domenica 28 dicembre 2014

OMS: l'inquinamento acustico che fa male



In Europa l’inquinamento acustico è, fra i problemi ambientali, secondo soltanto a quello atmosferico. Lo dimostrano dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

di Alice Vigna

Le nostre città sono assediate dal rumore: il traffico impazzito, i clacson, il trambusto dei cantieri creano un sottofondo di caos a cui le orecchie prima o poi si abituano, ma che fa male alla salute. Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in Europa il rumore da traffico è un problema ambientale secondo solo all’inquinamento atmosferico,
tanto che circa 30 milioni di europei sarebbero esposti a livelli di decibel considerati rischiosi per il benessere. Così poco tempo fa l’International Institute of Noise Control Engineering, un consorzio mondiale di istituzioni attive nel settore della riduzione del rumore, ha promosso un forum per discutere le strategie più adatte a salvare le città dal frastuono.

L’Oms raccomanda di non superare i 55 decibel durante la notte
Il primo accorgimento è misurare i decibel che dobbiamo sopportare, per capire se e dove ci sia bisogno di intervenire: l’Oms ha fissato soglie precise, raccomandando che la popolazione non venga esposta a più di 65 decibel di giorno e 55 durante la notte.
Quindi, operando scelte politiche dove possibile sarebbe opportuno agire sul fondo stradale, più ancora che sugli pneumatici, secondo Kihlman arrivati a una silenziosità accettabile. «Sappiamo quali sono le tecnologie e i fondi che assorbono meglio il rumore: fra una via “fonoassorbente” e una che non lo è, sottoposte allo stesso tipo di sollecitazione, la differenza può arrivare fino a quasi 20 decibel. Anche il trasporto pubblico è un’importante fonte di rumore: l’incentivazione di veicoli elettrici dove possibile, secondo le nostre stime potrebbe diminuire di circa 5 decibel il rumore urbano. Anche la riduzione dei limiti di velocità serve, soprattutto di notte nelle città. Infine, passando alla progettazione architettonica, il modo in cui sono orientati e costruiti i palazzi contribuisce ad attutire o amplificare il rumore: strade molto vicine possono essere più o meno “chiassose” proprio a seconda del design degli edifici». I cortili ad esempio sono molto utili, specie se alberati: alberi e siepi sono barriere fonoassorbenti naturali. Inoltre, chi abita in palazzi con almeno un lato «tranquillo», e può perciò accedere per parte della giornata a zone senza frastuono, registra un’incidenza più bassa di problemi correlati al rumore.

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1 commento:

  1. manca uno dei piu fastidiosi e antipatici a mio modo di vedere le cose,
    le campane della chiesa.....

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