mercoledì 3 dicembre 2014

Lo scandaloso Ttip: la più grande area di libero scambio della storia umana (54% del PIL mondiale)

Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (in inglese Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP) o zona di libero scambio transatlantica (Transatlantic Free Trade Area, TAFTA), è un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America.
Si tratta di una deregolamentazione che abolirà i dazi doganali uniformando i regolamenti dei due continenti e diminuendo il controllo dei singoli Stati, rendendo così possibile la libera circolazione di merci, investimenti, servizi ed appalti. Joseph Stiglitz sostiene che ciò comporterà una riduzione delle garanzie e una mancanza di tutela dei diritti dei consumatori.
In precedenza, una proposta per un trattato di libero scambio è stato il Multilateral Agreement on Investment. Il trattato TTIP potrebbe essere portato a termine entro la fine del 2014

Se il progetto avrà successo, sarà la più grande area di libero scambio della storia umana, in grado di coprire oltre il 54% del PIL mondiale,
che aumenterebbe al 51,3% se si estende a tutti i membri della North American Free Trade Agreement (NAFTA) e ai membri dell'Associazione europea di libero scambio (AELE). Questo progetto è talvolta presentato come il primo passo verso la creazione di un'unione transatlantica realizzando l'unità economica del mondo occidentale.
I proponenti sostengono che l'accordo sarà causa di crescita economica per i paesi partecipanti, mentre i critici sostengono che questo aumenterà il potere delle multinazionali e renderà più difficile ai governi il controllo dei mercati per massimizzare il benessere collettivo . Uno studio della Tufts University del Massachussets mette addirittura in discussione gli impatti positivi del trattato, focalizzando sull'effetto di disarticolazione del mercato interno europeo, di depressione della domanda interna e della conseguente diminuzione del PIL europeo. Il governo statunitense considera il TTIP come un accordo che accompagna un altro trattato proposto, conosciuto come Trans-Pacific Partnership. Dopo la divulgazione di una bozza della proposta nel marzo 2014 la Commissione europea ha lanciato un giro di pubbliche consultazioni su una serie limitata di clausole

La bozza del trattato conterrebbe limitazioni sulle leggi che i governi partecipanti potrebbero adottare per regolamentare diversi settori economici, in particolare banche, assicurazioni, telecomunicazioni e servizi postali.
Secondo la stessa Commissione Europea tra i contenuti del trattato di partnership commerciale ci sarà l'introduzione di un arbitrato internazionale (denominato ISDS o Investor-state dispute settlement) che permetterà alle imprese di intentare cause per «perdita di profitto» contro i governi dei paesi europei, qualora questi portassero avanti legislazioni che potenzialmente possano mettere in discussione le aspettative di profitto delle stesse imprese (come è capitato con il caso Vattenfal - Governo tedesco sulla chiusuraa delle centrali nucleari o il caso Veolia - Governo egiziano sull'aumento del salario minimo dei lavoratori, quindi a favore dei diritti sociali).
Qualsiasi soggetto economico privato, se espropriato dei suoi attuali investimenti, avrebbe diritto a compensazioni a valore di mercato, aumentate di interesse composto. Sarà ammessa la libera circolazione dei lavoratori in tutte le nazioni firmatarie, ed è stato proposta l'ammissibilità, per i soggetti economici privati, di muovere azioni legali contro i governi in presenza di violazione dei diritti

Tra i rischi concreti, vi sono l'ingresso di merci e alimenti di cattiva qualità prodotti dalle multinazionali americane, come vegetali e carne OGM, o prodotti imbottiti di ormoni e fitormoni , contro le quali le leggi nazionali e le comunità locali non potranno opporsi in quanto le leggi e i regolamenti devono sottostare al trattato.Anche le sentenze dei giudici europei non potranno opporsi ai prodotti statunitensi perché il TTIP obbliga i cittadini europei, singoli e in associazione, a rivolgesi, non al giudice nazionale, ma a un tribunale di natura privata per tentare un arbitrato lottando a proprie spese contro gli staff legali delle multinazionali.

I cittadini dei popoli europei, le piccole imprese locali, gli agricoltori, si troverebbero schiacciati dallo strapotere delle grandi corporation americane. Qualora, poi, un'azienda americana volesse iniziare un'attività considerata pericolosa in Europa (come una centrale nucleare o l'estrazione dello shale gas), nessun tribunale locale potrebbe opporvisi.
Inoltre, le multinazionali agroalimentari americane potranno fare incetta di terreni acquistati a poco prezzo dagli agricoltori locali per impiantarvi piantagioni OGM al posto delle coltivazioni dell'agricoltura tradizionale

Altro pericolo riguarda il ribasso dei salari, dal momento che, per la libertà di circolazione, le imprese di un paese potranno applicare in un altro paese i salari vigenti nel proprio: questo sarà un vantaggio solo per le imprese statunitensi, perché, notoriamente, i salari dei lavoratori europei sono molto più alti di quelli americani.
Anche i diritti sindacali europei non avranno valore se contrari alle norme sul libero scambio e libera circolazione contenuti nel TTIP, senza possibilità, per i lavoratori, di rivolgersi al giudice del lavoro locale. Anche in questo caso, il lavoratore europeo dovrà rivolgersi a una corte arbitrale statunitense.

http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_transatlantico_sul_commercio_e_gli_investimenti

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