venerdì 25 maggio 2018
Massimo Fini: «DI MAIO è un DEMOCRISTIANO»
Il giornalista e scrittore racconta la Terza Repubblica che verrà
Ricorda quel consiglio (sfortunato) dato a Grillo e quella volta che Berlusconi tentò di sedurre anche lui
«Prepariamoci alla Dc 2.0. Quella che aveva in sé tutte le anime e che, nei suoi primi vent’anni, funzionò
Il nuovo governo potrebbe essere come quella. Di Maio farà le cose cosiddette di sinistra, Salvini quelle di destra»
Perché «cosiddette», Massimo Fini?
«Perché sinistra e destra sono due categorie obsolete, incapaci di comprendere le esigenze più profonde dell’uomo contemporaneo
Che non sono economiche, ma esistenziali»
Tipo?
«Un ritorno a una vita più semplice, meno veloce, ansiosa, complessa»
Sembra di sentire la decrescita felice tanto cara ai grillini
«I 5 Stelle hanno parlato di “tempo liberato”
Mi piace. È il tempo che ti ritagli per te stesso, per riflettere, meditare»
Per questo hanno proposto il reddito di cittadinanza.
«Si lega all’idea della riappropriazione del proprio tempo. Certo, un’idea espressa in modo un po’ confuso, perché Grillo è un po’ casinaro, lo conosco…»
Ovvio che ha conosciuto anche lui, Massimo Fini
Uno che ha raccontato gli ultimi 50 anni dell’Italia, scrivendo per L’Europeo, Il giorno, L’Indipendente e ora Il Fatto Quotidiano, li ha incontrati tutti
Giornalista e scrittore, nel nuovo Confesso che ho vissuto (raccolta di tre volumi autobiografici, Marsilio, 552 pagine, 22 €) si definisce orgogliosamente «un perdente di successo»
Uno che ha perso al massimo le occasioni di vittoria, facendo succedere tutto il resto
«Grillo lo conosco da 30 anni. Gli ho dato un sacco di consigli. Alcuni giusti, che ha ignorato. E altri sbagliati, che ha seguito»
Mi dica questi ultimi
«Sa quando negli anni Novanta concludeva i suoi spettacoli spaccando un computer con una mazza da baseball?»
Certo.
«Glielo suggerii io
La moglie Parvin aveva letto un mio libro sulla antimodernità
Parlavo di come si vivesse meglio nel mondo pretecnologico, e suggerivo simbolicamente di sfasciare il simbolo per eccellenza della tecnologia»
C’è chi continua a rinfacciare a Grillo quella performance. Non fu un consigliere eccezionale
Di Maio l’ha conosciuto?
«Io, lui, Di Battista e Davide Casaleggio andammo insieme alla camera ardente di Dario Fo. Dopo un po’ mi stufai
Dissi: “Io me ne vado al bar, vi aspetto lì”
Arrivarono tutti e tre e iniziammo a parlare
Loro in piedi, io stravaccato
E pensai: “Forse ho davanti il prossimo governo italiano”»
Di Battista però se n’è andato in America.
«Lui è un vero ribelle. Uno che vuole fare il Che Guevara per i meno abbienti in Sud America»
E Di Maio?
«Non è un ribelle
È ancora giovane, deve acquistarsi strada facendo il carisma. Neanche Churchill, a quell’età, ce l’aveva»
C’è chi l’ha definito un democristiano
«Diciamo i 5 Stelle sono una specie di Democrazia Cristiana del 2020
Come quella, contengono insieme destra, sinistra e centro. Così possono allearsi un po’ con tutti
Compreso Salvini»
Le piace il leader della Lega Nord?
«No. Nutre una forma di razzismo antropologico
Fa parte della vecchia politica
È molto meno innovativo del primo Bossi
Detto questo, si è dimostrato abilissimo»
A proposito, piace molto alle donne.
«Ha un atteggiamento deciso, abbastanza maschile, cosa che l’altro ha molto di meno»
Eppure sono entrambi al potere.
«Perché la sinistra italiana è scomparsa. Si è concentrata su se stessa, ha abbandonato i ceti deboli
Restano quelli del Manifesto, ma parlano in modo talmente contorto che non li capisce nessuno»
Come mai secondo lei?
«La sinistra radical chic è antipatica
Pensa di essere per qualche misteriosa ragione culturalmente e moralmente superiore alla destra. Non è così. Lei sa qual è la forza di Berlusconi invece?»
Me lo dica
«Il fatto di non poter credere di risultare antipatico
Ha bisogno di sedurre tutti
Il che lo rende più simpatico»
Ha cercato di sedurre anche lei?
«Ho ricevuto almeno nove offerte per andare a Il Giornale
Quattro da Feltri, due da Sallusti, due da Belpietro e una da Giordano
Ho sempre rifiutato
Non potevo dipendere da un uomo politico»
Quando ha conosciuto Berlusconi?
«Quando acquistò il Milan, andai ad Arcore a intervistarlo
Non mi fece alcun effetto»
L’ha più rivisto?
«Una volta
Ero allo stadio con mio figlio, a San Siro, in tribuna d’onore. Lui era a quattro metri da me. Avrei potuto tranquillamente farlo fuori (ride)»
E invece?
«Nell’intervallo e alla fine della partita, venne circondato dal solito pollaio di giornalisti e leccaculo
Lui li mollò e venne da me
“L’ho vista ieri sera al Maurizio Costanzo Show”
Lo ringraziai: “Vede proprio tutto…”
Tra tutti, si fece strada per venire proprio da me
Voleva sedurre l’unico non berlusconiano presente»
https://www.vanityfair.it/news/politica/2018/05/23/massimo-fini-di-maio-salvini-berlusconi-nuovo-governo
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