martedì 21 aprile 2015

Il nuovo fisco, ecco che cosa cambia

La fattura elettronica

Dopo il varo dei decreti legislativi sulle commissioni censuarie, primo passo della riforma del catasto, sulle semplificazioni, che dato il via alla sperimentazione della dichiarazione dei redditi precompilata, e sul riordino della tassazione dei prodotti da fumo, il governo annette grande importanza al decreto sulla fatturazione elettronica tra privati, dopo che quella nei rapporti con la pubblica amministrazione è andata a regime dal 31 marzo scorso.

Per la fatturazione telematica tra privati il percorso si presenta più tortuoso. Si partirà a metà dell’anno prossimo e, a differenza che nei confronti della pubblica amministrazione, l’emissione della fattura elettronica non sarà un obbligo. Ma il decreto che dovrebbe essere varato martedì conterrà forti incentivi (procedure semplificate, meno controlli e corsia preferenziale sui crediti fiscali) che nelle intenzioni del governo dovrebbero portare a una rapida diffusione della tracciabilità telematica. Con due obiettivi: dimezzare l’evasione Iva, che in Italia è tra le più alte in Europa, stimata dallo stesso governo in circa 40 miliardi di euro l’anno e supportare il 730 precompilato.
Le ricevute per le spese mediche, per esempio, se tracciate, finiranno automaticamente nella precompilata.

Contabilità digitale: conservata all’Agenzia delle entrate
L’estensione della fatturazione elettronica tra privati e il lancio dello scontrino e della ricevuta digitali riguardano «miliardi di transazioni ogni anno» spiegano i tecnici del governo. Per questo si tratterà di un processo graduale. Si partirà dal primo luglio 2016 quando i titolari di partita Iva potranno sperimentare l’emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture elettroniche sul server dell’Agenzia delle Entrate. Poi, dal primo gennaio 2017, le aziende potranno scegliere di passare dal regime cartaceo a quello telematico (l’obbligo non è consentito dalle regole europee) e in questo caso godranno di vantaggi. Meno controlli. Usciranno dal cosiddetto «spesometro» relativo agli acquisti superiori a 3.600 euro Iva inclusa, con gli obblighi di comunicazione e il rischio di verifiche, perché le operazioni saranno già acquisite dal fisco. Beneficeranno di una corsia preferenziale sui rimborsi Iva, che arriveranno entro tre mesi.

La grande distribuzione potrà fare a meno di trasmettere i corrispettivi. Infine, potrebbero essere ridotti a tre anni i termini per gli accertamenti e le rettifiche. Dal primo gennaio 2017 sarà possibile anche il rilascio dello scontrino o della ricevuta elettronica tra titolari di partita Iva e persone fisiche. Per esempio, una ditta che esegue lavori di ristrutturazione in un appartamento, attraverso un palmare, potrebbe rilasciare la ricevuta digitale che risulterebbe immediatamente tracciata. Stessa cosa per le ricevute delle visite specialistiche. Ricevute elettroniche che renderebbero più completa la dichiarazione dei redditi precompilata rilasciata dal Fisco. Con la legge di Stabilità potrebbe arrivare un credito d’imposta per l’acquisto dei dispositivi tecnologici per attivare la fatturazione elettronica.

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