Un altro caso di «karoshi», che in Giappone significa «morte per un carico eccessivo di lavoro», è venuto alla luce a distanza di 4 anni, e riguarda una giornalista 31enne della televisione pubblica Nhk
In base alle rilevazioni dell’ufficio del lavoro nipponico, rese pubbliche nel maggio 2014, la reporter Miwa Sado aveva fatto 159 ore di straordinario, con solo due giorni liberi, appena un mese prima di morire per complicazioni cardiache, nel luglio del 2013. La Nhk ha spiegato che monitorava gli orari di lavoro della dipendente tramite l’utilizzo della tessera magnetica e delle sue comunicazioni verbali, e ha ammesso che queste pratiche necessitano di una migliore regolamentazione
Sado aveva iniziato a lavorare per la tv pubblica nel 2005 nella prefettura di Kagoshima, per poi essere trasferita a Tokyo cinque anni dopo, e occuparsi prevalentemente di politica
La sua morte è avvenuta 3 giorni dopo le elezioni del 2013
Un dirigente della Nhk, Masahiro Yamauchi ha detto che `l’incidente non va considerato come una vicenda personale ma come un problema organizzativo in una struttura lavorativa e il modo in cui determinati programmi sono seguiti
Sui motivi per cui si è aspettato più di tre anni prima di rendere pubblica la notizia, Yamauchi ha spiegato che il canale ha rispettato la volontà dei genitori della donna
Quest’ultimo caso segue la morte di una dipendente 24enne dell’agenzia pubblicitaria Dentsu, Matsuri Takahashi, nell’aprile del 2015, una circostanza che ha evidenziato ancora una volta le violazioni che avvengono frequentemente nel campo lavorativo in Giappone, e malgrado le sollecitazioni del governo alle aziende per limitare gli orari di lavoro degli impiegati
Sul caso legale che riguarda la Dentsu si pronuncerà domani la Corte distrettuale di Tokyo
http://www.lastampa.it/2017/10/07/esteri/giornalista-enne-muore-per-eccesso-di-straordinari-al-lavoro-vEDgKHi2iRmpwgcoeXqMvN/pagina.html
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