domenica 5 aprile 2015

Se sorridi sarai felice e ti passerà la tristezza

di Cesare Peccarisi

Negli ultimi anni molti studi dimostrano come agendo sul corpo possiamo influenzare atteggiamenti, giudizi e motivazione. E’ la cosiddetta intelligenza corporea: se sorridi sarai felice e ti passerà la tristezza. Un bel sorriso sembra poter cambiare il nostro stato emotivo, come ipotizzarono ai primi del 900 James Lange e Walter Cannon formulando la “Teoria Periferica” delle emozioni che potremmo sintetizzare così: non sorridiamo perché siamo felici, siamo felici perché sorridiamo.

Esisterebbe un meccanismo di feedback bidirezionale per cui l’attività muscolare del volto invia retroattivamente al cervello un segnale che influenza il nostro stato emotivo, cosicché il modo di sentire le emozioni non è solo predominio del cervello, ma altri parti del corpo influiscono sui nostri sentimenti, ipotesi in cui rientra appieno anche il cosiddetto cervello intestinale che secondo uno studio appena pubblicato su Current Opinion in Psychiatry da un folto gruppo di ricercatori irlandesi e australiani diretti da Felice Jacka dell’Università Deakin di Victoria fa capo a un vero e proprio asse microbiota-intestino-cervello che influenza umore e comportamento
. Poiché il microbiota interagisce con fattori ambientali come dieta e stress, è possibile, dicono i ricercatori, modulare l’umore già attraverso il cibo, influenzando prevalenza e rischio di depressione attraverso un’attenta dieta.

Una via più diretta è quella messa in atto dai ricercatori della Georgetown University di Washington che hanno pubblicato sul Journal of Psychiatric Research uno studio in cui, inibendo i muscoli che notoriamente appaiono tirati nel volto dei depressi e impartiscono il tipico aspetto triste della cosiddetta facies depressiva, hanno indotto un rilassamento che ottiene un volto che è l’opposto di quello aggrottato dal profondo dolore del male di vivere. Ciò ha retroattivamente avviato impulsi rilassanti al cervello combattendo la condizione depressiva: il 47% dei pazienti ha riportato un miglioramento ai punteggi della scala MADRS, notoriamente usata per quantificare lo stato depressivo, mentre i soggetti trattati con placebo non sono andati oltre il 21%. E’ bastato un singolo trattamento con tossina botulinica, la stessa che si usa per decontrarre le rughe a scopo di bellezza.

Esplora il significato del termine: Fuori dal coro lo studio dei ricercatori della Northwestern University diretti da Aparna Labroo pubblicato l’anno scorso sul Journal of Personality and Social Psychology secondo cui è soltanto il vero sorriso a indurre maggior sensazione di benessere, soddisfazione coniugale e addirittura longevità. Questo sorriso, studiato nell’800 dal neurologo francese Amand Duchenne ben più noto per le sue ricerche sulla distrofia, si verifica grazie all’attivazione dei muscoli risorio (che circonda la bocca), degli zigomatici superiori, che spostano verso l’alto il labbro superiore e le guance e degli orbicolari che elevano le sopracciglia spalancando gli occhi a uno sguardo luminoso. Nel sorriso forzato, quello di compiacenza, si attivano invece solo risorio e zigomatico superioreFuori dal coro lo studio dei ricercatori della Northwestern University diretti da Aparna Labroo pubblicato l’anno scorso sul Journal of Personality and Social Psychology secondo cui è soltanto il vero sorriso a indurre maggior sensazione di benessere, soddisfazione coniugale e addirittura longevità. Questo sorriso, studiato nell’800 dal neurologo francese Amand Duchenne ben più noto per le sue ricerche sulla distrofia, si verifica grazie all’attivazione dei muscoli risorio (che circonda la bocca), degli zigomatici superiori, che spostano verso l’alto il labbro superiore e le guance e degli orbicolari che elevano le sopracciglia spalancando gli occhi a uno sguardo luminoso. Nel sorriso forzato, quello di compiacenza, si attivano invece solo risorio e zigomatico superiore

informazione completa qui


Nessun commento:

Posta un commento