C’era il listino e il prezzo variava a seconda della difficoltà
della pratica
Si partiva da 500 euro ma si poteva arrivare fino a 6 mila
Il centro commerciale dei permessi di soggiorno per i bengalesi era a Cagliari:
per accelerare le pratiche era stata messa a punto un’organizzazione molto efficiente e a collaborare c’erano anche due dipendenti del Ministero dell’Interno
E anche loro percepivano le tangenti per rendere più semplice l’iter burocratico per ottenere i documenti necessari per vivere
in Italia
Il sistema di sicuro funzionava dal 2017, da quando la polizia ha iniziato a monitorare l’attività della banda:
due inchieste parallele della Questura di Cagliari, una della Squadra mobile e una della Digos, che sono sfociate in una raffica di arresti
E quasi 200 avvisi di garanzia
I dipendenti del Ministero dell’interno finiti agli arresti erano i segretari della Commissione territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale, quella che analizza tutte le richieste di permesso di soggiorno
Nel piano dell’organizzazione sgominata dalla polizia, i due avevano un ruolo fondamentale: inserire le pratiche da favorire in una specie di corsia preferenziale nel calendario delle sedute della commissione
I componenti della commissione, cioè quelli che decidono davvero, erano all’oscuro di tutto, ma i segretari tramavano alle loro spalle
Certi che tutti gli stranieri sottoposti alla verifica si sarebbero presentati con tutte le carte in regola per ottenere il permesso di soggiorno
Almeno apparentemente, visto che contratto di lavoro e domicilio erano quasi sempre fittizi, assicurati dal resto della banda che contattava i bengalesi appena arrivati in Italia e chi a Cagliari si preoccupava della loro permanenza
Dopo due ani di indagini, durante i quali più di cento immigrati sono stati tenuti sotto osservazione, la polizia ha fatto scattare oggi 8 arresti, ma ancora è alla ricerca di altre 3 persone che si sono date alla macchia prima che scattasse l’operazione
Nell’elenco degli indagati, in più, la procura di Cagliari ha iscritto ben 196 persone:
28 italiani, tra cui un avvocato, che dovranno rispondere di favoreggiamento e falso materiale e ideologico
L’accusa per loro è quella di aver rilasciato false dichiarazioni di domicilio o di lavoro per i bengalesi
https://www.lastampa.it/2019/05/06/italia/vendevano-permessi-di-soggiorno-due-dipendenti-del-ministero-arrestati-a-cagliari-xEaphmS2H2VQTKEgQ3kxoI/pagina.html
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