[Aderisci alla causa Stop all’olio di palma nel nostro cibo!]
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’olio di palma potrebbe avere effetti negativi sulla nostra salute a causa del suo elevato contenuto di grassi saturi (il riferimento è a pag. 92 di questo rapporto).
Senza alcun dubbio, la coltivazione di palma da olio sta invece avendo un impatto fortemente negativo sulla salute dell’ambiente e sulle popolazioni indigene.
Negli ultimi anni la superficie coltivata a palma da olio è cresciuta molto in fretta nell’Asia sud orientale. Il grafico in alto (dati aggiornati al 2011) mostra l’espansione delle piantagioni in Malaysia.
La terra destinata alla coltivazione della palma è strappata alla foresta. Uno dei motivi della crescita della domanda è rappresentato dall’uso dell’olio di palma come biodiesel .
La situazione è ancora più critica in Indonesia. Scrive l’ONU nel Rapporto sullo sviluppo umano 2008 (capitolo 3, p. 186 in italiano)
Con l’impennata dei prezzi dell’olio di palma, sono stati sviluppati programmi ambiziosi per espandere le coltivazioni. Un esempio è il Kalimantan Border Oil Palm Project in Indonesia, che mira a convertire 3 milioni di ettari di foresta nel Borneo. Le concessioni sono già state rilasciate alle varie società. Nonostante la legislazione nazionale e le linee guida volontarie del settore prevedano la tutela delle popolazioni indigene, queste norme vengono rispettate in modo discontinuo, nella migliore delle ipotesi, e, in alcuni casi, vengono ignorate. Tra le aree giudicate idonee per le concessioni rientrano anche aree forestali utilizzate dalle popolazioni indigene: numerosi sono i casi documentati di persone che hanno perso la terra e l’accesso alle foreste.
L’Indonesia ha già perso un quarto delle sue foreste e ogni anno la deforestazione procede, alimentata da centinaia di incendi incontrollati e illegali. Secondo il rapporto ONU per ogni dollaro guadagnato dall’industria dell’olio di palma se ne potrebbero perdere da 50 a 100 per le aumentate emissioni di CO2 (secondo i parametri europei dal carbon trading).
Lasciando da parte i dollari, il vero problema è il genocidio: genocidio di popoli indigeni strappati alle loro foreste, genocidio degli oranghi che perdono inesorabilmente il loro habitat, forzata estinzione di innumerevoli specie non ancora scoperte.
E’ assolutamente assurdo, incivile, immorale e insensato che l’estinzione di specie e culture umane debba essere causata dal crescere della domanda di oli alimentari a basso costo e biocombustibili. Ricordiamocelo la prossima volta che compriamo grissini con olio di palma…
Nessun commento:
Posta un commento