venerdì 31 ottobre 2014

Burkina Faso in fiamme, militari al potere Compaore’ (l'assasino di T. Sankara) non lascia: “pronto a negoziati”

Il regime di Blaise Compaoré, padre padrone del Burkina Faso da 27 anni, è sul punto di crollare. Dopo tre giorni di manifestazioni di massa oggi i dimostranti hanno dato la spallata finale: il Parlamento è stato assaltato e dato alle fiamme, occupata la tv di Stato. Anche la sede del municipio e del partito al potere sono fiamme. I morti negli scontri sarebbero almeno cinque. Abbattuta la statua del presidente, nella piazza principale di Ouagadougou, la capitale. Pesante il bilancio degli scontri: 30morti e almeno 100 feriti.

Immagini che ricordano le primavere arabe di tre anni fa ma anche le rivoluzioni arancioni nell’Europa dell’Est. «È la nostra primavera nera, come primavere le arabe» ha confermato Pargui Emile Paré, esponente del Movimento del Popolo per il Progresso (Mpp), fra i leader della protesta e già candidato alla presidenziali del 2005 e 2010. Alla radice dei disordini gli stessi problemi: presidente al potere a vita, con tanto di culto della personalità, regimi poveri e corrottissimi che sistemano solo parenti, amici e sodali.

Alcuni reparti dell’esercito sono passati con i manifestanti. Lo scalo è stato chiuso. Compaoré, si è detto pronto a cedere il potere. Spinto all’iniziativa da un golpe in corso, il capo dello Stato si è detto «disponibile all’avvio di un periodo di transizione, al termine del quale ha sottolineato- cederò il potere».
L’ASSALTO AL PARLAMENTO


Le proteste sono esplose dopo l’annuncio di una riforma costituzionale per permettere al presidente Compaoré - salito al potere dopo aver ucciso il fondatore del Burkina Faso Thomas Sankara - di prolungare ulteriormente il suo mandato, dopo 27 anni al potere. Oggi il presidente si è detto disposto a rinunciare al progetto ma in cambio di un «prolungamento» di tre anni del mandato, cosa che ha fatto infuriare ancor più la popolazione. Poi ha dichiarato lo stato di emergenza e sciolto il governo
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Secondo altre fonti, di fatto il potere è stato consegnato al capo di stato maggiore delle forze armate, il generale Honoré Traoré, e all’influente generale in pensione Kouamé Lougué (messo da parte dallo stesso Compaoré nel 2003 proprio perché troppo vicino alle posizioni di Sankara). I militari hanno annunciato una transizione «di almeno 12 mesi» prima di nuove elezioni. Domani dovrebbe essere annunciata la composizione del nuovo governo provvisorio, di fatto una giunta militare.

Compaoré, all’inizio protagonista di una «seconda decolonizzazione» al fianco di Sankara, si è avvicinato man mano sempre più a Parigi e Washington. Il Paese, a maggioranza musulmana, ospita una importante base per il contrasto al terrorismo islamista nel Sahel. Il Burkina Faso confina con Mali e Niger, due Paesi molto esposti alle infiltrazioni di gruppi vicini ad Al Qaeda e all’Isis.

(Twitter: @giostabile)

http://www.lastampa.it/2014/10/30/esteri/burkina-faso-assalto-ai-palazzi-del-potere-vacilla-il-presidentepadrone-compaor-OGvyaIU1STcSYLb6FC57HJ/pagina.html

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