mercoledì 1 luglio 2015

Porto Rico a rischio bancarotta

di FRANCESCO SEMPRINI

NEW YORK
Mentre l’Europa è alle prese con la crisi ellenica, dall’altra parte dell’Atlantico incombe lo spettro di un altro «default», quello di Porto Rico. L’isola caraibica, che rientra nel sistema del Commonwealth come protettorato statunitense, (si tengono le elezioni per le presidenziali Usa), sta vivendo momenti di grande tensione, data l’incapacità di ripagare il proprio debito di 72 miliardi di dollari. La certificazione della crisi è giunta nelle scorse ore, con il taglio da parte di Fitch del rating dell’isola a «CC» da «B».

L’agenzia ha inoltre mantenuto lo status di «rating watch negativo», lasciando la porta aperta a ulteriori ribassi del proprio giudizio sulla solvibilità. A lanciare l’allarme ieri era stato il governatore Alejandro García Padilla, il quale aveva chiesto aiuto per tirare l’isola fuori dalla «spirale della morte» in cui è rimasta incastrata. «Non ci sono altre opzioni. Mi piacerebbe avere una soluzione più facile. Questa non è politica, è matematica», ha detto Padilla in riferimento a un intervento sull’esposizione.

Una ristrutturazione del debito di Porto Rico rappresenta un «test senza precedenti», simili alle «acque inesplorate» paventate da molti in Europa in caso di «Grexit», per il mercato dei bond Usa, al quale Stati e città americani ricorrono per i loro bisogni di base, quali la costruzione di strade e degli ospedali pubblici. I creditori devono «condividere i sacrifici» imposti all’isola, ha rilanciato Padilla, sottolineando che è necessario prendere decisioni difficili per affrontare le sfide che abbiamo davanti. E io intendo fare tutto quello che è in mio potere». Secca la replica della Casa Bianca che attraverso il portavoce Josh Earnast ha garantito che «nessun salvataggio federale», è contemplato per Porto Rico
.

Lo spettro del «default» non è cosa nuova per l’isola caraibica, che già lo scorso anno aveva dovuto fare i conti con l’impossibilità di far fronte agli impegni di pagamento giunti a scadenza. La crisi si era allontanata grazie alle proroghe e a una mini-ripresa della situazione finanziaria, appesa comunque a un filo sottile. Filo che si è spezzato nel giro di qualche mese. Il debito di Puerto Rico ha superato il 100% del Pil lo scorso anno e il deficit fiscale è più ampio di quanto previsto. al di là della fermezza di Washington, una ristrutturazione sarebbe legalmente e politicamente difficile. L’isola è un territorio americano e non uno Stato o una città, e quindi sembrerebbe avere impedimenti alla bancarotta assistita secondo il «Chapter 9» come fatto da Detroit. Non essendo neanche uno Stato sovrano, tuttavia, non può neppure chiedere aiuto o prestiti al Fondo Monetario Internazionale.

http://www.lastampa.it/2015/06/30/esteri/porto-rico-a-rischio-bancarotta-q1LIxPyPgBCTDGAfobKVSJ/pagina.html

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