta il polemico di turno ha perfettamente ragione!

Difatti la frutta contiene i migliori omega 3, in quantità ottimale per l’uomo delle origini (la paleoantropologia e l’anatomia comparata confermano).
Tutto ciò garantirebbe il suo massimo assorbimento con una usura lipidica vicina allo 0.
Non è un caso se i migliori integratori di Omega 3 siano quelli carpotecnici (realizzati con i grassi estratti dalla mela). Non è un caso che l’avocado abbia il 14% di grassi, le olive il 20-25%, l’olio d’oliva il 99%.

Aumento del fabbisogno calorico indotto = Aumento dell’appetito indotto

“Non ce la farei mai a mangiare solo frutta nemmeno per un giorno”

Dal mio punto di vista è estremamente normale non riuscirci per chi ha un fabbisogno calorico indotto molto elevato.
Il fabbisogno calorico giornaliero medio al di fuori del fruttarismo salutare è di 2000-3000 calorie a seconda dell’attività fisica che si fa.

Nelle cellule del nostro organismo nutrite con cibo non elettivo per la specie umana si innescano meccanismi metabolici energeticamente svantaggiosi.

Sembra che su 2500 calorie/giorno attraverso l’alimentazione tradizionale la stragrande maggioranza sia utilizzata per processi digestivi, biochimici e assimilativi di elementi non adatti (per composizione e concentrazione) alla specie umana.
Da quella che è la mia esperienza il fabbisogno calorico giornaliero in natura potrebbe essere molto diverso anche a seconda del tipo di alimentazione che si segue.
Difatti l’acidosi genera usura proteica e aumento dei fabbisogni idrici/vitaminici/di minerali/lipidici/glucidici e un aumento degli errori di duplicazione del DNA.

Evoluzione = Massimo risultato col minimo sforzo
L’uomo frugivoro riesce ad ottenere il massimo risultato e la massima energia col minimo sforzo (fabbisogni indotti vicini allo zero) mantenendosi normopeso.
Ecco spiegato il motivo per cui chi (dopo una graduale transizione seguita da un esperto) sperimenta per qualche giorno una fase di fruttarismo (con prevalenza di frutti a basso indice glicemico come la mela) già dopo una o due settimane sembra necessitare di meno ore di sonno per svegliarsi più riposato, ha una maggiore lucidità, resistenza allo sforzo, riesce a fare gli stessi sforzi fisici che farebbe da onnivoro, senza però crampi muscolari, acido lattico, affanno, stanchezza. Si potrebbe raggiungere inoltre una massima tonicità e flessibilità muscolare irraggiungibile attraverso altri stili alimentari.

Se si giunge gradualmente a questo step con tutti i fabbisogni indotti ridotti a valori minimi, il peso raggiungerà il peso forma (vedi IMC) e si avrà la massima sazietà e il massimo piacere per le papille gustative.

Il mito della carenza di Vit B12

“Ma come fai con la Vit B12??”
Ahhh, quante volte avrete sentito questa domanda!

Ora fate attenzione: nessun organismo animale produce B12, ma tutti assumono questa vitamina dai vegetali.

Ora non capisco perchè l’uomo dovrebbe essere l’unico animale sulla terra a dover assumere la B12 inorganica tramite integratori artificiali anzichè dal proprio cibo specie-specifico!
Il fabbisogno indotto di VitB12 aumenta per tutti coloro che si allontanano dal fruttarismo salutare, a causa dell’aumento dei processi di catalizzazione relativi alla suddetta vitamina. Ecco perchè alcuni dovranno assumerne una quantità maggiore e altri no.

Solo tre tipi di organismi  sono in grado di produrre la vitamina B12: batteri, protozoi e funghi, che si depositano in massima parte sulla buccia della frutta e in parte minore sulle verdure.
Dopo i prodotti animali, gli alimenti che aumentano il fabbisogno indotto di vitamina B12 sono i legumi, i semi, la frutta acida, e i cereali.
Altri dati affermano che la B12 viene prodotta dai microrganismi presenti nella flora batterica intestinale.

Anche i fabbisogni minerali e idrici sembrano diminuire in modo importante attraverso un’alimentazione più biocompatibile (ricca di acqua organica).

Conclusioni
L’essenziale e la semplicità a volte spaventano perchè distruggono le vecchie credenze, finchè non le sperimentiamo in prima persona.
Allora si comprende come tutto in natura sia semplice, volto alla vita, alla felicità, all’armonia.
Rinnovo l’invito a confrontarvi sempre con un medico o un nutrizionista prima di intraprendere qualsiasi alimentazione.




Nessun commento:

Posta un commento